Estratto dell’articolo di Barbara Visentin per www.corriere.it
Da un lato il nuovo disco, «Crooning Undercover», dall’altro la sua big band personale, o «la tribù», come la chiama lui, i nove figli che, incredibilmente, gli sembrano ancora pochi. Ma Mario Biondi, a 52 anni, si è anche appena sposato (per la prima volta, con la mamma degli ultimi due) e da metà novembre è pronto a ripartire in tour.
Il 16 settembre ha detto sì. Era il momento giusto?
«Ho aspettato prima di promettere, ma ora ho promesso e quindi manterrò, con grande piacere e non perché devo. È stata una scelta ponderata, non sono più un ragazzino: sono pronto».
Che matrimonio è stato?
«Indimenticabile, in una terrazza davanti al golfo di Sorrento, dove “un uomo abbraccia una ragazza”. Abbiamo invitato solo 40 delle persone più vicine a me e mia moglie, una cerimonia molto raccolta, di scambio».
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Lei va in controtendenza anche su altri fronti: ha ben nove figli, da quattro madri.
«Sì, la mia tribù, anzi a volte li chiamo il piccolo paese o la delegazione. Mi danno grandissime soddisfazioni e mi riempio d’amore per loro. Compaiono tutti nel video di “My favorite things”, cover a loro dedicata. Non posto mai foto personali, ma questo video ha una valenza diversa, è stato molto coinvolgente, divertente e tragicomico, come quando la più piccola, Mariaetna, che ora ha 3 anni, è scoppiata in lacrime. È un po’ un documento che resta, per me e per loro».
Ha sempre voluto averne così tanti?
«Tanti sì, ma se mi avessero detto “nove” avrei risposto “no, ve’?”. Eppure li guardo quando siamo tutti insieme, faccio una sorta di conteggio e dico “ma sono solo questi?”. Mi sembrano sempre pochi, forse perché adoro quando siamo in tanti, quando c’è condivisione. Avere tanti amori vicino è una benedizione incredibile».
Arriverà anche il decimo?
«Credo proprio di sì. So che è una scelta non comune, siamo in un’epoca molto autoreferenziale, dedicata a noi stessi, in cui si preferisce divertirsi, andare in vacanza, fare altro. Nella mia mentalità ho scoperto che non sono fatto così. Vivo anche io la mia vita e ci tengo a dire che non faccio sacrifici per vivere i miei figli, li faccio perché voglio vivere i miei figli».
E poi ci sono le quattro madri.
«La parte materna è fondamentale. Io sono un papà che lavora, si prende cura e mantiene tutti, ma le madri hanno più responsabilità di me naturalmente».
Vi vedete mai tutti insieme?
«Il weekend quando è possibile sì. Poi crescendo stanno diventando tutti più indipendenti e hanno tanto da fare, il più grande, che ha 26 anni, sta studiando per diventare magistrato, la seconda è una grafica e la terza modella, ma entrambe sono interessate anche alla musica e sono reduci da una tournée con Renato Zero. Quindi magari qualche domenica arrivano in cinque e non in nove».
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E si riesce ad andare d’accordo in una famiglia così allargata?
«No, non sempre. Ci sono discussioni, litigi, sguardi, battuttine ed è normale. Ma l’importante è restare sempre entro un livello civile. Loro si chiamano fratelli, non ci sono fratellastri».
Si ricorda tutti i compleanni?
monica marangoni mario biondi foto di bacco
«Assolutamente sì (li elenca, ndr.), forse solo una volta ne ho invertiti due. Però scambio spesso i nomi e loro mi tollerano. A parte Mia, la settima, che una volta si è arrabbiata di brutto».
Quando in politica si parla di natalità e dell’importanza di fare figli lei come la vede?
«Mi sembra una sciocchezza. Non si può imporre a una persona di fare figli, è una violenza assurda, come quando a una donna di 30 anni si dice che è “in età”. La trovo una delle cose più fastidiose e offensive. Le esigenze di ripopolazione sminuiscono molto il tema, i figli devono nascere dall’amore».
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