Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
[…] La «missione» del GF di Canale 5 è quella di evangelizzare un trash ben temperato: una contraddizione in termini, come si diceva una volta, un ossimoro, come piace dire oggi. In cosa consiste questo insidioso e ambivalente compito? Trash non significa solo spazzatura, tv da buttare, tv senza ritegno e senza vergogna, volutamente approssimativa.
È anche il termine tecnico che definisce il fallimento di una prova nell’emulare un modello «alto»; da questo punto di vista nessuno di coloro che fanno televisione può dirsi immune dal trash. Nemmeno chi ne scrive, tant’è è vero che esiste un grande indotto del GF, tutto un mercato di schede di valutazioni, di elenchi di promossi e bocciati.
Nel caso del GF, il trash consiste nel trasferire in video storie di gente comune o di riciclati, facendoli uscire dall’anonimato in cui tirano a campare, portandoli alla ribalta e facendoli esplodere.
Ecco, in questa operazione maieutica il compito di Alfonso Signorini e Cesara Buonamici sarebbe quello di insegnare le buone maniere (ma già una prima frizione tra Cesara e Beatrice Luzzi mostra quanto sia difficile, se non impossibile, questo mandato).
Nel frattempo, l’Italia intera, a partire da chi ci governa, è diventata un reality: la lenta infiltrazione del genere nella realtà ha fatto il suo corso, disseminando le sue spore.
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