Francesca Galici per ilgiornale.it
Quella di ieri a Matteo Salvini è stata un'aggressione e non ci possono essere giustificazioni a un atto violento. La donna artefice dell'attacco al leader della Lega è un'immigrata regolare originaria del Congo, ha 30 anni e opera nell'ambito del servizio civile presso il comune.
A Matteo Salvini sono arrivate numerose manifestazioni di vicinanza e di solidarietà, sia dai sostenitori che dagli altri leader politici ed esponenti degli schieramenti opposti. L'unico a non esprimersi, al momento, è stato il Presidente del Consiglio.
Il silenzio di Giuseppe Conte, rappresentante di tutti gli italiani, pesa in questo momento, dove il clima d'odio generato inizia a mostrare i primi effetti reali. Diverso è stato il comportamento di Nicola Zingaretti, che con un tweet si è mostrato solidale con Matteo Salvini. Un gesto che, però, non è piaciuto ai suoi sostenitori, tra i quali Gabriele Muccino, che lo ha duramente attaccato.
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"Solidarietà a Matteo Salvini. L’odio e la violenza non devono contaminare la politica, per i democratici è una responsabilità e un valore assoluto", ha scritto Nicola Zingaretti. Parole di grande responsabilità le sue, tese a smorzare un clima che si sta facendo insostenibile, in una campagna elettorale che sta vivendo le sue fasi più intense.
A fare da contraltare al segretario del Partito democratico ci sono, però, i sostenitori del Partito democratico. Invece di unirsi al loro leader politico lo hanno attaccato perché si è permesso di esprimere solidarietà a un altro leader politico vittima di una aggressione. Tra i contestatori di Nicola Zingaretti anche nomi noti, come quello del registra Gabriele Muccino.
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L'ex enfant prodige del cinema italiano, ieri, si è distinto per messaggi contrari a qualunque logica del buon senso. "Solidarietà?!!!! A chi incita odio e violenza verso i più deboli?! No, grazie. Nessuna solidarietà. Non esageriamo adesso. Non siamo tutti buoni e uguali. Ci sono delle differenze di comportamento che hanno delle conseguenze. Anche comprensibili", ha scritto in risposta al messaggio di Nicola Zingaretti, giustificando la violenza contro Matteo Salvini. Non pago, ha lasciato un messaggio simile anche sotto il post di Andrea Scanzi, anche lui solidale con Matteo Salvini.
"Solidarietà a Matteo Salvini per la vile aggressione subita. Senza se e senza ma", ha scritto il giornalista, solitamente avverso al leader della Lega. Nella sua risposta a Scanzi, Gabriele Muccino si supera e quella che chiunque, da destra a sinistra, considera come un'aggressione (e di fatto lo è), per lui diventa "uno sfogo doloroso ed esasperato di una donna la cui storia non conosciamo".
Seguendo l'illogica logica di Gabriele Muccino, la colpa dell'aggressione a Matteo Salvini è di Salvini stesso: "Se quella è un aggressione, la condotta di continua aggressione di Salvini come la definiamo?! Nessuna solidarietà da parte mia. Ogni comportamento ha una conseguenza".
A volte è meglio tacere, ma Gabriele Muccino ha preferito esporsi e così sono state tante le manifestasioni di dissenso verso il suo tweet da parte di chi imputa anche a persone come lui l'attuale clima nel Paese: "Vede è lei il primo ad incitare all'odio."