“WEINSTEIN? LO STIMO TANTISSIMO, PER ‘LA VITA È BELLA’ È STATO IMPORTANTE NELLA CORSA ALL’OSCAR” - LA "CONTADINA CROATA" RITA RUSIC SI CONFESSA: “LA VERITÀ NON FUNZIONA, DEVI OFFRIRE SOGNI. DA ATTRICE NON HO DATO NULLA: VITTORIO CECCHI GORI NON AMAVA UNA MOGLIE ATTRICE. HO UNA STORIA CON UN UOMO DI TRENT’ANNI PIÙ GIOVANE: NON È QUESTIONE DI ANNI, MA DI PERSONALITÀ. E POI MI APPARE BELLO: È COME GUARDARE UN BEL QUADRO – IL FILM ‘I DUE CARABINIERI’? MONTESANO ERA TROPPO MATEMATICO, CONTAVA LE BATTUTE E LE RISATE RISPETTO A VERDONE. SEGRETI INCONFESSABILI? QUALCOSA HO VISTO, COMPRESE MINACCE DI MORTE” – IL MILIARDO A PIERACCIONI, IL SALTO DI PAPALEO E LA VIOLENZA SUBITA…

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Estratto dell’articolo di Alessandro Ferrucci per il “Fatto quotidiano”

 

cristiano di nuzio rita rusic (2) cristiano di nuzio rita rusic (2)

È una donna di potere?

No, purtroppo.

 

Ne è sicura?

Al massimo di potere limitato.

 

Lo è stata.

Un tempo, sì.

 

Com’è?

(Immediato) Bello. (E sorride, senza ridere).

vittorio cecchi gori rita rusic vittorio cecchi gori rita rusic

 

[…] per un ventennio ho viaggiato tantissimo, vivevo tra Roma e Hollywood, conoscevo tutto il cinema, quindi feste, poi il weekend stavamo appresso alla Fiorentina, e in una fase anche in mezzo alla politica.

 

[…] Il contesto nel quale si trovava meno bene?

[…] con Vittorio (Cecchi Gori, ndr) ho seguito due campagne politiche e lì mi sono resa conto di quanto sia necessario mentire per ottenere i voti.

 

Una certezza.

vittorio cecchi gori rita rusic 2 vittorio cecchi gori rita rusic 2

La verità non funziona, sei obbligato a promettere, offrire sogni, urlare proclami come “realizzeremo un aeroporto più grande di Pisa!”; (pausa) è stato istruttivo […]

 

[…] Ho studiato, soprattutto per sedermi ai tavoli della politica: leggevo, mi informavo in ogni modo e solo per evitare le banalità; le banalità sono peggio delle stupidaggini: perdi credibilità.

 

Torniamo al potere: per una lunga stagione ha gestito gran parte dei destini del cinema italiano. Esiste la riconoscenza?

[…] accade solo se uno sa chi è e quanto vale.

VITTORIO CECCHI GORI RITA RUSIC VITTORIO CECCHI GORI RITA RUSIC

 

Rocco Papaleo le è grato, il vostro primo incontro è diventato una sorta di sketch.

(Ride) Lo invitai a una festa nella nostra villa, solo che sbagliò entrata, ma per non rifare il giro decise di scavalcare e una volta dentro cadde. Prima di stringerci la mano si chiuse in bagno per riassettarsi.

 

Poi è entrato nel cast del primo film con Pieraccioni: I Laureati con incassi inaspettati.

I Laureati sì, mentre su Il Ciclone qualcosa avevamo intuito, anche se non di quella portata.

 

rita rusic foto di bacco rita rusic foto di bacco

Merito suo o di Vittorio Cecchi Gori?

I film di Leonardo li ho seguiti dall’inizio alla fine, però a Vittorio va riconosciuta la previsione: quando in anteprima ha assistito alla proiezione de Il Ciclone, ha inquadrato le potenzialità: “Questo incasserà tanto”.

 

Pieraccioni vi riconosce il merito del suo benessere economico.

(Ride) A un suo compleanno chiesi a Vittorio di staccare un assegno da 1 miliardo. Quando Leonardo aprì la busta, rimase bloccato, non riusciva a inquadrare bene il numero di “zeri”. Poi si fece attaccare l’assegno con lo scotch, ci dormì sopra, e la mattina dopo corse a incassarlo.

rita rusic foto di bacco (4) rita rusic foto di bacco (4)

 

[…] Da attrice com’era?

Credo di non aver dato nulla.

 

Esagerata.

È iniziata e finita in un attimo e non perché non fossi capace, ma perché Vittorio non amava una moglie attrice.

 

Geloso.

Anche, e poi era piuttosto possessivo, temeva il nuovo, i cambiamenti.

rita rusic attila rita rusic attila

 

Intimorisce gli uomini?

Credo di sì. Mio padre ripeteva: “I maschi avranno paura dei tuoi occhi”; secondo papà, per non perdere fascino, era fondamentale non comportarsi mai da innamorata.

 

[…] Delle origini povere e da profuga, cosa le è rimasto addosso?

Mi sento sempre la bambina fuggita dalla campagna.

 

Teme di tornare povera?

rita rusic foto di bacco rita rusic foto di bacco

È una sensazione costante che vive dentro la mia famiglia e che ho trasmesso pure ai miei figli; (seria) Vittoria non butta via nulla e se la riprendo replica con “non si sa mai, una volta abbiamo già perso tutto”; (pausa) sono 25 anni che provvedo a noi tre, so che la povertà dipende da me.

 

Ha partecipato a due reality: per soldi?

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Sono state due esperienze drammatiche. […] il GF è stato meraviglioso. […] In quello show a nessuno frega un cazzo di nessuno, eppure sei chiuso senza poter comunicare con l’esterno e a tutti i concorrenti scatta un processo mentale nel quale non sei in grado di pensare a chi sta fuori dalla casa; come se il fuori non contasse nulla.

 

Spiata, sempre.

Anche nel bagno.

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Nel bagno?

Nel gabinetto c’è la telecamera e inquadra esattamente il sedere; (ride) per il bagno mi ero portata lo scafandro del barbiere, poi mi sono rotta.

 

[…] Ha una storia con un uomo di trent’anni più giovane.

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(Cambia tono) Non è questione di anni, ma di personalità.

 

Questa risposta è un classico.

Mi diverte e poi mi appare bello.

 

È oggettivamente bello.

Lo vedo dentro casa e sembra il sole: è come guardare un bel quadro. […] La bellezza è la più alta forma di arte perché non ha bisogno di spiegazioni. Lo diceva un signore... (Oscar Wilde, ndr).

 

Ha conosciuto Weinstein...

Come produttore e imprenditore lo stimo tantissimo, capiva al volo il potere di un’opera; mi infastidiva la sua arroganza, la sua fisicità.

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Ci ha lavorato spesso.

Per La vita è bella è stato importante nella corsa all’Oscar.

 

Weinstein è in galera.

Di lui già qualcosa si diceva, soprattutto per i problemi con la sua assistente risolti dopo una lunga trattativa.

 

E sul #MeToo?

Capisco la questione, anche io da ragazza ho subito violenza e so che non si è sempre in grado di denunciare immediatamente; ancora oggi se un uomo mi abbraccia e non mi molla, casco a terra, svengo. E perdo tutto il mio animo combattivo.

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Averlo raccontato è servito?

È stato come metabolizzarlo.

 

Sua figlia cosa le ha detto?

Non è andata a fondo.

 

[…]  È vera la storia che Vittorio Cecchi Gori ha pensato alla sceneggiatura de I due carabinieri durante il vostro matrimonio?

Un po’ sì: all’inizio erano molto simpatici, solo che Montesano era troppo matematico, contava le battute e le risate rispetto a Verdone.

 

Sempre Cecchi Gori: “Craxi aveva un debole per Rita...”.

Lo aveva per tutte, comunque era una potenza, un uomo che quando parlava metteva in soggezione l’interlocutore, compreso Berlusconi; una sera suggerii a Vittorio: “Stiamo zitti, evitiamo figure di merda”.

RITA RUSIC RITA RUSIC

 

[…] Più importante il potere o i soldi?

Il potere, ma i soldi sono consolanti e il potere ha un prezzo troppo alto.

 

È portatrice di segreti inconfessabili?

Qualcosa ho visto, comprese minacce di morte.

 

[…] Vittorio […] Una volta abbiamo rischiato di morire in aereo, precipitavamo, io urlavo, piangevo, pure il comandante nel panico, e lui come se niente fosse era soprattutto infastidito dalla mia normale isteria.

 

[…] Lei per i suoi figli è una montagna troppo alta da scalare?

Abbastanza. […]Perché è come se avessi vissuto troppe volte, quindi so quello che voglio.

 

RITA RUSIC RITA RUSIC

Lei chi è?

Una donna che ha ancora molto da offrire e che non molla mai.

È fiera.

No, sono una contadina croata.

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