Comunque la si pensi, qualunque errore sia stato fatto da una parte o dall'altra, vedere le ultime immagini di questa donna è drammatico.
E pone domande profonde su dove stiamo andando e con quanta fragilità lo stiamo facendo. pic.twitter.com/GuXrlvrbKz
— Emi Bell (@_EBelloni) January 14, 2024
DAGO-SELEZIONE
Una condivide un’irrisoria recensione, fake che sia, a scopi buoni, in difesa di disabili e gay. Riceve una gogna mediatica assurda da influencer, giornalisti, rete televisive, fino a che deve uccidersi per trovare il silenzio. Non è Black mirror. Italia 2024. #GiovannaPedretti
Lo scorso anno, proprio in questo periodo, scoppiò il caso della bidella pendolare. Nacque tutto da un articolo che raccontava evidenti bugie sulla storia. Per giorni si susseguirono smentite, debunking, articoli, meme, sfottó, fotomontaggi. La bidella fu travolta da una vera shitstorm e divenne protagonista di editoriali e spazi in tv. E così tante altre storie di articoli scritti male, di persone che inventano storie per un minuto di gloria o altre ragioni e poi di persone (giornalisti e non) che ristabiliscono la verità.
Nessuno si pone mai il problema a monte e cioè che scrivere cose non vere può essere pericoloso, poi accade una tragedia (in cui nessuno ovviamente pensa che contino anche il contesto, la vita, i pregressi) ed è colpa di chi ristabilisce la verità. In pratica, siamo arrivati al punto che dare una notizia non è più una responsabilità. Correggerla sì. Altro che black mirror.
Quel "guardami negli occhi" ripetuto al giornalista della signora Pedretti, ecco è tutto lì. Forse dovremmo saper ascoltare e non andare a caccia di un mostro anche quando in caso fosse stato un fake, aveva un intento benevolo. #Pedretti
La vicenda di #GiovannaPedretti si è ridotta ad una guerra tra pro e contro Lucarelli. Io punterei invece l'attenzione sul servizio Tg3-TgR con il giornalista stile inquisitore davanti alla signora. Neanche fosse accusata di un delitto. Forti coi deboli, deboli coi forti.
Italia.
La gogna mediatica ha ucciso #GiovannaPedretti. Quindi, se ho capito come funziona, adesso gogna per i responsabili della gogna
Ma veramente qualcuno se la prende con chi ha smontato la falsa recensione e non con gli stronzi che hanno eletto #GiovannaPedretti a ennesima eroina anti-omofobi senza controllare? Cazzo, che coglioni..
Una recensione non è una notizia. Vera o falsa che sia. Invece qua finisce sui Repubblica come esempio di civismo, il Tg3 ci fa un servizio, giornalist@ e blogger si affrettano a fare i debunker e la persona che l'ha pubblicata si suicida. Che mondo assurdo
Si indignano della presunta gogna mediatica di Lucarelli e compagno ma li accusano sui social facendo gogna mediatica su di loro. Beh, viva la coerenza signori #GiovannaPedretti (Riposi in pace)
Ringraziamo Selvaggia Lucarelli e il compagno Lorenzo Biagiarelli per il loro finissimo istinto investigativo, per averci informati e liberati da una pericolosissima criminale.
Grazie, come faremmo senza di voi
itsbruna
Trovo ignobile sciacallare sulla morte di #GiovannaPedretti solo perché vi sta sul culo la Lucarelli che non ha fatto altro che verificare una notizia, cosa che peraltro avrebbero dovuto fare tutti i giornali prima di pubblicare una fake news e non avremmo nemmeno avuto il caso
Leggo dei commenti contro la Lucarelli e il suo compagno Biagiarelli che se fossi al loro posto trascorrerei la notte a raccoglierli tutti e domani mattina andrei da un avvocato.
Dopo il caso di Giovanna Pedretti, Salvini se la prende con le gogne sui social. La nostalgia di Morisi lo sta divorando.
I DUBBI DI LORENZO BIAGIARELLI SULLA DENUNCIA DI OMOFOBIA IN PIZZERIA