Gloria Satta per il Messaggero - Estratti
Di nuovo a tavola, di nuovo in viaggio attraverso l'Italia alla scoperta di tradizioni gastronomiche e comunità umane sotto la guida dello chef stellato Carlo Cracco. Di nuovo sei celebrità riunite dal piacere del convivio tra degustazioni, prove in cucina, risate all'insegna della spontaneità e con una buona dose di improvvisazione: da domani parte su Prime Video la terza stagione del "food travelogue" Dinner Club, un format originale italiano ormai comprato in vari Paesi del mondo.
Questa volta si snoda lungo la via Appia da Roma a Brindisi e con Cracco sono protagonisti Christian De Sica, Emanuela Fanelli, Rocco Papaleo più le guest star Corrado Guzzanti, Antonio Albanese e Sabrina Ferilli. L'attrice romana è una presenza imprescindibile dello show in cui profonde sex appeal, verve, carisma fin dalla prima edizione. Tanto da autodefinirsi «senatrice».
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Anche nella vita ama la buona tavola?
«Certo. Ho un ottimo rapporto con il cibo. Mangio solo cose buone e nostre, cioè della tradizione mediterranea. I fast food non fanno per me. Cucino anche quando sono sola e amo stare a tavola con gli altri: la convivialità è vita, crescita, sentimento».
Guardando alla sua lunga, poliedrica carriera, di cosa va più orgogliosa?
«Di aver lavorato sempre a testa bassa, nel mondo più integro possibile, all'insegna del rispetto per me stessa e per gli altri».
È stata dura fare i conti con il maschilismo del cinema?
«Il maschilismo c'era in passato e c'è ancora, come la fatica che fanno le donne ad affermarsi sebbene molti tabù siano caduti. Ma non credo nelle quote rosa: esprimono la disparità, cioè la necessità che noi siamo sotto tutela. Alla base di qualunque risultato resta il merito, che non ha sesso».
Sempre più attrici debuttano nella regia: è una tentazione che l'ha sfiorata?
«No, nemmeno una volta. Magari le altre sono più brave di me, ma io non mi sento all'altezza. Conosco i miei limiti e non cerco l'azzardo».
Dopo "Un altro Ferragosto" di Paolo Virzì, intende tornare al cinema?
«Ho girato Kung-fu all'amatriciana, il nuovo film di Gabriele Mainetti che uscirà a marzo. Interpreto un bellissimo ruolo, studiato e fortemente voluto sia da me sia dal regista».
C'è un progetto che non ha ancora realizzato?
«Avendo superato l'età per fare Anna Karenina, mi piacerebbe interpretare un bel ruolo forte. Magari Togliatti o Garibaldi: sto proprio pensando di fare l'eroe dei Due Mondi a teatro dov'è più facile osare».
Cos'è che invece non le interessa?
«Le commedie datate, che ormai vengono snobbate anche dal pubblico».
Meglio la tv di qualità di un film mediocre?
«Senza dubbio. Sono molto fiera di aver interpretato Gloria, la serie di Fausto Brizzi in cui facevo un'attrice in declino, pronta a tutto pur di tornare alla ribalta. Un personaggio di rottura, scorretto, quasi fallimentare: ammetto che ci è voluto coraggio. Adesso fanno tutti le serie e io mi sono presa diverse rivincite su chi aveva uno sguardo classista sulla tv».
Perché ha partecipato allo show di Maria De Fillipi "Tu sì que vales"?
«È stato divertente e mi ha dato la possibilità di far conoscere il mio lato goliardico».
In "Dinner Club" dice che non può sopportare «i cacacazzi»: chi sono?
«Quelli che non si fanno gli affari loro, spiano gli altri dal buco della serratura e non portano nulla di buono alla società».
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