Erika Cuscito per corriere.it - Estratti
«Non solo è una delle più brutte, ma dal punto di vista della sicurezza Foggia è una delle peggiori d'Italia».
È così che Giuseppe Cruciani descrive la città dopo gli episodi di violenza nei confronti del personale sanitario del Policlinico Riuniti.
Dopo averla definita già lo scorso giugno «una delle città più brutte d’Italia insieme a Catanzaro», Cruciani torna all’attacco e durante un episodio del suo programma radiofonico "La Zanzara", il giornalista non si è risparmiato con gli attacchi verso il capoluogo dauno.
«Chi è che appoggia questi qua, quelli che hanno dato l’assalto all’ospedale di Foggia. Sono dei criminali» ha detto durante la trasmissione, proseguendo poi la sua invettiva. «Certo, alcune cose accadono in certe città. Non è un caso che sia successo lì. Diciamo la verità: Foggia è una delle peggiori città italiane da questo punto di vista. Non solo è una delle più brutte, ma per la sicurezza è una delle peggiori».
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EPISCOPO
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Alla sindaca Maria Aida Episcopo evidentemente e a ragion veduta, le affermazioni di Giuseppe Cruciani - che ha bollato Foggia come la città dove la criminalità spadroneggia e tra le più orrende d’Italia - aggiungendo di non conoscere almeno un turista che si sia recato nel capoluogo dauno:
"Rispondere a un provocatore che vive professionalmente di provocazioni, nell’accezione più negativa del termine, non credo sia né utile né costruttivo, e sinceramente nemmeno mi interessa.
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Come sindaca, però, devo purtroppo constatare quanto male faccia a una comunità più volte ferita, più volte tradita, una perpetua narrazione negativa basata su pregiudizi e luoghi comuni confusi e spacciati per eclatanti verità: una narrazione che dimentica e nasconde gli enormi sforzi profusi in ogni ambito da semplici cittadini, imprenditori, professionisti, studenti, da una nuova classe dirigente per rovesciarla e rendere giustizia a una città bella, accogliente, vitale, solidale, che è e va ben oltre episodi di cronaca nera strumentalizzati ad arte per alimentare un becero e superficiale qualunquismo, da moltiplicare e amplificare via social network".
Episcopo aggiunge: "Nessuno nega e intende negare le sofferenze, le criticità, le emergenze, gran parte delle quali non esclusive e comuni a un Mezzogiorno d’Italia colpevolmente marginalizzato da tempi remotissimi: il nostro compito è affrontarle con consapevolezza e determinazione, senza cercare alibi ma anche e soprattutto rivendicando con orgoglio la ‘grande bellezza’ della quotidianità, della sensibilità, del coraggio, dell’impegno che accomuna chi conosce e cerca di conoscere e vivere davvero la nostra città, una Foggia capace di stupire e sorprendere - nei suoi scorci più suggestivi, nel suo patrimonio storico e architettonico poco conosciuto, nel suo fervore culturale, nelle sue borgate e nelle sue tradizioni e identità - anche chi preferisce limitarsi a insultare e deridere".
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giuseppe cruciani giuseppe cruciani via crux