“LA TV NON PUÒ SOPRAVVIVERE CON I PROGRAMMI CHE ODORANO DI DISILLUSIONE E DI FRUSTRAZIONE CASALINGA” – ALDO GRASSO TUMULA I PROGRAMMI DEL POMERIGGIO E INCENSA LA TRASMISSIONE “UNA GIORNATA PARTICOLARE” DI ALDO CAZZULLO: “È STATA LA VERA SORPRESA ANCHE IN TERMINI DI ASCOLTO. È STATA CONTRASSEGNATA DA UNA SCRITTURA CHE SI SORREGGEVA SIA SUL CRISMA DELLA RICOSTRUZIONE STORICA CHE SUL SENSO DEL RITMO. NON SONO MAI VENUTI MENO IL DESIDERIO DI INDAGINE, LA TENSIONE DEL CONOSCERE E…”

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Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

 

Forse è venuto il momento che la tv generalista si liberi dalla sua pigrizia linguistica, dal suo stato catatonico, da quella sua vocazione sciattona e sgangherata. Non può andare avanti solo con la cronaca nera, i pettegolezzi e la volgarità spontanea, non può sopravvivere con quella tv pomeridiana che odora di disillusione e di frustrazione casalinga […]

ALDO GRASSO ALDO GRASSO

È una tv che ci addestra così tanto alla banalità che poi non sappiamo più riconoscere chi in pubblico si comporta con stile, con senso delle istituzioni, con ironia.

 

Per anni Rai1 si è salvata la coscienza con i programmi di Piero Angela […] Per fortuna, qualche segnale di inversione di marcia c’è, confortato anche dagli ascolti.

 

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Su Rai3 è ripartita la nuova stagione di «Passato e presente» con Paolo Mieli, preceduto da «Quante storie» di Giorgio Zanchini. Rai Storia (canale 54; coraggio, non è difficile digitare due numeri sul telecomando!) ogni giorno offre ottimi spunti di riflessione e gli incontri di Edoardo Camurri fanno ben sperare che non tutto sia perduto.

 

Il format «Fabio Fazio» funziona felicemente anche sulla Nove, così come «In altre parole» di Massimo Gramellini su La7 si è portato dietro il suo pubblico di curiosi.

 

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La vera sorpresa, anche in termini di ascolto, è stata «Una giornata particolare» di Aldo Cazzullo (La7). L’ultima puntata era dedicata alla bomba di via Rasella e all’eccidio delle Fosse Ardeatine (primavera del 1944), contrassegnata da una scrittura che si sorreggeva sia sul crisma della ricostruzione storica che sul senso del ritmo, persino del thriller.

 

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Anche negli altri appuntamenti, si trattasse della scoperta dell’America o della sconfitta di Caporetto o della spedizione dei Mille, non sono mai venuti meno il desiderio di indagine, la tensione del conoscere e l’amore per l’Italia.

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