Estratto dell’articolo di Sandra Cesarale per il “Corriere della Sera”
patti smith a siena davanti all affresco del buongoverno
«La mia prima volta in Italia? Sì, la ricordo. Era per uno show in tv con Isabella Rossellini, fu qualche anno prima dei miei concerti a Bologna e Firenze. Non cantai, lessi delle poesie. E poi, su una gondola, con Isabella, siamo andate in giro a visitare chiese». Patti Smith, nostra signora del rock, è a New York in attesa di arrivare in Italia per tre appuntamenti.
L’attendono una masterclass e una performance con Soundwalk Collective alla Mostra di Venezia per Isola Edipo, il 3 settembre a Ostia Antica si misurerà con Pasolini e due giorni dopo, a Mantova, con Picasso. «L’Italia per me vuol dire cultura e amore delle persone. Mi trattano meglio che in America». […]
«Tu non sei Dylan Thomas, io non sono Patti Smith», canta la superstar Taylor Swift.
patti smith canta con giovanni caccamo foto di bacco (6)
«Mi ha sorpresa, inviandomi un messaggio molto rispettoso. Disse che mi avrebbe messa in una sua canzone. È stata carina e affettuosa. Confessò che le piacevano Because the Night che composi con Springsteen e il mio libro Just Kids. Fu Robert Mapplethorpe a chiedermi di scriverlo prima di morire. E io volevo trasmettere emozioni positive, anche la tristezza». […]
Chi le piace oggi?
«Billie Eilish e Lana Del Rey».
L’anno prossimo «Horses» compie cinquant’anni.
«Non fu un grande successo, non vinse nemmeno il disco d’oro in America. In realtà non ne ho mai vinto uno nel mio Paese. Il mio obiettivo era aprire la strada alle donne, ai giovani artisti, ai ragazzi di qualsiasi genere e orientamento sessuale. Far sentire che se avessero avuto una visione avrebbero potuto realizzarla, non importava quanto poveri o emarginati fossero».
Pensa di esserci riuscita?
«I miei album non hanno avuto un grande successo commerciale ma sono qualcosa di molto più prezioso. Preferisco fare un lavoro che abbia un’influenza positiva sugli altri piuttosto che guadagnare un sacco di soldi».
Si sente un’icona?
«Mi sono sempre considerata una grande lavoratrice. Da giovane, in fabbrica e in libreria. Suonavo anche per strada».
Il mondo nel quale è nata artisticamente è quasi sparito.
«La maggior parte dei miei amici è morta. Ho molti ricordi. Mi mancano mio marito Fred (membro degli MC5 ndr), mio fratello, Sam Shepard, Mapplethorpe, ma so apprezzare il tempo che ho trascorso con loro».
Si sente sola?
«No, ho la fortuna di avere nuovi amici, buoni e leali, in tutto il mondo. Non mi annoio, cerco sempre di essere impegnata. Vivo da sola, i miei figli sono grandi. Mi considero una scrittrice: servono un quaderno, una penna, la tua immaginazione e la tua memoria. Ho ha una doppia natura: una è più introspettiva, mi piace la solitudine e non sono socievole; quando mi esibisco scarico tutta la mia energia sul palco, ancora oggi, a 77 anni».
Che cosa cambia con l’età?
«Non mi muovo più come prima, l’aspetto non è lo stesso ma sono sempre io. Nel mio tour ho cantato "Smells like Teen Spirit" per un omaggio a Kurt Cobain. So di cosa sta parlando ed eseguo quel brano emotivamente e fisicamente come se avessi 25 anni. Io e mio marito avremmo voluto incontrare Cobain, eravamo più adulti di lui e capivamo il suo dolore».
Ha conosciuto Janis Joplin.
«Avevo 24 anni, lei 27. Abbiamo passato del tempo insieme ma non apparteneva al mio mondo. Era una grande interprete, divertente, le piaceva bere, ma poteva essere triste. Janis non si è uccisa intenzionalmente, come anche Jimi Hendrix e Jim Morrison. Molti subivano il potere crudele della droga e delle compagnie sbagliate. Io non sono mai stata autodistruttiva». […]
kurt cobain 1 il maglione di kurt cobain kurt cobain janis joplin 9 kurt cobain 1
patti smith PATTI SMITH patti smith papa francesco patti smith patti smith patti smith cover