Estratto dell’articolo di Natalia Aspesi per “la Repubblica”
Le dive non hanno età. Ma hanno storie, vissuti, dolori e felicità che nei compleanni importanti si ripresentano come amici ormai irrinunciabili, che uno li ami o no […] E lasciare magari che ti celebrino, nonostante la fatica di un mare di auguri, come sarà per Sofia, la Loren ormai mitica, (che per me resta la ragazza col suo nome d’origine, anche se tutto il mondo da sempre ha applaudito e sognato Sophia, quella con la “h”).
A Roma, venerdì prossimo, Sofia sarà festeggiata dai suoi adorati figli e dalla grande famiglia dei suoi affetti, da un continente all’altro. È una donna sempre bellissima e tenace, Sofia. […]
[…] Tu hai fatto, più di qualsiasi attrice, un numero immenso di film: almeno un centinaio. Se dovessi metterne uno nel santuario, al massimo due, quale preferiresti? E per quali motivi?
«La ciociara e Una giornata particolare , sì, metterei quelli. Sono due film di cui sono estremamente orgogliosa, poiché rappresentano nel senso più profondo il mio lavoro come attrice. Sono così orgogliosa dei momenti che ho creato in questi film, insieme ai registi naturalmente, momenti che hanno toccato i cuori delle persone in tutto il mondo, ma che hanno anche parlato alle donne in modo molto diretto. […]».
Ma c’è un’opera cinematografica che avresti fatto volentieri, non tua? O a cui avevi detto no?
«Sai, io non rimpiango mai ciò che mi è sfuggito, preferisco pensare che domani troverò qualcosa di meglio, chissà, magari un nuovo capolavoro come se avessi vent’anni...».
Scusa se mi provochi questa domanda: ma ti capita di pensare al dopo?
«Al “dopo” cosa ?».
Non ti capita di pensare a quando non ci saremo più? Alla morte?
(Ride, di gusto, è proprio la risata dei suoi venti anni ) «Ma io a tutto penso, tranne che alla morte!».
[…] Hai dimostrato che si può fare una strada leggendaria senza avere niente alle spalle, e senza accontentarsi del talento o della bellezza ma studiando, imparando. E cosa pensi di queste splendide ragazze, dette influencer, a cui basta vendere dei prodotti e farsi fotografare senza imparare granché, a cui basta in fondo solo questo: essere ricche?
«Non conosco quel mondo, o meglio: questo pezzo di mondo nuovo, per cui non ho interesse. Se mi ricordo, noi dovevamo saper fare qualcosa per diventare visibili. Io, lo so, ero anche gradevole, bella va’, e tutto è diventato grande, inimmaginabile. Erano anche tempi speciali, la fine della guerra, la povertà: oggi posso dire che questo nuovo mondo non lo conosco per dare un commento obiettivo, quindi me ne sto zitta».
Oggi sono rari gli attori che fanno più di qualche film, anche se sono molto bravi. Come mai?
«Io ho fatto un centinaio di film perché quello era il modo di essere attori di successo. Correvamo da un film all’altro, soprattutto in America, e infatti non sono stati quelli a darmi la celebrità, ma i nostri, gli italiani, i cineasti di formidabile valore […]».
[…] La fede, ce l’hai sempre? È importante per te?
«Sì, la fede non mi ha mai abbandonata, e io non ho mai abbandonato lei. Ci tengo molto alla mia religione, al mio Dio».
sophia loren al festival di venezia del 1955
[…] Si è chiusa da poco la Mostra del Cinema, che pure ha raggiunto i suoi 81 anni. L’hanno aperta con il restauro de “L’oro di Napoli”, in omaggio a De Sica e a te. C’è un ricordo speciale legato a quel film che è rimasto nel nostro immaginario?
«Quando io e Vittorio ci siamo incontrati per la prima volta a Cinecittà, stavo uscendo dall’ennesimo provino che avevo fallito. Abbiamo iniziato a conversare e ci siamo subito trovati in sintonia. Quando mi ha offerto il ruolo nell’episodio de L’oro di Napoli, l’ho avvertito che sarei stata un’orribile candidata per un provino.
Mi ha guardato con gli occhi pieni di tenerezza e comprensione e mi ha detto che non avevo bisogno di fare quel provino. La nostra conversazione era stata sufficiente per convincerlo che ero perfetta per il ruolo. È stata la prima volta nella mia vita che qualcuno ha creduto in me e ha scommesso su di me. Non lo dimenticherò mai. E poi mi sono ricordata di una cosa...».
[…] A pochi giorni dal tuo compleanno, Mastroianni, ben più grande di te, avrebbe compiuto cento anni. Voi due siete stati amici veri nella vita, e una coppia di magistrali interpreti. Vorrei il ricordo speciale, il più vero e segreto, di lui.
marcello mastroianni sophia loren la bella mugnaia
«Più che un ricordo, è una scintilla. La scintilla nei suoi occhi quando sorrideva, è quella che mi porto impressa nel cuore. Questa scintilla mi riempiva di rassicurazione, di affetto, ispirazione. Io e Marcello eravamo legatissimi, in un tempo di allegria. E a proposito di cucina, di legami forti e di cose semplici, Marcello era una gran forchetta, un golosone. Il piatto che voleva da me era robusto e glielo preparavo col cuore: fagioli con le cotiche […]».
sophia loren marcello mastroianni la bella mugnaia SOPHIA LOREN NUDA SU PLAYBOY sophia loren sophia loren sophia loren vittorio de sica la bella mugnaia sophia loren marcello mastroianni la bella mugnaia sophia loren al festival di venezia del 1955