Massimo Falcioni per "www.tvblog.it"
C’erano una volta le sardine. In tv da mattina a sera, il movimento era rappresentato soprattutto dai riccioli e dal sorriso a trentadue denti di Mattia Santori. E’ passato appena un mese, ma sembra un secolo. Perché nel frattempo l’Italia è stata travolta dall’emergenza coronavirus, che ha ridisegnato priorità e scalette dei programmi televisivi.
Le nuove star sono infatti i virologi. Non c’è talk che non ne ospiti uno, non c’è conduttore che non chieda loro un parere, ritenuto marchio di garanzia per dare vita a qualsiasi tipo di dibattito. Un valore aggiunto, considerati i tanti esperti dell’ultima ora in circolazione, che però fa i conti con una vera e propria occupazione mediatica.
Tanti sono i volti che si sono passati la staffetta, quattro quelli capaci di imporsi, divenendo figure familiari: Fabrizio Pregliasco, Maria Rita Gismondo, Ilaria Capua e Roberto Burioni.
Se i primi inviti sul tema coronavirus risalgono già all’inizio dell’anno, l’avvio dell’emergenza va collocato nella giornata di venerdì 21 febbraio, quando nel Paese venne individuato il primo italiano positivo, seguito poco dopo dall’annuncio del primo decesso.
roberto burioni da fabio fazio
Un punto di rottura, coinciso con l’inizio della cosiddetta fase due, nella quale siamo tutt’ora immersi. Da allora fino a domenica 8 marzo sono state ben 45 le apparizioni dei quattro personaggi in questione. Dato addirittura al ribasso, visto che non tiene conto delle partecipazioni a tg e all-news, né delle interviste alle varie radio, che spesso godono di un canale dedicato sul digitale terrestre.
A dominare su tutti gli altri è, a sorpresa, Fabrizio Pregliasco. Sono 19 le sue ospitate, con una predilezione per i talk di La7 e lo studio di Lilli Gruber. Il 21 febbraio è stato a Otto e mezzo, il 23 a Non è l’Arena, il 24 a Tutta Salute, Tagadà e Otto e mezzo, il 25 di nuovo a Otto e mezzo, il 26 ad Agorà, Tagadà e Otto e mezzo, il 27 a Otto e mezzo. Trasferta a Povera Patria il 2 marzo, ad Agorà, Tagadà e Sono le Venti il 3, a L’Aria che tira il 4, a Otto e mezzo il 5, a L’Aria che tira il 6, a Otto e mezzo il 7 e da Massimo Giletti l’8 marzo.
Staccatissime ma ugualmente onnipresenti pure Maria Rita Gismondo e Ilaria Capua, entrambe a quota 11. La responsabile del reparto di virologia del Sacco ha realizzato una prima tripletta martedì 25 febbraio (Agorà, L’Aria che tira e Porta a porta), per proseguire con Uno Mattina il 26, Zona Rossa e Piazzapulita il 27, Stasera Italia il 2 marzo, L’Aria che tira e Agorà il 4 marzo, Porta a porta il 6 e Non è l’Arena domenica 8.
Sguardo di osservazione esterno invece per la Capua, spesso collegata dalla Florida. Il 21 febbraio ha dato la sua versione a L’Aria che tira, ribadendola sabato 22 a Le Parole della settimana e il 23 a Mezz’ora in più e Stasera Italia. Il 24 è stata a Omnibus e Tagadà, il 25 a Zona Rossa e Cartabianca, il 29 allo Speciale del Tg5, il 2 marzo a L’Aria che tira e giovedì 5 a Piazzapulita.
A sorpresa, sono appena 4 le apparizioni di Roberto Burioni. Attivissimo sui social e celebre ‘blastatore’ dei No-Vax, il medico marchigiano è in compenso diventato il ‘braccio destro’ di Fabio Fazio e punto di riferimento di Che tempo che fa, dove si reca ininterrottamente da tre domeniche (23 febbraio, 1 e 8 marzo). Oltre alla trasmissione di Rai 2, Burioni si era concesso un’incursione a Tiki Taka il 24 febbraio.
In rampa di lancio e con lo sguardo rivolto al referendum e alle elezioni regionali di primavera, la politica è stata costretta improvvisamente ad uno stop forzato. Non che sia stato un male, tuttavia avremmo preferito motivazioni differenti.
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