Mario Luzzatto Fegiz per il Corriere della Sera
«Il nuovo tecnico del suono non si capacitava. Continuava a cercare sul banco il filtro "schiarente" per la voce. Ma non lo trovava. Infatti non c' era. La voce della mamma è chiara e squillante senza diavolerie elettroniche».
Così racconta Massimiliano Pani, 48 anni, primogenito di Mina, da sempre produttore dei suoi dischi, e anche di quest' ultimo, «Maeba», un vulcanico viaggio nelle atmosfere e negli stili più vari.
Fra le sorprese un mirabile duetto con Paolo Conte con un brano in dialetto napoletano intitolato «'A Minestrina», sulla passione di due anziani che si consuma con una buona zuppetta condivisa. «Lui ha telefonato, mandato il provino e cantato - spiega Pani -. Mina ha subito accettato di buon grado». Quanto al titolo «Maeba» è, almeno per ora, un enigma di cui non viene svelato l' arcano. Si tratta di qualcosa che ha a che fare col disco.
Potrebbe trattarsi di un acronimo o un anagramma.
«Maeba» non è un concept album, ma una raccolta di picchi emotivi, una doccia scozzese di stili. Il metodo di scelta delle canzoni è il solito: un certosino lavoro di selezione fra migliaia di provini ricevuti negli ultimi quattro anni (tanti ne sono passati dall' ultimo disco di inediti).
Se il brano di lancio «Volevo scriverti da tanto» è un esempio di bel canto all' italiana stile Mina doc in cui le parole pesano davvero («ho litigato con Dio che non mi parla da un po'»), «Il mio amore disperato» è un tango (parole di Paolo Limiti) suonato da giovani jazzisti che spalmano la loro eleganza interpretativa in tutta la musica a loro affidata.
E c' è anche un coro non professionale cui partecipa Milena, moglie di Massimiliano. Ci sono poi alcune canzoni che Pani definisce «incantabili». La prima è «Il tuo arredamento», tempestosa, surreale, con salti tonali pericolosi (ricordate «Brava»?).
Una notte d' amore in una casa dall' arredamento molto, molto essenziale. L' altro picco di follia si raggiunge nel brano «Un soffio» scritto da Boosta (Subsonica), a cavallo fra Luciano Berio e i Queen.
Ci sono due cover: «Last Christmas» di George Michael, senza campanellini e orpelli dolciastri, e «Heartbreak Hotel», improvvisata con lo stile essenziale del Presley delle origini.
Anche in queste canzoni, Mina punta sull' emozione, non sulla perfezione.La sua voce è uno strumento manovrato con intelligenza. Utilizzato al risparmio, non logorato dalle esibizioni concertistiche. Speriamo non cambi. Infatti Mina, che il 25 marzo festeggia il settantottesimo compleanno, ha ripreso, dopo molti anni, a fumare.
mina3 mina battisti paolo conte george michael MASSIMILIANO PANI Mina col figlio Massimiliano Pani MINA CELENTANO OLOGRAMMA DI MINA A SANREMO