Estratto dell'articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
[…] non ho potuto fare a meno di dare un’occhiata a un nuovo programma di Rete4: «4 di sera», condotto da Roberto Poletti e Francesca Barra.
Il motivo è semplice: ma come fa uno come Poletti a condurre così tanti programmi, uno così privo di personalità? Eppure, Poletti è una vita che bazzica in tv: ha frequentato i peggiori bar di Caracas (ricordo una sua ridicola trasmissione sui maghi e l’occultismo, un’altra sulle canzoni dialettali), ha condotto la qualunque per poi approdare in Rai e a Mediaset, sempre all’insegna della demagogia e del populismo.
Dopo aver fatto l’inviato di Paolo Del Debbio, Poletti ha compiuto un notevole salto con il libro «Io, Letizia. Il sindaco di Milano si racconta», una lunga intervista in ginocchio all’allora sindaco Letizia Moratti, che gli procurò una consulenza per la comunicazione con l’Atm, dopo essere stato consulente di Trenord grazie al leghista Davide Boni
Poi Poletti entra in Rai (è solo una pura coincidenza), dopo aver pubblicato la biografia di Matteo Salvini, «Salvini & Salvini. Il Matteo-pensiero dall’A alla Z» […] Poi è tornato a Mediaset e adesso conduce ben due programmi. L’altra sera, all’esordio serale, ha un po’ bistrattato la co-conduttrice Francesca Barra, giusto per segnare etologicamente chi comanda.
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Ha dato molto spazio all’avv. Annamaria Bernardini de Pace che chiamava familiarmente il nostro primo ministro con il solo nome Giorgia (detta Giorgia).
Ecco, a Poletti manca la biografia di «Giorgia». Sto leggendo con vero interesse il libro di filosofia «Umano, poco umano», scritto da Mauro Crippa e Giuseppe Girgenti (Piemme). Sfogliando quelle pagine non mi capacito come a Mediaset possano lavorare tipini come Roberto Poletti.
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