Jessica Pressler per New York Magazine
In un’altra vita, Roselyn Keo avrebbe potuto lavorare a Wall Street. In questa, ha lasciato la scuola a 17 anni, ha fatto la cameriera in un ristorante finché il proprietario del bar per soli uomini lì accanto non le ha proposto un lavoro meglio retribuito, in un momento storico in cui la terza ondata femminista si era allineata improbabilmente con altri valori e spogliarsi davanti al pubblico non era più considerato degradante ma addirittura edificante.
I club di New York City sono riusciti a diventare posti sporcaccioni ma innocui, frequentati da uomini e donne, atleti e celebrità. I soldi veri Rose li faceva a Manhattan, al “Flash Dancers” di Times Square, allo “Scores” o all“Hustler Club”, dove nel 2007 incontrò Samantha Foxx, la stripper che allevava giovani ballerine. Non è vero che tra loro c’è competizione, anzi, per le spogliarelliste è meglio fare squadra, perché l’uomo perde di vista il portafogli quando è circondato da più donne.
Samantha prese Rose sotto la sua ala protettrice. I clienti erano per lo più ragazzi di Wall Street, degli stronzi, quasi tutti sposati, ma questo non li fermava dal chiedere pompini o dal penetrare le ragazze con bottiglie di champagne. Si potevano fare anche 10.000 dollari a botta. Meglio loro dei perdenti che pagano solo per parlare e distinguersi così dai “pervertiti”. La loro debolezza è patetica, anche se elargiscono facilmente soldi per l’affitto o la retta scolastica.
samantha foxx la stripper capobanda
Molte ragazze si spacciano per studentesse, Rose lo era davvero, alla facoltà di psicologia. Secondo lei i ragazzi di Wall Street e le spogliarelliste avevano qualcosa in comune: odiavano il proprio lavoro, guadagnavano un sacco di soldi ma si deprimevano. Nel 2008, con la crisi finanziaria, metà dei clienti divennero disoccupati, e nei club arrivarono splendide ballerine russe e colombiane pronte a fare un pompino per 300 dollari. Impossibile competere.
Samantha Foxx ancora si aggirava fra i tavoli dei bar con le sue accolite per adescare clienti. Oppure scorreva la nutrita rubrica per richiamare all’appello vecchie fiamme. Lei non si ricordava di loro e viceversa, ma bastava mandare un testo sexy con una sua foto (o la foto di una che le somigliava) ed ecco che quella sera gli ex clienti ricomparivano al locale. Le ragazze li circondavano, li riempivano di attenzioni, viagra e altri eccitanti, e succhiavano la carta di credito.
Samantha usava una novità che la fece diventare ricca: uno speciale drink con MDMA e chetamina, servito nella Champagne Room del club. I clienti erano così ricchi che non si accorgevano se sfilavi 20.000 dollari dal portafogli. E anche se se ne accorgevano, una volta tornati a casa, non reagivano per paura di essere beccati dalla famiglia. Rosie seguì la Foxx nell’affare. Si mise in proprio ad adescare uomini benestanti: «E’ facile. Guardi la fede, la marca di scarpe e di orologio, e capisci se è ricco. Poi attacchi bottone, gli proponi di andare allo strip club da cui becchi la percentuale e lì gli fai scivolare addosso qualche prostituta».
Rosie ha insegnato tutto alle prostitute, anche a ubriacarsi e a sniffare per finta. Ha trascorso la maggior parte del tempo al telefono con American Express e non è stato poi così difficile strappare le info di accesso al conto, mentre i suoi clienti erano strafatti e sbattuti dalle colleghe. Con Samantha e Rosie il business è decollato. Le due erano a capo di un’industria, stavano spaparanzate nella hall di lussuosi alberghi, in attesa che le loro sottoposte portassero la carta di credito del fesso. Facevano anche 10.000 dollari l’ora.
Certo, gestire una squadra di adescatrici, prostitute e ladre non era facile. I clienti fissi erano stati spennati perbene e quelli nuovi erano degli imprevedibili sconosciuti. L’avidità delle due aumentava, così come la crudeltà. Hanno cominciato a ripulire anche i bravi ragazzi e quelli con qualche migliaio di dollari in banca. Rosie si faceva scrupoli, la Foxx rispondeva: «Tanto se non lo facciamo noi, lo fa qualcun altro».
Finché un cliente non chiamò la polizia, dopo aver registrato la confessione di una prostituta pentita: era stato irretito da una gang di spogliarelliste che lo aveva drogato e rapinato. La polizia cominciò a seguire il caso ma gli altri clienti si rifiutavano di sporgere denuncia o di confermare le accuse.
Rose e Samantha sono state arrestate. Si sono dichiarate innocenti e quando i poliziotti hanno chiesto: «Chi di voi due è il capobanda?», ognuna ha indicato l’altra. Tutte le ragazze a processo hanno patteggiato per ridurre la pena. Samantha è stata accusata di associazione a delinquere, aggressione e furto «ma in galera starà bene, gestirà la sua gang, sarà la V o la Red di “Orange Is the New Black”» dice Rose, che ha l’udienza a gennaio. Se se la cava, vuole diventare speaker motivazionale com Jordan Belfort, il lupo di Wall Street.