Paolo Baroni e Paolo Festuccia per la Stampa
Ogni anno la Rai investe circa 200-220 milioni di euro nella produzione di fiction e tv movie. Un tesoro conteso da tutti i più importanti produttori, dai giganti mondiali dei format (Endemol, Fremantle, Banijay Entertainment) a tanti nomi storici delle produzioni tv, da Bernabei a Bixio, ai produttori emergenti (Lorenzo Mieli).
Nel secondo semestre del 2016 in base all' elenco degli «atti e contratti aziendali sottoscritti dal direttore generale», una quarantina in tutto su un totale di 170 delibere, la spesa complessiva della Rai superano abbondantemente i 90 milioni di euro. Ci sono due puntate in più di «Braccialetti rossi» e la seconda serie del «Paradiso delle signore», «Provaci ancora prof 7» e il bis de «La mafia uccide solo d' estate», tanti cartoni destinati a Rai Yoyo e Rai Gulp ed 10-15 di novità editoriali per i quali viene attivato il progetto con un primo stanziamento di 100-200mila euro.
Tutte le produzioni sono inserite nelle linee di sviluppo di Raifiction a suo tempo discusse ed approvate dal cda. Al dg Antonio Campo Dall' Orto spetta poi firmare i vari contratti o le loro modifiche per un importo che non può superare i 10 milioni di euro.
Rosario Rinaldo, il produttore della fiction «Rocco Schiavone», uno dei successi della passata stagione di Rai2 batte tutti e mette in cassa 10 milioni e 300 mila euro con la sua Cross Production: 7,89 milioni per la fiction «Sirene» destinata a Rai1, 1,82 milioni per «I due soldati» e 420mila euro per l' avvio della produzione de «Il cacciatore di mafiosi» (Rai2). Endemol Shine arriva a 9 milioni e 300 mila euro soprattutto grazie all' acquisto della settima serie di «Provaci ancora prof» (8,87 milioni) che su Raiuno la passata stagione in otto serate ha raccolto in media 5.163.00 spettatori (21,2%) di share. Più 450 mila euro per l' attivazione di «Mentre ero via» destinato a Rai1.
Ricco anche il portafoglio ordini di Lorenzo Mieli: 8 milioni di euro attraverso Fremantle media (per la seconda serie di «Non uccidere», che su Rai 3 in 12 serate ha raccolto il 4,3% medio), più 84mila euro per avviare il progetto «Un posto al sole memories» (sempre per Rai3). A cui si aggiungono poi 2 milioni di euro attraverso la società Wildside (565mila euro per attivare la seconda serie de «La mafia uccide solo d' estate», più 1,5 milioni per la cooproduzione de «La linea verticale», Rai3). Aurora Tv, braccio operativo italiano del gruppo Banijay Entertainment, incassa 600 mila euro per la docufction «Io sono libero» e 1 milione 94mila euro per avviare la produzione della seconda serie de «Il Paradiso delle signore».
Contratto che per effetto di un adeguamento dei compensi vale in tutto 10 milioni di euro con l' idea di ripetere il successo della prima serie, che in 10 serate ha raccolto una media di 5,4 milioni di spettatori ed uno share del 21,3 per cento.
E i produttori dei «blockbuster» di mamma Rai? La Luxvide della famiglia Bernabei, dopo i successi dei «Medici» e di «Don Matteo», e «Che dio ci aiuti» col preacquisto di «Sottocopertura 2 La cattura di Zagaria» incassa 8 milioni di euro scarsi, più 650 mila euro per l' attivazione di «Non è mai troppo presto», poi ridenominata «Complimenti per la connessione» e andata in onda la scorsa estate su Rai1. Paypermoon Italia arriva a 7,3 milioni con il seguito di «Questo nostro amore 80» reduce da un 20,4 di share ed un ascolto medio di oltre 5 milioni di spettatori.
La Palomar, la casa di produzione di Montalbano, incassa 1 milione e 280mila euro per due puntate in più di «Braccialetti rossi» e 5,3 milioni per il preacquisto de «Il capitano Maria».
All' ex dg Agostino Saccà (Pepito produzioni) 1,685 milioni per il preacquisto di «Mia moglie, mia figlia e due bebè», la Pico Media di Roberto Sessa 5,55 milioni tra «I fantasmi di Porto Palo» e il tv movie «La musica del silenzio». Alla Publispei della famiglia Bixio 2,3 milioni di euro per la produzione della seconda serie di «E' arrivata la felicità», che su Rai1 è reduce da un ascolto medio di 4.151.000 spettatori (16,7%). Poi c' è la Compagnia Leone cinematografica che farà il seguito della fiction «Una pallottola nel cuore», 3,57 milioni di appalto, interprete principale Gigi Proietti e 5,7 milioni di media di ascolto (23.1%).
La Casanova multimedia di Barbareschi incassa invece 1,75 milioni (cooproduzione del tv movie «In punta di piedi» per 1,6 milioni e attivazione del progetto «E' così lieve il tuo bacio sulla fronte», 150 mila euro). A Cattleya viene versato un milione e 260 mila euro per l' attivazione della fiction «Tutto può succedere» destinata a Rai1, sempre in conto a Rai1 a Bibi film tv vanno 3,8 milioni per la miniserie «Principe libero». E poi ci sono i cartoni per i canali ragazzi Rai Yoyo e Rai Gulp. La casa di produzione delle Winx, la Raimbow porta invece a casa 4.36 milioni per la produzione delle serie «Mia&Mev3», «Maggie&Bianca fashion» e la cooproduzione di «Winx Wow the world of Winx». Alla 3Zero2Tv va invece 1 milione e 250 mila euro per il preacquisto della terza stagione di «Alex e co». A Cyber group studios 850mila euro per produrre «Tom Sawyer».
Ma non ci sono solo incassi, capita infatti che su qualche produttore si abbatta un taglio.
E' il caso della «11 marzo film» che deve rinunciare a due dei 10 episodi della serie «Il nome della rosa» perdendo così 1 milione di euro su un progetto che inizialmente ne valeva 10,8.
veronica pivetti provaci ancora prof