LA STRONCATURA DI ‘VARIETY’: MALICK FAREBBE MEGLIO A PRENDERSI UN’ALTRA PAUSA DI VENT’ANNI PRIMA DI FARE IL PROSSIMO FILM
http://variety.com/2017/film/reviews/song-to-song-review-terrence-malick-1202006184/
terrence malick presenta song to song
LA SEPOLTURA DI ‘ENTERTAINMENT WEEKLY’: È L’EQUIVALENTE CINEMATOGRAFICO DI UNA CONFERENZA STAMPA DI TRUMP: INCOERENTE, SCONNESSO, CHE SI INTERROMPE DA SOLO, OSSESSIONATO DA MINUZIE SENZA SENSO E INZEPPATO DI TENTATIVI MONCHI DI PROFONDITÀ DA PARTE DI UN 70ENNE FUORI DAL MONDO CHE A QUANTO PARE NON HA NESSUNA ABILITÀ DI CORREGGERE SE STESSO O ACCETTARE CRITICHE COSTRUTTIVE’
http://ew.com/movies/2017/03/11/song-to-song-ew-review/?preview_id=5595062
LA LEZIONE DI MALICK "CON IL CINEMA SEGUO LE VIE DEL DESIDERIO" IL REGISTA TORNA CON "SONG TO SONG", OMAGGIO ALLA MUSICA CON CAST "ALL STAR"
Silvia Bizio per la Repubblica
LOS ANGELES - Ha accettato di parlare in pubblico dopo un silenzio durato oltre quarant' anni. Per una conversazione sul suo nuovo film, Song to song. Terrence Malick lo ha fatto nella città dove vive: Austin, Texas, per l' inaugurazione del festival South by Southwest. Con lui Michael Fassbender, protagonista del suo film e il regista Richard Linklater.
Il 73enne regista non accettava un confronto pubblico dai tempi di La rabbia giovane, il suo capolavoro del 1973. Song to song (in cui appaiono anche Patti Smith e Iggy Pop come se stessi), uscirà negli Stati Uniti venerdì. Dura "solo" 120 minuti (molto meno della media dei film di Malick), anche se originariamente era di 8 ore. In questo ultimo, drastico taglio ci hanno rimesso gli attori Benicio Del Toro, Christian Bale e Haley Bennett, non certo degli sconosciuti, le cui interpretazioni nel film sono rimaste sul proverbiale pavimento della sala di montaggio.
All' incontro il regista ha rivelato che il titolo originale di Song to song era Weightless (senza peso, citazione da Virginia Woolf). Malick ha parlato della sua idea di regia.
«Non mi piacciono soggetti e narrative preconcette. Non mi piacciono le cose troppo preparate, perdono linfa vitale. Sembra sempre che devi infilare un pezzettino di legno dentro un buco, a forza, e il giorno in cui giri speri che finalmente s' infili; se provi a imprimere una direzione troppo precisa inizia a sembrare teatro, che è fantastico sul palcoscenico ma non al cinema».
Il film è una lettera d' amore al mondo musicale di Austin. «Non puoi vivere qui e sfuggire alla sua musica», dice Malick, che spesso ambienta i suoi film nel passato - e ammette che stavolta ha avuto serie preoccupazioni nell' ambientare un film al giorno d' oggi: «L' oggi mi ha intimidito, è difficile proiettarsi nel presente: inizi a pensare a quali immagini non siano già state usate nella pubblicità ».
Non è mancato un riferimento alle nuove tecnologie applicate al cinema: «Non avrei mai potuto girare in tante diverse location se non fosse stato per le nuove cineprese digitali che mi permettono di filmare quanto voglio. Oggi, grazie ai progressi tecnologici applicati all' arte visiva, possiamo girare ore e ore di film in 40 giorni; giravamo anche mentre andavamo da una location all' altra, e il povero Michael Fassbender ogni tanto dava di matto!».
song to song di terrence malick
Malick ha confessato di fare fatica a formulare i suoi pensieri circa quello che intendeva comunicare sul senso di alienazione in Song to song: «Volevo parlare della super-saturazione di stimoli dei nostri giorni. Come scriveva Virgina Woolf: "Come posso andare avanti adesso, senza un se, senza peso né visione, in un mondo senza peso né illusione. E soprattutto volevo far sentire i pezzetti di legno delle vite dei personaggi che cercano di infilarsi nel buco della verità esistenziale», dice. Infine: «Puoi vivere in questo mondo momento per momento, canzone per canzone, bacio per bacio, e cercare di creare diversi modi di sentire te stesso e vivere da un desiderio all' altro e vedere dove questo ti porta».