Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”
In campo ci saranno i Comuni, l’Agenzia delle Entrate, l’Anagrafe Tributaria. Ma anche il garante pubblico delle forniture elettriche (la società Acquirente Unico) e tutte le aziende che ci portano in casa la corrente.
Per individuare chi dovrà pagare il canone Rai, da luglio 2016 infilato nella bolletta elettrica, lo Stato mette in campo il “grande fratello”. Banche dati pubbliche e private si scambieranno le informazioni per individuare la popolazione pagante, gli anziani di 75 anni con reddito inferiore agli 8000 euro lordi (esentati), infine i sospetti evasori dell’imposta tv.
Il complicato meccanismo è descritto nella bozza del decreto che il ministero dell’Economia e il ministero dello Sviluppo Economico stanno perfezionando per regolare proprio questa alleanza tra soggetti pubblici e privati.
Se l’enorme radar funzionerà come descritto negli 8 articoli del decreto, sarà difficile per tutti scansare i 100 euro del nuovo canone televisivo.Il decreto tenterà di regolare anche molti casi pratici che potranno realizzarsi, nelle nostre vite di telespettatori elettrici, da luglio 2016.
La voltura. In centinaia di migliaia di case, ad esempio, mamma ha intestata l’imposta della tv e papà invece la bolletta della luce. Il decreto tenterà di prevenire il doppio pagamento. Poiché la famiglia deve saldare il canone tv una sola volta, l’Agenzia delle Entrate (Ufficio di Torino) farà una “voltura automatica”. Papà che paga la bolletta elettrica diventerà anche titolare dell’abbonamento televisivo.
La posta. Un capofamiglia riceve la bolletta di luglio 2016. Questa avrà dentro anche il canone Rai. Ci saranno 60 euro di canone (pari alle prime sei rate da 10 euro, che coprono da gennaio a giugno 2016).
Se questo capofamiglia va all’ufficio postale, compila un bollettino e salda soltanto il consumo elettrico, in base al decreto questi soldi andranno per intero all’operatore della luce e la Rai, dunque, non potrà reclamarne una parte. L’operatore della luce non dovrà farsi carico di alcun sollecito per l’abbonamento televisivo. Le ingiunzioni spettano alla sola Agenzia delle Entrate.
I rimborsi. Non abbiamo in casa un apparecchio tv. Dunque non dovremmo niente alla televisione di Stato. Ma abbiamo dimenticato di segnalarlo all’Agenzia delle Entrate. Il problema è che paghiamo la bolletta elettrica attraverso il conto corrente bancario, in modo automatico.
Scopriamo così che ci è stato caricata sul conto anche l’imposta tv. Per chiedere alla società della corrente il giusto rimborso, avremo tempo fino a giugno dell’anno successivo ai pagamenti. Ma la società elettrica, a sua volta, avrà tempo 6 mesi per ridarci i soldi.
I nuovi contratti. Attiviamo un’utenza della luce a novembre 2016 e ci chiediamo quante delle 10 rate annue del canone Rai dobbiamo onorare. Due sole rate, per un totale di 20 euro? Niente, forse? Oppure tutto l’importo dell’anno - pari a 100 euro - in una sola maxi rata?
La bozza del decreto opta per quest’ultima soluzione. Prevede che il nuovo cliente elettrico versi tutti e 100 euro del 2016, sia pure entro febbraio del 2017. È una regola impopolare che cambierà nella versione finale del decreto, anche per le resistenze delle società della luce.
Le isole. In 20 piccole isole italiane (da Filicudi a Ventotene), il canone tv in bolletta non arriverà mai. La rete elettrica di queste isole non è collegata o interconnessa a quella nazionale.
Per questo motivo, gli isolani sono fuori dal grande radar, pubblico e privato, che cercherà gli evasori della gabella televisiva. Un provvedimento ad hoc dell’Agenzia delle Entrate fisserà modalità di pagamento specifiche per gli isolani clienti della Rai.