Luca Dondoni per “la Stampa” - Estratti
2003 mario venuti a muccassassina
Mario Venuti è uno dei cantautori più atipici del nostro panorama musicale e superati i sessant'anni, ma con un fisico roccioso che poco ha a che fare con l'età anagrafica, pubblica l'ennesimo disco della carriera intitolato Tra la carne e il cielo che spazia tra il Brasile e la melodia, la consciousness politica e la consapevolezza di genere.
«Il Brasile e l'Italia hanno molto in comune, sono paesi che dialogano a distanza. I brasiliani sono malinconici ma si porgono con il sorriso e il culto del corpo. Siamo due popoli che traballano ma non cadono mai. Fratelli separati in culla».
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Lei al prossimo Sanremo nemmeno ci pensa?
«I cast vengono scelti in base ai social. Tutto è legato ai like, ai follower, i media sono afflitti da un giovanilismo "too much". Sarebbe meglio che il cast degli scorsi festival non lo avesse fatto il figlio di Amadeus ma Amadeus. Tutto un mondo è stato trascurato. Gli autori all'Ariston sono stati per cinque anni tutti gli stessi e i produttori pure. Speriamo che con Conti o chi verrà cambi qualcosa».