Maria Volpe per il Corriere della Sera - Estratti
DANIELA ZUCCOLI mike bongiorno
Si respira Mike a casa di Daniela Zuccoli, vedova Bongiorno. Fotografie, telegatti, copertine di giornali ovunque. Il suo Mike, 15 anni fa ci ha lasciato. Ma ora è tempo di «festa»: il 26 maggio avrebbe compiuto 100 anni.
Lei ieri ne ha compiuti 74. Insieme ne hanno trascorsi 39.
Di amore, allegria, tre figli (Michele, Nicolò, Leo), liti, pace, risate. Le piace raccontare di lui e del loro passato. Lo fa ridendo e commuovendosi.
Daniela, è una ricorrenza di cui tutti parlano. Per lei?
«Lui è sempre con me. Ieri ho voluto festeggiare il mio compleanno sul set della fiction (tratta dalla sua autobiografia) che la Rai sta girando, a Torino, sulla vita di Mike: lui bambino, partigiano, il carcere, l’America, i matrimoni sbagliati. E l’incontro nel ‘71 con me».
Sul quel set le sembra di ritrovare un po’ di lui?
«Il protagonista Claudio Gioé, truccato da Mike, gli assomiglia in modo pazzesco.
Stare lì mi ha procurato una grande emozione».
(...) gli verrà dedicata una mostra a Palazzo Reale a Milano.
«Verrà inaugurata il 16 settembre. Mike ha lavorato 29 anni in Rai e 29 in Mediaset.
Entrambe sponsorizzeranno la mostra».
Il vostro amore è cominciato che lei Daniela aveva 20 anni, Mike 46.
«Ne avevo 20 sì e quando lui è morto avevo 59 anni. Sono stata quasi 40 anni con lui.
Ero proprio una ragazzina, ma poi sono diventata una donna che lui stimava».
Come sono passati questi 15 anni senza lui?
«Mi manca sempre. Con lui ogni giorno c’era una novità. Non ci si annoiava mai».
Litigate?
«Certo ce ne sono state. I primi tempi lui sciava tantissimo e io restavo sola coi bambini. Poi discutevamo sui figli: io mamma italiana, pensavo fosse giusto aiutarli, sostenerli; lui era molto rigido su questo, pensava se la dovessero cavare da soli. Era un vero americano, per lui il merito è sacro».
Momenti speciali?
«La nascita del terzo figlio, Leo, a 18 anni di distanza dal primo. Vuol dire proprio che io e Mike volevamo stare insieme. Ci siamo scelti una seconda volta».
Mike è stato un papà diverso con il «piccolo» Leo?
Aveva 65 anni quando è nato «Sì, più dolce. Aveva più tempo, se l’è goduto. Leo aveva 20 anni quando è morto Mike, ma sono stati tantissimo insieme».
È rimasto in contatto con personaggi della televisione, legati a Mike?
«Sì, Fiorello e Fabio Fazio con i quali ha lavorato negli ultimi anni. Ci sentiamo spesso. E anche Pippo Baudo, così carino: mi manda sempre le arance a Natale».
A Mike piaceva apparire...
«Sì, anche su questo discutevamo. Gli piaceva che si parlasse di lui, adorava le copertine, mentre io non volevo farle. Però lui era genuino: non amava il gossip, non ha mai chiamato i fotografi. Gli piaceva mostrare la sua famiglia e le sue avventure sportive. E anche ora, da lassù, penso sia contento che si parli di lui».
Avete mai discusso di politica? Lei anima più di sinistra, lui più verso destra...
«Io ero di sinistra, ero in piazza nel ‘68, non si poteva non contestare allora. Lui era stato partigiano. Sì è vero, sosteneva Silvio Berlusconi, ma per amicizia, lo appoggiava perché per lui contava sopra ogni cosa il fatto di essere amici».
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Vorrebbe un compagno?
«Deve essere un altro Mike, non è facile. Flirt, corteggiatori... non hanno mai portato a nulla».
(...) Gli ultimi tre giorni di vita di Mike sono stati simbolici, karmici. Lui stava benissimo, aveva 85 anni, era sano, è morto in piedi, con me vicino, il meglio che si possa avere nella vita. È morto l’8 settembre 2009. Il 5 Leo compiva 20 anni e aveva organizzato una festa nella nostra villa al lago. Mike volle andare lì a salutare i ragazzi, cosa che non faceva mai. E al taglio della torta improvvisò un discorso bellissimo: “Non disperate mai. Io alla vostra età stavo per morire, poi la vita mi ha dato cose bellissime”.
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Il 6 mattina è nata Luce, la bimba di Nicolò e siamo corsi alla Mangiagalli per vederla. Lui era felicissimo. Il 7 siamo andati a Montecarlo. Era di ottimo umore, cantava in macchina. Abbiamo cenato con i nostri carissimi amici. L’8 mattina mi sveglia lui. Ordiniamo la colazione. Io gli imburro il pane, poi la marmellata.
Siamo seduti di fronte, chiacchieriamo. Io torno a letto a leggere, lui si siede in poltrona. Fra me e me, penso: “Come sto bene con lui”, ma non gliel’ho detto. Poi mi arriva la foto della piccola Luce sul cellulare. Mi alzo, gliela faccio vedere e lui dice “Che bella, sembri tu quando prendi il sole“. Queste sono state le sue ultime parole. È andato in bagno, ho sentito un tonfo. Mi amava tanto».
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