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Marco Travaglio per il Fatto Quotidiano - Estratti
marco travaglio a otto e mezzo
“Antisemitismo”, “ispirazione omicida”, “15 anni di pura merda”, “feccia antigiudaica”, “Travaglio fascista di destra”, “diffamazioni, calunnie, oltraggi alla verità”, “caccia all’ebreo”, “bassifondi”, “schifo”, “russificazione”, “odio dal fiume al mare”, “vignette da Terzo Reich alla carbonara”. Abbiamo come il sospetto che Giuliano Ferrara non abbia apprezzato le vignette di Mannelli e Natangelo su Netanyahu e non ami neppure il nostro “fogliaccio finanziato solo da chi lo legge”: avendone lui fondato uno finanziato da chi non lo legge (cioè da tutti), possiamo comprenderlo.
Certo non ci metteremo a spiegargli le vignette: quando uno non capisce le battute c’è poco da fare. È come spiegare le barzellette al tonto della compagnia, quello che non ride. Lui poi è un finto tonto che fa il furbo: sa benissimo che il miglior antidoto all’antisemitismo è dire che, se un ebreo è un serial killer, la colpa è di quell’ebreo e di chi non lo ferma, non di tutti gli ebrei. E sa benissimo che Netanyahu ha sterminato più civili innocenti in un anno che l’Olp, Hamas e Hezbollah in 50. Ma non vuole ammetterlo. O non può.
VLADIMIR PUTIN CIRCONCISIONE - VIGNETTA BY NATANGELO PER IL FATTO QUOTIDIANO
A noi piace ricordarlo in una precedente reincarnazione: il Ferrara capogruppo del Pci a Torino, tutto kefiah e odio per Israele (antisemita, direbbe oggi), che il 19 settembre 1982, dopo la strage di palestinesi perpetrata a Sabra e Chatila dai falangisti cristiani sotto gli occhi degli israeliani, si paracaduta su piazza San Carlo. Fin sotto il palco dell’orchestra di Luciano Berio che sta per esibirsi. Sudato e paonazzo, sbraita all’assessore alla Cultura Giorgio Balmas: “Ferma tutto, dobbiamo denunciare crimini di Israele e dedicare il concerto al popolo palestinese!”.
VIGNETTA SU NETANYAHU DI RICCARDO MANNELLI PER IL FATTO QUOTIDIANO
Balmas tenta di spiegargli che è impossibile. (...)
L’ossesso si arrampica sul palo del palco, rischiando la catastrofe. Mostra i pugni e scalcia il suo incolpevole cane lupo. Poi corre da Berio, che lo prende per matto e dà il via al concerto. Un funzionario sbotta: “Ma che vuole quello stronzo?”. Lui lo atterra con un pugno in faccia. Poi chiama un amico cronista della Stampa, che l’indomani accusa Berio di avere rifiutato la dedica ai palestinesi perché sua moglie è ebrea.
giuliano ferrara ai tempi di torino
Chiede anche la testa di Balmas, che non si dimette. “Allora mi dimetto io”, tuona il compagno feddayin: “Balmas, col suo comportamento stupido e immorale, lede la dignità democratica e antifascista di Torino, offendendo i martiri palestinesi”.
Lascia il Pci, passa al Psi e da lì a FI. Nel frattempo fa pure la spia prezzolata della Cia. Ed è un peccato che abbia smesso: oggi le battute su Netanyahu potrebbero spiegargliele gli americani.
marco travaglio otto e mezzo giuliano ferrara anselma dell olio foto di bacco SILVIO BERLUSCONI E GIULIANO FERRARA MARCO TRAVAGLIO A OTTO E MEZZO