“HO QUATTRO FIGLI CON TRE MAMME, NATALIA ESTRADA? LA NOSTRA SEPARAZIONE È FINITA SUI TG. ERO FRASTORNATO” – GIORGIO MASTROTA: “PRIMA DELLA TV HO DATO TUTTI GLI ESAMI A SCIENZE POLITICHE, MA NON LA TESI: IL PROF MI CHIEDEVA SOLO DI SABRINA SALERNO” - “MIKE BONGIORNO SI ARRABBIAVA QUANDO MI CHIAMAVANO ‘IL RE DELLE TELEVENDITE’, GLI DISSI ‘TU PERÒ SEI L’IMPERATORE’” – “WANNA MARCHI? HA MOLTO ROVINATO LA NOSTRA PIAZZA, MA LA CREMA SCIOGLIPANCIA FUNZIONAVA” – “I SOCIAL? SU INSTAGRAM HO UNA PAGINA INVENTATA DA MIO FIGLIO E DEDICATA AL MIO POLLICE. È COSÌ BRUTTO CHE...” - BERLUSCONI E I NO AI REALITY…

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Estratto dell’articolo di Anna Gandolfi per www.corriere.it

 

giorgio mastrota giorgio mastrota

Giorgio Mastrota arriva in viale Argonne spaccando il minuto. Lo studio di registrazione è prenotato per le 11: quando si presenta ha già — nell’ordine — accompagnato un figlio all’asilo, una a scuola, fatto colazione con quello prossimo alla laurea, ripassato i testi degli spot e macinato la strada Bormio-Milano. Perché la sua casa oggi è in Valtellina. «E rifarò i chilometri al contrario questa sera».

 

[…] non ama più la televisione?

«Mi piace però ho dato. A 60 anni voglio stare con i miei figli, mia moglie, fare sport e respirare aria buona».

 

[…]

Quindi non è fuga dalla metropoli.

«A 40 anni c’erano le serate, il divertimento, la notorietà. Adesso voglio questo: con gli spot detto i tempi, con i programmi non potrei».

 

[…] Lei è stato «Il più bello d’Italia», conduttore, protagonista di fotoromanzi, attore. Poi, «il re delle televendite».

«Quanto si era arrabbiato Mike Bongiorno quando aveva letto questa definizione su un giornale...».

 

E comunque vende ancora.

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«Da 34 anni più o meno. Le prime telepromozioni sono andate in onda durante Il gioco delle coppie. Il conduttore chiacchierava con i patron delle aziende. Giacomo Commendatore, di Eminflex, l’ho incontrato così: da allora sono un’enciclopedia sui materassi. Lo sapete che si passa un terzo della vita su un materasso?».

 

[…]  Le televendite per lei sono mai state un ripiego?

«C’è stato un momento in cui avrei fatto volentieri altro».

 

Racconti.

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«Lo spettacolo ti porta alle stelle, poi ti butta giù. Io, con il mio bel ciuffo, negli anni Novanta ero celebre per i fotoromanzi mi davano 100 mila lire al giorno quando da maestro di tennis ne prendevo 4 mila, facevo le soap con Grecia Colmenares, conducevo. Ho conosciuto Natalia (Estrada, la showgirl spagnola è stata la sua prima moglie) ed eravamo ovunque, poi intorno al 1995-96 lei ha iniziato a essere chiamata sempre di più e io sempre meno.

 

C’è stato uno switch. Mi pesava. In quel momento le televendite da interne ai programmi, fatte dal conduttore, sono passate all’esterno. Nasce Aspettando Beautiful e mi chiedono: lo fai tu? Certo, avrei fatto altro ma quello era ciò che mi proponevano e ho accettato. Gli impegni sono cresciuti. Lo stipendio è più costante e più sicuro».

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Quasi quasi, sirene del posto fisso.

«Mica tanto. Se sparisci ti rimpiazzano. Ecco perché quando mi hanno chiamato per i reality — Grande Fratello vip, l’Isola dei famosi — ho risposto: niente, io devo lavorare. Il primo no è del 2001: mi offrivano Furore, la notorietà sarebbe durata un anno poi chissà. Nel frattempo avrebbero dato le pubblicità ad altri. Io ho fatto la mia scelta».

 

[…] Tuttavia la si vede ancora negli show.

«Per una puntata con la Gialappa’s ho preso in tutto 500 euro fatturati ma mi sono divertito un mondo. Qualche mese fa a Tale e quale show ho detto no: voleva dire stare via da casa troppo a lungo».

 

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[…] Floribeth è sua moglie dal 2022.

«Ho quattro figli con tre mamme, e due nipotini».

 

Nota biografica: con Natalia Estrada, dopo le nozze nel 1992, Giorgio Mastrota è diventato papà di Natalia jr (nata nel 1995) che gli ha dato i nipotini Marlo (2017) e Sasha (2020); dal legame con la fotomodella brasiliana Carolina Barbosa nel 2000 è nato Federico mentre con Floribeth, costaricana, sono genitori di Matilde (2013) e Leonardo (2017). «Leonardo, il mio piccolo, a sei mesi è diventato zio di Marlo». Altra curiosità: le mamme sono tutte classe 1972.

 

[…] Con Natalia Estrada siete stati una coppia da copertina.

«Tanto che la nostra separazione è finita sui tg. Ero frastornato. Oggi non facciamo il Natale insieme però i rapporti sono buoni: due anni fa Amadeus la voleva a Sanremo, chiese a me di fare da tramite. Poi lei disse no».

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Prima di approdare in televisione Giorgio Mastrota cosa faceva?

«Scienze politiche in Statale a Milano. Ho dato tutti gli esami ma non la tesi perché iniziavano a chiamarmi per i fotoromanzi. Ho pensato di riprendere gli studi e laurearmi quando ho avuto la fase di crisi, avevo già il tema: l’inquadramento giuridico delle televendite nel sistema americano. Solo che quando questo docente molto noto (non dirò il nome) mi ha ricevuto, anziché della mia tesi ha iniziato a parlare di spettacolo, a chiedere di Sabrina Salerno. Sono restato male. Adios».

 

[…] Quanti materassi ha venduto?

«Un milione, forse due».

 

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Nella sua carriera quarantennale ha conosciuto molti volti noti. Un aneddoto su Mike.

«Inarrivabile. Quando si è arrabbiato perché di me un giornale aveva scritto “Re delle televendite”, io sono andato in camerino: “Mike, io non sono il re. Tu però senza dubbio sei l’imperatore”. Dovevamo stare nei tre minuti di girato ma lui non se ne curava e raccontava per dieci: era unico».

 

Gerry Scotti.

«Ci vedevamo tutti a Segrate. Lui mi prendeva in giro ripetendo: se non ci fossi stato io in tv tu avresti fatto tante cose».

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Roberto da Crema, il Baffo.

«Ho imparato da lui quanto è importante l’uso della voce. Diceva di aver capito che vendeva di più se la alzava».

 

Wanna Marchi.

«All’inizio promuoveva lo scioglipancia, una crema valida che poi abbiamo venduto anche io e Natalia. Mi sono impegnato molto per fare capire che le sue, quando ha preso la strada sbagliata, non erano televendite. Ha molto rovinato la nostra piazza».

 

Gianfranco Funari.

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«Il mentore delle origini. Mi ha notato e portato in tv. Spiegava, in romanesco: Giorgio, se io e te parliamo di cacca facciamo il 40% di ascolti. Però è meglio fermarsi al 15%».

 

[…] A social come andiamo?

«Su Instagram ho una pagina inventata da mio figlio e dedicata — lo giuro — al mio pollice. Una specie di rivincita: è così brutto che nei fotoromanzi me lo facevano nascondere, ora invece lo fotografo su molti sfondi. Poco tempo fa è arrivata un’agenzia che ha proposto di inventarmi qualche gag dicendo che si potevano “capitalizzare”. In effetti si è fatta avanti un’azienda di saponi proponendo di fare contenuti per loro».

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[…] Silvio Berlusconi l’ha incontrato?

«Il presidente, certo che sì. Gli devo molto. Quando sono arrivato negli studi, da ragazzo, mi dissero: qui in onda non vanno barbe e teste pelate. Era la regola aurea negli anni 80. Sulla barba resto allineato, sui capelli mi gioco il bonus fedeltà».

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