ALESSANDRO GIULI - VITTORIO SGARBI - MORGAN - MAXXI
1. VITTORIO SGARBI A LA ZANZARA SU RADIO 24: “MI SCUSO CON IL SOTTOSEGRETARIO, SGARBI, CHE LÌ NON ERA IN RAPPRESENTANZA DEL GOVERNO MA SOLO COME AMICO DI MORGAN”
Sgarbi non si dimette. Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, interviene a La Zanzara su Radio 24 dopo i fatti degli ultimi giorni avvenuti al Maxxi: “Mi scuso con Sgarbi, il sottosegretario, che non era lì. Non ci volevo andare, avevo anche discusso sulla linea editoriale del museo con Giuli. Poi ci siamo ritrovati, ma sono andato li come amico di Morgan”
“Morgan - continua Sgarbi a La Zanzara - ha fatto la domanda su quante donne abbia avuto. Potevo dire non rispondo perchè sono sottosegretario, non l’ho fatto. Per questo mi scuso, lì c’era Sgarbi, non il sottosegretario, e ho citato Moravia e Houellebecq. Poi ho parlato del mio cancro, ma mi scuso col sottosegretario non invitato”.
“Nel 2013 - prosegue Sgarbi - il Maxxi ha esposto un pornoattore in un video dove mostrava solo uccello e coglioni, quindi tutto quello che riguarda la sfera sessuale riguarda un museo di arte contemporanea”
VITTORIO SGARBI E MORGAN AL MAXXI
Poi risponde a chi lo ha attaccato. “Comencini? Pare si un libro modesto il suo, si evita almeno (la presentazione ndr). Non ho attaccato nessuna donna. Giuli? Si è allineato col ministro, al quale sono allineato anche io. Il Pd che chiede le dimissioni? Le chiede Bonelli che è uno sfigato che non sa cosa fare. Le mie dimissioni mi farebbero passare dalla parte della ragione. Gasparri? Non conosce la materia. Calenda? La sua è pornografia, uno che fa il matrimonio col PD dove è stato eletto e poi lo tradisce con Renzi… è adulterio”
ALESSANDRO GIULI - VITTORIO SGARBI - MORGAN AL MAXXI
Fiorello e Amadeus hanno risposto alle critiche: “Lui occupa il posto di Morgan, quello di direttore artistico. X Factor l’ha fatto lui, io lo trovo geniale e un grande musicista. La tv di stato, davanti a milioni di persone, fa vedere Chemical che si fa inculare fa Fedez, io parlo del mio cancro davanti a 300 persone e sono un caso. Dimissioni? Nessuna.
2. VITTORIO SGARBI SENTENDOMI DON GIOVANNI E NON MOZART VI DICO: NO, NO Estratto della lettera di Vittorio Sgarbi alla “Stampa”
No, no che io non mi pento. È vero. Sono colpevole. […] Vero, ma il mio strumento essenziale di conoscenza sono gli occhi, con i quali da anni […] leggo, interpreto, penetro le immagini. Che occorra guardare mi è non solo chiaro ma vitale, necessario; e, quando leggo: «per capire, si deve guardare dove non guarda mai nessuno: in superficie», non posso non ricordare che trentacinque anni fa, al culmine di una delle mie polemiche con Federico Zeri, contrapposi al titolo di un suo libro, Dietro l'immagine, il mio Davanti all'immagine.
Ma gli occhi, rispetto a una lettura, come si dice, «superficiale», ci consentono, se educati, rispetto ad occhi che sfiorano senza comprendere, di andare oltre, in profondità, ovvero di "intelligere" che vuol dire "leggere dentro", cioè penetrare. Che è forse […] la differenza tra chi sta in superficie, e scrive per un giorno, e chi va in profondità.
D'altra parte, ci sono occhi e occhi. Milioni di occhi guardano i quadri senza vederli, proprio perché restano in superficie, sfiorano l'apparenza. La funzione critica è letteralmente "penetrazione", vedere l'anima dopo il battesimo oltre la "Venere di Botticelli", o ciò che è dietro un taglio di Fontana, che chiede di andare oltre la superficie.
MEME GENNARO SANGIULIANO CHE MOSTRA IL SUO CELLULARE
Molti non vedono. […] alcuni non vedono e non sentono. Nel contesto preciso dove io ero, come ho detto, a teatro, su un palcoscenico, il mio cazzo come il suo, d'altra parte, era una citazione di una orazione universitaria di Houellebecq, sulla sua (e mia) malattia. E, a vedere bene, io non ero stato chiamato dal Presidente Giuli, che infatti ha introdotto, a parlare come Sottosegretario ma come comprimario (per ragioni di amicizia e anche per sottolineare in cartellone la prevalenza dello spettacolo canoro) di Morgan.
E io benevolmente e umilmente ho accettato. Come Leporello, dunque, e l'ho detto, e l'ho dichiarato, per la singolare coincidenza imposta dalla domanda di Morgan, non perché mi senta Mozart e non certamente riferendomi (non potendo prevedere le postume strumentali polemiche di dieci giorni dopo, senza nessuna reazione all'impronta) al «no, che io non mi pento». Questo posso dirlo ora e, per logica, sentendomi Don Giovanni, non Mozart.
Mi riferivo alla meravigliosa aria di Leporello che è un vero e proprio elenco di conquiste: «Madamina, il catalogo è questo Delle belle che amò il padron mio; un catalogo egli è che ho fatt'io; Osservate, leggete con me. In Italia seicentoquaranta; In Alemagna duecento e trentuna; Cento in Francia, in Turchia novantuna; Ma in Ispagna son già mille e tre.
V'han fra queste contadine, Cameriere, cittadine, V'han contesse, baronesse, Marchesane, principesse. E v'han donne d'ogni grado, D'ogni forma, d'ogni età… Delle vecchie fa conquista Pel piacer di porle in lista; Sua passion predominante È la giovin principiante. Non si picca - se sia ricca, Se sia brutta, se sia bella; Purché porti la gonnella, Voi sapete quel che fa».
Per quest'aria, indecente e sessista per i parametri d'oggi, evocavo il rischio della cancel culture.
D'altra parte, […] al Maggio musicale fiorentino, con il consenso del Sindaco musicista Nardella, fu messa in scena, nel 2018, una Carmen con la censura e trasformazione del finale per evitare la rappresentazione del femminicidio, ovvero l'omicidio di una zingara.
L'aria del catalogo di Leporello […] oggi sarebbe improponibile e potrebbe diventare l'elenco delle invitate a un ballo per i diciotto anni. Questa era la situazione […].
VITTORIO SGARBI AD ARPINO vittorio sgarbi sindaco di arpino vittorio sgarbi sindaco di arpino 2 vittorio sgarbi e morgan 1 vittorio sgarbi sindaco di arpino vittorio sgarbi