Riceviamo e pubblichiamo
eugenio scalfari - giovanni valentini
Caro Roberto,
ho letto il vostro articolo intitolato “Come godono gli ex di Repubblica” e ti ringrazio per l’ampia citazione della mia rubrica apparsa sabato scorso sul Fatto Quotidiano.
Ma tengo a far sapere, a te e ai tuoi lettori, che io non godo affatto per le vicissitudini di quel giornale: partecipai alla sua fondazione nel 1976, quando avevo 27 anni, lasciando Il Giorno di Milano che era allora il terzo quotidiano italiano;
GAD LERNER AI FUNERALI DI SILVIO BERLUSCONI
nell’arco di quarant’anni sono stato redattore ordinario, inviato speciale, capo della redazione milanese e infine vicedirettore nominato da Eugenio Scalfari.
Non posso dunque compiacermi, né professionalmente né umanamente, per un declino che denunciai già otto anni fa nel pamphlet La “Repubblica” tradita.
A quel giornale delle origini, e in particolare alla memoria di “Barbapapà”, mi lega un rapporto affettivo che non potrà mai essere reciso perché fa parte della mia vita.
Non godo delle sue sfortune e, anzi, me ne dispiaccio e me ne dolgo. Né tantomeno gradisco essere accomunato nel “godimento” ad altri colleghi che sono approdati a Repubblica molto più tardi, dopo la direzione di Scalfari.
Grazie per l’ospitalità e buon lavoro. Con amicizia.
Giovanni Valentini
GAD LERNER IN VACANZA CON CARLO DE BENEDETTI Giovanni Valentini con Eugenio Scalfari (1984) EUGENIO SCALFARI - GIANNI ROCCA - MAURO BENE - GIOVANNI VALENTINI REPUBBLICA giovanni valentini giovanni valentini foto di bacco