Estratto dell'articolo di Alessandro Mannucci per www.rollingstone.it
Amo Noel e Liam Gallagher. Non parlo della loro musica: quella, a parte una manciata di pezzi perfetti, l’ho sempre trovata un po’ scolastica, quasi noiosa con quelle prevedibili progressioni strofa/ritornello caciarone.
Io amo proprio i due fratelli, reincarnazione di un mito di fondazione come quelli di Romolo e Remo, di Caino e Abele, ma anche di Adi e Rudolf Dassler (rispettivamente fondatori di Adidas e Puma). La loro è una rivalità biblica che affonda le radici in un passato remoto, probabilmente risalente alla scuola materna in un sobborgo di Manchester, e che nulla – fama, danaro, famiglie, successo, musica – sembra essere stato in grado di appianare.
Seguo religiosamente i loro sviluppi sin dagli anni ’90, il decennio del Brit pop il cui trono si contendevano a suon di milioni di dischi venduti due band radicalmente diverse accomunate solo dal fatto di essere inglesi: gli Oasis, una trascinante e instabile working class band i cui ritornelli/cori ambivano a trasformarsi in inni da stadio; i Blur, quattro amici che sembravano (anzi, erano) fichetti usciti da un college londinese (il Goldsmiths) ed erano soprattutto concentrati a flirtare con l’indie e l’art pop. [...]
Ricordo benissimo quando, con febbrile desiderio, andavo in edicola a comprare riviste musicali solo per leggere stampati gli ultimi strilli dei fratelli Gallagher ai danni di tutto e tutti, anche loro stessi. Nessuno diceva quello che dicevano loro ai giornalisti in quel modo, totalmente incuranti delle conseguenze, con l’arroganza tipica e meravigliosa di chi è nato con una mano di carte non proprio vincente e poi è diventato (non senza una generosa dose di culo) una rockstar planetaria. [...]
Così ogni volta che apro l’internet e leggo di un recente scambio tra i due fratelli mi eccito come all’inizio di una puntata di Game of Thrones: è successo anche due giorni fa, quando Stereogum ha riportato una dichiarazione di Noel ospite da Jonathan Ross a proposito del suo rifiuto di riformare gli Oasis per 100 milioni di sterline: «Non è vero. Nel music business non ci sono 100 milioni di sterline da offrire a chicchessia… se qualcuno vuole offrirmi 100 milioni, lo dico ora, lo faccio. Riformo gli Oasis per 100 milioni.
Ridicolo. La cosa divertente è che Liam pensa sia vero». Pronta la replica del Gallagherino: «Io lo farei GRATIS». Ed è questa la cosa davvero divertente: Liam e Noel Gallagher sono due geni della insult comedy. Ho trovato quantomeno offensivo che nessuno in Italia avesse raccolto un best of decente delle loro asserzioni. Ecco quindi una raccolta per chi, come me, trova quella del rocker hooligan e del businessman stronzo una delle migliori saghe contemporanee. Prego.
Sui colleghi
«I Beatles suonano chitarre, noi suoniamo chitarre. I Beatles hanno i capelli, noi abbiamo i capelli. I Beatles hanno le braccia, noi abbiamo le braccia» (Liam)
«La gente dice che noi siamo i Rolling Stones e i Blur sono i Beatles. Noi siamo i Rolling Stones e i Beatles. I Blur sono i fottuti Monkees!» (Noel)
«Essere un fico è tutto ciò che conta per me. Posso dirti chi non è un fico: uno qualunque dei Blur» (Liam)
«Damon Albarn è un cazzo di pompinaro. E il suo chitarrista – che mi sembrava uno a posto – sembra credersi una specie di essere sovrannaturale superintelligente, il fottuto idiota. Non ho mai incontrato il batterista ma il bassista, che pensavo fosse un coglione, si è rivelato essere uno a posto. Ma non amo la loro musica e non amo il loro cantante» (Noel)
«I Muse mi spaventano di brutto. La loro merda è davvero inquietante. Ma alla gente piace. Almeno suonano le chitarre, poi però appena sento la sua voce dico: ah, vai a farti fottere!» (Liam)
«Il solo fatto che tu venda montagne di dischi non significa che tu sia bravo. Prendi Phil Collins per esempio» (Noel)
«Ho visto le foto di Bono che fa jogging per L.A. con le sue piccole gambette bianche e la sua bottiglia di acqua Volvic e sembrava una fica» (Liam)
«Suonate One e smettetela di rompere i coglioni con l’Africa» (Noel sugli U2)
«Con l’età mi sono ammorbidito ma non al livello di farmi piacere i Radiohead o i Colplay» (Liam)
«I miei figli amano questo tizio, WhatsUp Ricky. Hai presente no? Americano, stiloso, divertente, denti d’oro. (Quando gli fanno notare che si riferisce a A$AP Rocky) Ah ecco, sì, quel tipo lì, WhatsApp Ricky. Che comunque è un nome fottutamente migliore» (Liam)
«Non importa quanto ti scervelli a dire “siamo tutti condannati”. Alla fine della giornata la gente vorrà sempre che tu gli canti Creep. Arrenditi». (Noel su Thom Yorke)
«Ho sentito quel disco dei Radiohead e ho detto “cosa?!?”. Hanno scritto una canzone che parla di un albero? Ma per favore! Di un albero millenario? Ma andate affanculo!» (Liam)
«Jack White ha scritto una canzone per la Coca-Cola. Fine. È fuori dal club. Lui dovrebbe essere il ragazzo immagine del pensiero alternativo, ma io non me la bevo, è una cazzata. Specialmente con Coca-Cola, è come fare un concerto per McDonald’s» (Noel)
«Chris Martin sembra un insegnante di geografia. Cos’è sta storia di scriversi addosso messaggi sul Free Trade? Se vuole scrivere gli do una penna e dei fogli» (Liam)
«Non li odio, non è che gli auguro di avere incidenti. Penso che i loro fan siano noiosi e brutti e non abbiano l’aria di chi si sta divertendo» (Liam su Coldplay e Radiohead)
Sul fratello
«Leggo queste interviste su sto tipo e non so davvero chi sia, sembra davvero uno figo, perché il tipo con cui ho diviso una band per 18 anni è una fottuta testa di cazzo» (Noel)
«Mi piace il Noel fuori dalla band. Il Noel umano, quello lo adoro cazzo, farei qualunque cosa per lui. Ma quello che è in questo fottuto business, quello è uno dei più grandi coglioni dell’universo» (Liam)
«Liam ho solo due problemi: tutte le cazzate che dice e tutte le cazzate che fa» (Noel)
«Noel Gallagher, Russell Brand, porca puttana… una coppia di vecchie casalinghe» (Liam)
«È rozzo, arrogante, intimidatorio e pigro. È l’uomo più arrabbiato che si possa incontrare. In un mondo di zuppa, lui è l’uomo con la forchetta» (Noel)
«Preferirei mangiare la mia stessa merda piuttosto che ascoltare quel branco di coglioni mosci» (Liam a proposito di Noel che apriva un concerto degli U2)
«La peggior tortura psicologica possibile? Essere seduto affianco a Liam su un volo da 15 ore. È successo solo una volta, credo andassimo in Giappone. È semplicemente orribile» (Noel)
«Io non penso ci siano differenze tra me e Noel. Lui è un coglione, io sono un coglione» (Liam)
«Gli Oasis faranno un live album quando io finirò le idee per le canzoni, o quando le canzoni comincerà a scriverle Liam» (Noel)
«La gente pensa che io sia un pazzo, ma anche mio fratello sa essere una puttanella stronza» (Liam)
«Lui è spaventato a morte da me. Io me lo posso lavorare e giocarci come un vecchio videogioco da bar. Posso fargli prendere decisioni e fargli pensare che sono sue mentre invece sono mie» (Noel)
«Trovo offensivo il fatto che la gente pensi che Noel Gallagher abbia fatto andare avanti la band per 18 anni» (Liam)
Sulla fama
«Non posso scrivere canzoni sull’essere giovane e disoccupato. Sono una rockstar e un milionario, non sarei onesto» (Noel)
«Ditemi una rockstar proveniente dall’Inghilterra che non sia un membro degli Oasis. Ditemene una!» (Liam)
«Un giorno è arrivato un tipo da una band e mi ha detto: ehi, io non sopporterei di essere te, senza nessuna privacy. E io ho pensato: certo bello, io ho una Rolls Royce, un milione di dollari in banca, una megavilla e un jet privato e pensi che non sopporteresti di essere me? Chi sei tu? Io non sopperirei di essere te, completamente al verde, che campi col sussidio» (Noel)
«È bello avere gente accampata davanti alla tua soglia di casa che ti spia tra i cassonetti. Mi sprona con un bel calcio in culo. Senza, sarei sempre sul divano a ingrassare» (Liam)
«Liam ha comprato un Rolex e io una Rolls. Il che è geniale, visto che io non so guidare e lui non sa leggere l’ora» (Noel)
«Se non fossi un musicista non so cosa sarei. Dio, forse? Quello potrebbe essere un bel lavoro» (Liam)
«L’aspetto negativo della fama? Ero in Giappone e in un negozio ho comprato un gran bel giubbotto. Nella calca di persone che si è formata subito, qualcuno con una penna ha lasciato un segno sul giubbotto e l’ha rovinato, cazzo. Quindi questo è l’aspetto negativo della fama. Per il resto è una figata» (Noel)
«Sono Liam Gallagher e sono negli Oasis. Tutto il mondo mi invidia. Dovrebbe» (Liam) [...]
Lucrezia Leombruni per l'Adnkronos
'Don't Look Back in Anger', cantano gli Oasis. Parole che oggi risuonano nelle loro orecchie come un invito a deporre l'ascia di guerra, che li ha tenuti lontani per anni tra insulti e rabbia. I fratelli Noel e Liam Gallagher si sono finalmente riuniti annunciando una serie di concerti nel 2025. I fan sono letteralmente impazziti: 15 anni dopo la rottura, potranno finalmente (ri)vivere i brani della band britannica, che ha segnato molte generazioni con 'Wonderwall', 'Champagne Supernova', 'Supersonic', 'Little by little', 'She's electric' e moltissimi altri. Ma cosa è successo tra i due fratelli?
Le prime crepe pubbliche risalgono al 1994 durante il concerto al Whiskey A Go Go di Los Angeles. Durante una pausa, secondo i media internazionali, Liam ha iniziato ad insultare la band lanciando un tamburello contro il fratello. Fuori di sé, Noel ha abbandonato il palcoscenico ed è scomparso per un paio di giorni. Da quello screzio, è nata 'Talk Tonight'.
Nel 1995, poi, il caso della mazza da cricket. Durante le registrazioni del secondo album degli Oasis '(What's The Story) Morning Glory' in Galles, Liam ha fatto irruzione nello studio con un gruppo di persone, mentre Noel era intento a lavorare. Quest'ultimo non ha preso bene l'interruzione e ha colpito il fratello con una mazza da cricket. L'oggetto è stato ritrovato dal giornalista musicale Paolo Hewitt e successivamente è stato venduto all'asta.
Nel 1996, Liam si è ritirato all'ultimo momento da un tour negli Stati Uniti, lasciando a Noel il timone della band. 'E' stato chiamato per risolvere una questione personale', questa la giustificazione dell'etichetta discografica Creation Records. Si è poi scoperto che Liam si è unito al tour tre giorni dopo perché aveva venduto la sua casa, lasciando la moglie senza un posto in cui vivere. La tournée è stata cancellata dopo due settimane.
Nel 2000 è l'anno della lite in Spagna. Un concerto a Barcellona è stato cancellato a seguito dell'infortunio al braccio del batterista Alan White.
Nel corso della serata si è scatenata una discussione in cui Liam ha messo in dubbio la legittimità della figlia di Noel, Anais. E così il fratello maggiore ha fatto le valigie e ha lasciato per la band, che ha completato il resto del tour europeo senza di lui. Nel 2009 l'inizio della fine. "E' l'uomo più arrabbiato che si possa incontrare. E' come un uomo con una forchetta in un piatto di zuppa", ha dichiarato Noel in una vecchia intervista.
Nello stesso anno, gli Oasis avrebbero dovuto suonare alla tappa del 'V Festival' di Chelmsford, annullata all'ultimo minuto a causa di una laringite di Liam. Motivazione ufficiale, subito smentita da Noel, il quale ha affermato che il fratello aveva i "postumi di una sbornia". A seguito di questa dichiarazione, Liam ha intrapreso un'azione legale contro il fratello che è stata ritirata dopo le scuse di Noel.
Ad agosto 2009 la separazione. Gli Oasis si trovavano a Parigi sul palco del festival 'Rock En Seine'. In quell'occasione è scoppiata l'ennesima lite, quella decisiva, perché Liam ha preso la chitarra del fratello impugnandola come un'ascia. Lo spettacolo è stato annullato e così anche il resto del tour. "Con un po' di tristezza e grande sollievo vi annuncio che stasera ho lasciato gli Oasis. La gente scriverà e dirà quello che vorrà, ma sappiate che non potevo continuare a lavorare con Liam un giorno di più", le prime parole di Noel dopo la separazione.
"I dettagli sono tanti e non possono essere elencati. Quello che vi posso dire - ha aggiunto Noel in una delle prime interviste dopo la rottura - è che il livello di intimidazione verbale e violenta nei miei confronti e in quelli della mia famiglia e dei miei amici è diventato intollerabile. E la mancanza di sostegno e comprensione del mio management non mi ha lasciato altra scelta". Non si sa se tra i due Gallagher sia tornato l'amore fraterno o se sia solo fame di fama, ma tutti coloro che sono cresciuti con loro sono al settimo cielo…e va bene così.