“DONATELLA BIANCHI ORA NON PUÒ PIÙ CONDURRE 'LINEA BLU'. LA RAI NON HA LE PORTE GIREVOLI”- IL PD ALL’ATTACCO DELLA CANDIDATA M5S ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE LAZIO – LA LEGA CHIEDE LE DIMISSIONI DELLA GIORNALISTA, GIA' PRESIDENTE DEL WWF, DAL RUOLO DI NUMERO 1 DEL PARCO DELLE CINQUE TERRE - QUANDO NEL 1979 LA BIANCHI CANTAVA “MIRA MIRA L’OLANDESINA” NELLA PUBBLICITA’ DELLA MIRA LANZA, AZIENDA DEL SETTORE DEI DETERSIVI - VIDEO

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Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

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La donna di Linea Blu ha detto sì. Donatella Bianchi, conduttrice della trasmissione di Rai1 dedicata al mare, sarà la candidata del M5s per la presidenza della Regione Lazio. Giuseppe Conte ufficializza la corsa delle giornalista dopo aver ricevuto una serie di no eccellenti. Da Bianca Berlinguer a Luisella Costamagna fino a Sabrina Ferilli.

 

Ed ecco quindi il nome della Bianchi, già presidente del Wwf. Una personalità che «incarna perfettamente i valori del Movimento», dice l'avvocato in un'intervista ad Avvenire. La candidata, secondo il leader del M5s, «è un nome condiviso con le altre forze politiche, sociali e civiche, con cui stiamo condividendo il percorso a partire da Coordinamento 2050».

 

Infatti la conduttrice sarà appoggiata anche da Sinistra Italiana, il partito di Nicola Fratoianni che in vista delle regionali in Lazio ha rotto l'alleanza con Europa Verde guidata da Angelo Bonelli. E poi c'è il coordinamento 2050, animato dagli ex Leu Stefano Fassina e Loredana De Petris. Con loro l'ex ministro verde Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde.

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La giornalista Rai conferma la sua candidatura e mette al centro l'ambiente: «Transizione ecologica, salvaguardia ambientale e lotta alle disparità sociali hanno contraddistinto la mia vita professionale e la mia crescita come cittadina. Si tratta di valori non negoziabili che giorno dopo giorno ho ritrovato nell'azione politica del M5s e che sono alla base della proposta programmatica per il Lazio che ho condiviso con il Presidente Giuseppe Conte».

 

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Bianchi sfiderà l'ex assessore di Nicola Zingaretti Alessio D'Amato, sostenuto anche dal Terzo Polo, e il candidato del centrodestra in quota Fdi Francesco Rocca, ex presidente della Croce Rossa. «Nel Lazio D'Amato è stato il punto di caduta del Pd dopo una guerra interna tra correnti e capibastone - va all'attacco Conte - noi avevamo fatto delle richieste programmatiche, loro il giorno dopo ci hanno risposto con il diktat su un nome senza neppure accettare una discussione sui temi.

 

Mentre la nostra candidata va oltre gli schieramenti». Dal Nazareno la reazione più dura arriva dal deputato Andrea Casu, segretario del Pd di Roma. «Finalmente con la scelta del M5S di candidare Donatella Bianchi si chiarisce il quadro per le regionali nel Lazio.

 

Ovviamente ora non può più condurre Linea Blu. La Rai non ha le porte girevoli», l'affondo di Casu. Dalla Lega i parlamentari Stefania Pucciarelli e Francesco Bruzzone chiedono le dimissioni della giornalista da Presidente del Parco delle Cinque Terre. «Ho la sensazione che pur di far perdere D'Amato stanno provando un campo largo. Larghino. Stretto dai», twitta Raffaella Paita, capogruppo del Terzo Polo al Senato.

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Difendono la candidatura della conduttrice spezzina Pecoraro Scanio e la senatrice grillina Alessandra Maiorino. L'ex ministro ricorda i precedenti dei giornalisti Rai presidenti del Lazio Piero Marrazzo e Piero Badaloni e parla di «nervosismo» da parte del Pd. «Noi sappiamo benissimo che la Rai non ha le porte girevoli, ma non accettiamo lezioni dal Pd», replica Maiorino.

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