Francesco Persili per Dagospia
“Paola Cortellesi? Sono molto contento del successo che ha avuto, la invidio un po’…” Gabriele Salvatores a “Non è un Paese per giovani, il programma condotto da Massimo Cervelli e Tommaso Labate su Radio 2” parla delle rivalità nel mondo del cinema: “Siamo tutti apparentemente amici ma c’è una grande competizione, un po’ come nella musica rock, non riusciamo a fare sistema, a collaborare”. Il mio peggiore film? “Quello che mi piace meno è “Amnesia”, lo chiamo “il figlio del Prozac”, è nato in un periodo di depressione. Quello a cui sono più affezionato è “Denti”. Ma amo molto anche “Nirvana”
Il regista parla del suo memoir “Lasciateci perdere” scritto con Paola Jacobbi e della rottura con Maurizio Totti, socio nella casa di produzione Colorado film: “E’ una storia che è durata 25 anni. Abbiamo fatto tante cose belle insieme e ora abbiamo preso delle strade diverse. Non ho nulla contro di lui.
Poi Salvatores si sofferma su “Kamikazen-Ultima notte” a Milano (“L’inizio di tutto. Non so se sia un film pienamente riuscito ma ci sono molto affezionato. Mette in mostra attori come Paolo Rossi, Claudio Bisio, Silvio Orlando, Bebo Storti, e Antonio Catania: oggi mettere insieme questo cast sarebbe complicatissimo”) e sul suo rapporto con Abantantuono. “Sono il suo esatto contrario.
Per questo il nostro sodalizio funziona. La prima volta che l’ho visto è stato grazie a Maurizio Totti. Dovevamo fare uno spettacolo a teatro con Paolo Villaggio tratto da un fumetto di Altan (“Friz Melone”). Un peccato che non l’abbiamo fatta. Sarebbe stata molto divertente. Lui mi fece molta impressione perché lui era tutto quello che pensavo non si dovesse fare. Invece poi ho scoperto un grande attore che mi ha insegnato molto sul cinema…”
amnesia di gabriele salvatores 1
C’è spazio anche per ricordare i suoi anni a Roma: “Avevo una casetta in via Margutta, una strada piena di fantasmi meravigliosi. C’è una definizione di Pasolini: ‘Roma è come una puttana che ti promette tanto e non mantiene tutte le promesse’. È un po’ lo stesso sentimento che provo anche io. Non sono molto bravo a frequentare cene, feste e terrazze. Io da ragazzo suonavo la chitarra in un angolo mentre gli altri facevano la corte alle ragazze. E quando ho provato io a fare la corte a una ragazza, mi hanno fregato la chitarra…”. Dunque è tornato a casa in bianco e senza chitarra?
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GABRIELE SALVATORES NEL 1992 CON L OSCAR PER MEDITERRANEO