“MASTERS OF SEX”, QUANDO IL MONDO SCOPRÌ L’ORGASMO FINTO - “È UNA PRATICA DIFFUSA TRA LE PROSTITUTE?” CHIEDE IL GINECOLOGO. RISPOSTA: “È UNA PRATICA DIFFUSA TRA CHIUNQUE ABBIA UNA VAGINA”

La serie tv narra gli anni ‘50-60 e i rivoluzionari studi sul sesso del ginecologo colto Masters e la segretaria sveglia Johnson - Il loro lavoro era considerato scandaloso, facevano accoppiare centinaia di esseri umani, per una statistica sulle posizioni, la lubrificazione, la nudità, il turgore…

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Annalena Benini per "Il Foglio"

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Durante l'età dell'innocenza, quando ancora nessuno aveva deciso di studiare e classificare le posizioni a letto e l'intensità dei piaceri e dei dispiaceri erotici, un ginecologo di nome William Masters, che aveva ottenuto il permesso di spiare il lavoro di una prostituta per prendere appunti e scrivere il primo trattato sul sesso, si stupisce all'incredibile rivelazione della signora: ha appena finto l'orgasmo, per accelerare un cliente e ottimizzare la giornata.

"E' una pratica diffusa fra le prostitute?", chiede il ginecologo, con il sincero sconcerto di Cappuccetto Rosso quando vede la nonna a letto con una faccia da lupo. "E' una pratica diffusa fra chiunque abbia una vagina", risponde la signora, annoiata, forse non laureata in Sessuologia ma con qualche esperienza di vita.

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La simulazione routinaria dell'orgasmo è una delle prime sconvolgenti e ingenue scoperte di questa ricerca sul sesso, che si trasformerà, undici anni dopo, in un libro fondamentale, "L'atto sessuale nell'uomo e nella donna", pubblicato in America nel 1966, frutto delle ricerche della ormai famosa, pionieristica coppia Masters and Johnson, ginecologo colto e segretaria sveglia e divorziata già due volte.

Era la fine degli anni Cinquanta, momento perfetto per farne una passerella di fili di perle, gonne che fanno la ruota, reggicalze, unghie laccate, colletti rotondi e mondi puritani pieni di ombre (e luci).

Raccontare la rivoluzione sessuale entrando nelle camere da letto, raccontare le camere da letto facendo un po' di storiografia americana: ecco quindi "Masters of Sex", nuova serie tivù sui pionieri che hanno trasformato l'atteggiamento dell'America (e del mondo) verso il sesso, e sulle loro cavie, esseri umani in mutande con fremiti, amorosi o no, spesso con aspettative deluse, scandali nascosti e cuori spezzati dopo notti grandiose ("Una volta che hai visto il regno di Oz, chi è che vuole tornare in Kansas?").

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Era scandaloso, all'epoca, anche pensare di studiare il sesso in laboratorio, utilizzando esseri umani che si accoppiavano (ne servivano centinaia, per avere una buona statistica sulle posizioni, la lubrificazione, la nudità, il turgore eccetera), e la signora Virginia Johnson era una segretaria di basso livello, ex cantante, senza laurea, ma aveva quel senso della vita che al ginecologo secchione, deciso a entrare nella storia, mancava:

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sapeva fare le domande giuste, mettere la gente a proprio agio mentre chiedeva loro che cosa li eccitava ed era capace di flirtare con medici e infermieri in ospedale per convincerli a fare sesso in nome della scienza. Metteva con disinvoltura i sensori addosso a tizi che si dovevano masturbare per la ricerca.

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Naturalmente il ginecologo e la ragazza sveglia, che sa che le donne sono portate a confondere spesso il sesso con l'amore, si innamorano davvero, già durante le prime puntate (anche nella vera vita di Masters and Johnson) e lui anni dopo lascerà la moglie per sposare la sua rivoluzionaria assistente e anima gemella, da cui fece poi in tempo a divorziare.

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Di solito il sesso è lo scopo, questa volta il sesso è invece il protagonista svelato, e quindi solo il pretesto per raccontare il mondo intorno, anche i sacchetti di seta per la testa che la madre di William Masters cuciva per le cavie umane, quando dovevano accoppiarsi senza guardarsi in faccia. Masters and Johnson sono riusciti a passare alla storia e cambiare il mondo, perfino, ma soprattutto si sono molto divertiti.

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