Il #MeToo francese va avanti. I registi Benoit Jacquot e Jacques Doillon, accusati per diversi mesi dall'attrice Judith Godreche e da altre donne di violenza sessuale, sono stati posti stato di fermo dalla polizia di Parigi. Entrambi gli uomini - che contestano le accuse a loro carico - sono arrivati questa mattina alla direzione regionale della polizia giudiziaria di Parigi accompagnati dai loro avvocati. Jacquot "potrà finalmente esprimersi davanti ai giudici", ha reagito il suo avvocato Julia Minkowski, che ha denunciato una custodia "discutibile".
Per Marie Dosè, avvocato di Doillon, "nessuno dei criteri legali può giustificare questa misura" di fermo di polizia, "36 anni" dopo i fatti denunciati da Godreche. "La sua presunzione di innocenza viene continuamente disprezzata" in questa "procedura largamente contaminata da considerazioni extragiudiziali", in particolare dai media, ha denunciato l'avvocato.
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"Sto piangendo. Non so se avrò la forza", ha reagito l'attrice su Instagram, in un messaggio accompagnato da una foto in cui appare con Jacquot. All'inizio di febbraio, Godrèche ha scatenato una nuova tempesta nel #MeToo francese sporgendo denuncia contro Benoit Jacquot per stupro e Jacques Doillon per violenza sessuale. Benoit Jacquot e Judith Godrèche, nati nel marzo del 1972, iniziarono la loro relazione nella primavera del 1986. Vissero apertamente insieme, comprando anche un appartamento a Parigi, fino alla loro separazione nel 1992. Per l'attrice fu una relazione di "controllo" e "perversione".
Altre due attrici hanno sporto denuncia contro Jacquot. Per quanto riguarda Doillon, Godrèche lo accusa di averla "palpeggiata" durante un'imprevista scena di sesso sul set di un film nel 1989, quando lei aveva 15 anni e aveva una relazione con Jacquot.
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