Marco Franchi per il “Fatto Quotidiano”
Dopo aver beneficiato di contributi pubblici con i prepensionamenti e la cassa integrazione, il Gruppo Caltagirone ha deciso di trasferire buona parte dei suoi lavoratori poligrafici al più vantaggioso (per l' azienda) contratto del commercio, riservandosi nuovi licenziamenti. Per questo Cgil, Cisl e Uil del settore comunicazione hanno proclamato il primo "sciopero di gruppo" del Messaggero, del Mattino e del Gazzettino, che non saranno in edicola domani, e per altre due giornate ancora da definire.
pisapia caltagirone orfeo presentano il nuovo messaggero a milano
Con una mossa "subdola", secondo i sindacati, Francesco e Azzurra Caltagirone hanno costituito il 23 dicembre tre società a responsabilità limitata, che il primo aprile acquisiranno i rami d'azienda dei tre quotidiani. I dipendenti amministrativi, del personale e altri ancora passeranno quindi al contratto del commercio, con condizioni peggiori e, temono, un maggiore rischio di licenziamento.
I sindacati confederali denunciano la volontà di "destrutturare" il contratto nazionale dei poligrafici, considerano grave che questo tentativo venga condotto da Azzurra Caltagirone, che è vicepresidente della Federazione degli editori, e minacciano uno sciopero nazionale: la decisione verrà presa il 14 marzo.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PRESENTA IL NUOVO MESSAGGERO
Al commercio, per così dire, è già passata una parte del palazzo del Messaggero: dove c' era l' archivio ora c' è un negozio di valigie, e uno di abiti da sposa al posto della sala riunioni. Gli introiti, però, non vanno al giornale, ma a una società del gruppo proprietaria delle mura di via del Tritone. Anche i giornalisti del Messaggero hanno visto una notevole riduzione, un centinaio in meno negli ultimi sette anni. Eppure, secondo i calcoli dei sindacati, dal 1996 al 2014 la proprietà ha guadagnato 250 milioni di euro.
CASINI E AZZURRA CALTAGIRONE ALLA PRESENTAZIONE MILANESE DEL MESSAGGERO FOTO TOIATI