Marco Giusti per Dagospia
Eccessivo, sperimentale, capace di mischiare l’horror col cinema d’arte e viceversa, il punk e il western col Nuovo Cinema Tedesco, se ne va Ulli Lommel, 72 anni, il regista di capolavori stracult internazionali come La tenerezza del lupo, The Boogey Man, Blank Generation e Cocaine Cowboys. La sua carriera, 65 film da regista e oltre 80 da attore, è strettamente legata a quella dei suoi amici e maestri, Rainer Warner Fassbinder e Andy Warhol nei profondi anni ’70 tra Germania e America.
Nato nel 1944 a Zieleng in quella che un tempo era Germania e ora è Polonia, figlio di un comico molto famoso, Ludwig Manfred Lommel, e di un’attrice, Karla van Cleef, la sua carriera nasce molto presto a teatro, dove il giovanissimo si esibisce come attore. E’ attraverso il teatro del tempo che Lommel si unisce al gruppo che si stava formando attorno a Fassbinder e che comprendeva attori come Kurt Raab, Hanna Schygulla e molti altri. Quando Fassbinder passa dal teatro al cinema si porta dietro tutti i suoi amici e collaboratori.
Per dieci anni in qualcosa come venti film Ulli Lommel lavora nei film di Fassbinder più noti come attore, ma anche scenografo, produttore. Lo ricordiamo protagonista e produttore del curioso western di Fassbinder Whitey e dei successivi Attenzione alla puttana santa e Roulette cinese.
Esordisce lui stesso come regista nel 1971 con Haytabo, interpretato da Eddie Constantine, ma sarà il suo terzo film, La tenerezza del lupo, prodotto da Fassbinder, scritto e interpretato da Kurt Raab nei panni di un serial killer gay e cannibale ispirato al vero eprsonaggio di Fritz Haartman, a dargli un successo internazionale. Successo che lo porterà a New York alla Factory di Andy Warhol nella seconda metà degli anni ’70.
Con Warhol produttore e attore girerà i suoi due primi film americani, giustamente famosi, il western rock Cocaine Cowboys con Jack Palance e Tom Sullivan e il manifesto della generazione punk, cioè The Blank Generation con Carole Bouquet e Richard Hell, che si esibisce col suo gruppo The Voivoids. Tentato da un cinema più commerciale, girerà subito dopo il suo film di maggior successo, The Boogey Man, 1980, col vecchio John Carradine, un horror di bassissimo budget che funzionò benissimo e che è forse il suo lavoro più famoso.
Sempre mischiando horror e cinema sperimentale lo ritroviamo alla regia di Brainwaves con Keir Dullea, Vera Miles e Tony Curtis, in The Devonsville Terror con Donald Pleasance e nel sequel di The Boogey Man. Un percorso, quello dei piccoli horror intelligenti e eccessivi che lo porterà a produzione americane anche molto povere, ma con risultati interessanti, come La maledizione dei rubini scomparsi con sua moglie Suzanne Love e Klaus Kinski.
Dopo la morte di Fassbinder e di Warhol, non sarà facile per Ulli Lommel ritornare alla ribalta con film di successo, ma sarà sempre molto attivo, sempre nel cinema a basso costo, fino agli ultimi anni, sia attore che come regista. E’ morto di un attacco di cuore in Germania.