“IO A NAPOLI? NON VOGLIO FARE IL POSTEGGIATORE ABUSIVO” – PER DIFENDERE LA LOMBARDIA FELTRI ARMA LA PENNA CONTRO I PARTENOPEI: “SENZA LA LOMBARDIA TORNEREBBERO ALLA MEZZADRIA E AL LATIFONDO. SE IO DICO CHE I NAPOLETANI SONO SPETTINATI, VENGO INFILATO NEL TRITACARNE E RIDOTTO A POLPETTA” - E OGGI RINCARA: "QUANDO AFFERMO CHE MOLTI NAPOLETANI SONO INFERIORI AI LOMBARDI SCOPRO L' ACQUA CALDA, NEL SENSO CHE…”

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VITTORIO FELTRI per Libero Quotidiano

VITTORIO FELTRI VITTORIO FELTRI

 

Illustre Sergio Pinto, pubblichiamo volentieri la sua lettera garbata sperando dimostri ai nostri lettori come stanno effettivamente le cose. Nessuno qui a Libero è ostile ai terroni, termine scherzoso esattamente come lo è polentoni.

 

Certi modi di dire non devono assumere una connotazione dispregiativa, al contrario vengono usati con affetto. Io sono stato recentemente criticato perché ho parlato delle tribolazioni del Sud, abbandonato dalla politica e reso così incapace di fronteggiare una arretratezza che risale a tempi lontani.

 

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Da oltre sessanta anni i meridionalisti più provveduti si lamentano poiché il Mezzogiorno è male amministrato dallo Stato Centrale, e hanno mille ragioni. Sono sempre mancati investimenti tesi allo sviluppo del territorio, privo di infrastrutture, di trasporti adeguati alle esigenze degli imprenditori che, di fatto, non sono riusciti a sfondare sul piano economico lasciando la loro gente in una situazione di subalternità rispetto al Nord. Negare tutto questo significa non aver capito nulla delle problematiche che affliggono da secoli le regioni più sfortunate d' Italia.

 

Personalmente insisto da lustri: la rinascita delle due Sicilie dipende dalla volontà degli uomini. I quali non devono favorire piogge di denaro sulle zone depresse, quattrini che poi vengono raccattati dalla malavita organizzata e destinati ad arricchire le famiglie mafiose.

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I soldi pubblici vanno investiti in grandi opere che siano importanti ai fini di un rilancio definitivo del Meridione, bisognoso di strade, ponti, aeroporti, ferrovie, altrimenti esso non sarà mai in grado di competere con i connazionali più vicini all' Europa.

 

Quando affermo che molti napoletani sono inferiori ai lombardi scopro l' acqua calda, nel senso che le possibilità dei vesuviani, perseguitati dalla miseria, dalla camorra e da un caos cittadino incontrollabile, sono evidentemente più modeste rispetto a quelle di cui dispongono gli abitanti di Milano.

 

Chi non riconosce che esiste un gap tra una parte e l' altra dello stivale o è cieco o è sciocco. Non si tratta di differenze antropologiche tra polentoni e terrori, tuttavia smentire che le due categorie abbiano un reddito e un modus vivendi dissimili costituisce una manifestazione di ottusità.

 

 

FELTRI

Da casanapoli.net

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Il direttore di “Libero Quotidiano“, Vittorio Feltri, torna ad attaccare Napoli e il Sud in generale, per rispondere alle accuse rivolte contro la Lombardia

 

Vittorio Feltri torna a parlare contro Napoli e il meridione d’Italia. Il direttore di Libero, rispondendo alle accuse rivolte contro la Lombardia attacca Napoli e il sud a testa bassa.

 

Queste le sue parole:

“Un pestaggio senza precedenti che colpisce polentoni quasi fossero delinquenti oltre che untori indefessi. Il migliore dei settentrionali è dipinto quale un bastardo intento solo a impestare i connazionali e ad accumulare denaro, speculando su tutto, anche del virus.

 

Ma le offese sanguinose sparate sui lombardi non hanno suscitato polemiche: solo approvazioni.

 

VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

Non c’è stata e non c’è anima che si indigni e invochi punizioni nei confronti dei detrattori dei miei conterranei. Niente, neanche un sospiro. Se io dico che i napoletani sono spettinati, vengo infilato nel tritacarne e ridotto a polpetta.

 

Se invece il Paese intero imputa ai lombardi di essere un popolo di gentaglia arraffona, avida e senza dignità, tutto va bene madama la marchesa. Non mi aspetto le scuse di chi sputtana i miei concittadini, mi accontenterei che chiudesse la bocca e pensasse che senza la Lombardia tornerebbe alla mezzadria e al latifondo“.

 

Il direttore di Libero continua la sua invettiva contro i Napoletani:

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“Ricordo quando il Governatore della Campania, il simpaticissimo De Luca, aveva da poco dichiarato l’intenzione di chiudere i confini della sua regione. Cosa saggia.Chiamato a commentarla, mi chiesi se tale chiusura fosse solo in entrata o anche in uscita. Precisando comunque che a me non importava trasferirmi a Napoli per lavoro, visto che non avevo e non ho intenzione di fare il posteggiatore abusivo.

 

Aggiunsi che il capoluogo vesuviano è abitato anche da gente che non soffre di alcun complesso di inferiorità, ma è inferiore. Il giudizio non era di tipo antropologico, dato che perfino io so che Benedetto Croce non è nato a Cuneo e che Gabriele D’Annunzio non è venuto al mondo a Sondrio. In discussione dunque non erano né potevano essere le virtù intellettuali dei meridionali, bensì il loro livello economico, sociale e civile.

 

Chiunque sa che il Mezzogiorno soffre di arretratezza in campo produttivo: il reddito dei suoi cittadini è la metà di quello dei lombardi, è devastato dalla criminalità organizzata, è privo di infrastrutture idonee a favorire lo sviluppo.

DE MAGISTRIS CON LE BARCHE PRO MIGRANTI DE MAGISTRIS CON LE BARCHE PRO MIGRANTI

 

Queste sono verità incontestabili. Nonostante ciò sono stato linciato quasi avessi offeso il popolo del Sud, il quale peraltro si lamenta proprio perché lo Stato non ha mai provveduto a colmare certe lacune che lo rendono appunto inferiore (che non è una parolaccia) al settentrione. È un fatto noto a chiunque conosca la realtà patria. Mi sono preso valanghe di insulti”.

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