Estratto dall'articolo di Francesco Musolino per “Il Messaggero”
«Vorrei vedere la fine del patriarcato ma non stiamo facendo abbastanza per abbattere questa mentalità tossica».
T-shirt bianca e sorriso smagliante, via zoom da New York, ecco Lillian Fishman. Americana, classe 1994, i tabloid inglesi dicono che il suo libro è bollente, un capolavoro del sesso, il nuovo 50 sfumature di grigio. Sicuramente, il suo esordio Servirsi (pubblicato da Edizioni e/o, tradotto da Silvia Montis) è un romanzo dall'alto tasso erotico ma più di tutto, è capace di raccontare il nostro tempo e le sue relazioni amorose, fluide e genderfree senza stereotipi, grazie ad una prosa acuta, tagliente e cerebrale.
Al centro della scena c'è Eve, una giovane donna che un giorno «per evadere dalla monotonia della monogamia», pubblica degli scatti nudi online. Sarà l'innesco per conoscere Olivia e Nathan e trovarsi in un triangolo pericoloso quanto affascinante.
Si scrive tanto di sesso ma la Fishman è una felice eccezione perché il suo erotismo è fatto di corpi e parole che riscaldano l'immaginazione del lettore, partendo dalla mente e passando attraverso gli occhi, mettendo in risalto spigoli e scintille di una realtà in cui tutto è accessibile. Forse anche troppo.
The Guardian definisce il suo libro un capolavoro del sesso.
Cosa ne pensa?
«Lusingata».
Molto diplomatica. Il Daily Mail strilla che Servirsi è il nuovo 50 sfumature di grigio. Commenti?
«Non è la prima volta che lo dicono e aggiunge un sorriso - penso che alcuni lettori che magari non sarebbero interessati al mio libro temendo idee radicali, possano essere attratti dalle tematiche sessuali ma leggendomi, capiranno che non c'è proprio nulla delle Sfumature. Sono proprio due libri diversi!».
Infine, c'è chi lo ha ribattezzato un romanzo queer. Le piace?
«Non mi interessano le etichette. Certo, tratto tematiche legate al rapporto con il sesso, alla fluidità del gender, al desiderio e al poliamore ma i problemi legati all'eros e alle relazioni fanno parte della nostra vita. E io volevo parlarne in totale libertà».
Perché Eve pubblica quelle foto?
«Eve aveva centinaia di foto di nudi salvate nel telefono e un giorno, all'improvviso, ne pubblica alcune, dando il via a qualcosa. Credo che stesse cercando esperienze sessuali pericolose o magari persino proibite. Ci sono tanti modi per evadere da una relazione noiosa, talvolta anche in modo inconscio».
Oggi è tutto a portata di mano e le celebrities aprono account su OnlyFans. Eppure, quando arriva un libro sul sesso si grida allo scandalo. Perché?
«Sarò sincera, non credo che il mio libro sia scioccante ma ritengo che molti amino l'idea di rimanere scioccati leggendolo». […]
Parliamo di patriarcato. Stiamo facendo abbastanza per sconfiggerlo?
«Sicuramente no. È difficile combatterlo perché è un fatto radicato nella cultura, nell'economia e in tanti aspetti della società. Aggiungo, vorrei che durante la mia vita il patriarcato venisse abbattuto, ma come scrittrice non credo di poter far altro che questo, scrivere i libri e provare a spalancare la mente dei lettori» […]
I media si sono occupati del processo a Johnny Depp-Amber Heard schiacciandosi a favore dell'attore. Pensa sia stato un passo indietro per il #Metoo?
«Nessuno è al di sopra della legge in tema di abusi ma estrapolare azioni e frasi e montare un circo mediatico, ha creato un precedente che i media hanno saputo sfruttare, incendiando il pubblico davanti allo schermo. Vedremo che conseguenze ci saranno».
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