Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"
Si fanno molti discorsi teorici sul concetto di servizio pubblico, si parla di una missione che comprenda l’indipendenza, l’eccellenza, la responsabilità, il pluralismo e altre nobili astrazioni, dimenticando poi che la televisione è fatta di programmi. Lunedì pomeriggio volevo informarmi sull’esito delle regionali e ho cominciato dal numero 1 del telecomando.
Prima c’era la replica di una soap, poi La vita in diretta detta anche La morte in diretta ; su Rai2 quella oscenità che si chiama BellaMa’ (ma si può dare un titolo del genere?) e l’inutile La porta magica e su Rai3 l’incolpevole Geo . La Rai offriva solo i non esaltanti servizi di Rai News 24. A pensar male ecc... (stava vincendo la sinistra).
Intanto, Mediaset era in tutt’altre faccende affaccendata. Sapevo, per fortuna, che c’era la Maratona Mentana su La7. Verrebbe da concludere che servizio pubblico è chi lo fa, non chi dice di farlo.
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Mentana non dorme mai ed è multitasking: anche nelle «notturne» fa più cose in un solo momento e ti chiedi sempre come faccia. Lo fa e tu guardi.
P.S. Quando per un caso fortuito s’inventano espressioni come «morti di fama» o Maratona Mentana non si pensa mai che un giorno possano diventare un genere televisivo.
la porta magica alberto matano la vita in diretta