Estratto dell'articolo di Arcangelo Rociola per “la Stampa”
La strategia di Netflix sta funzionando. La stretta alle password condivise ha portato 5,9 milioni nuovi abbonati per il colosso della tv in streaming. Un incremento del 2,5%, tra i maggiori registrati dalla società negli ultimi anni, che porta il numero di abbonamenti a 238 milioni. […]
Netflix ha annunciato che negli Usa e in Gran Bretagna non offrirà più il suo piano base a 8 euro al mese per i nuovi abbonati, ma che saranno possibili solo abbonamenti con pubblicità a 5,5 euro. I vecchi abbonati invece potranno scegliere liberamente se continuare col vecchio piano o meno. Tasselli di una strategia più ampia che prevede l'aumento del numero di sottoscrizioni, cercando di battere la concorrenza sul piano del prezzo. Specie in un momento in cui il colosso statunitense stenta a mettere a terra nuovi progetti.
Nei documenti societari pubblicati ieri in trimestrale spicca l'ammissione da parte dell'azienda di non riuscire a mettere a terra tutte le nuove serie e nuovi film che aveva in programma. Il motivo? I continui scioperi dei lavoratori di Hollywood, sul piede di guerra sia per il rinnovo dei contratti di lavoro che per la crescente minaccia dell'intelligenza artificiale. […] Lo stop alle produzioni ha fatto in modo che il flusso di cassa di Netflix sia salito da 3 a 5 miliardi. Soldi non spesi, che stanno lì in attesa di poter essere utilizzati per allargare l'offerta agli abbonati.
Anche l'utile è aumentato dell'8% a 3,3 dollari per azione. Ma preoccupano i ricavi, saliti sì (a 8,2 miliardi) ma meno delle attese (8,3). Tanto è bastato per far suonare l'allarme tra gli investitori. Il titolo è arrivato a perdere il 9% ieri a Wall Street. Tra i timori, anche quello che senza nuove serie e film gli utenti decidano presto di sospendere le sottoscrizioni. […]
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