Marco Giusti per Dagospia
Il cinema animato internazionale perde una delle sue leggende e uno dei più grandi innovatori grafici del dopoguerra. Se ne va Gene Deitch, 95 anni, regista, disegnatore, produttore di cartoon che nel 1959, dopo anni di esperienza e di successi alla UPA, ai Terrytoons e una nomination agli Oscar, se ne andò a lavorare a Praga e lì ci rimase per sempre.
Continuando però a produrre film corti e lunghi, a dar vita dall’Europa dell’Est a serie e personaggi celebri come “Tom e Jerry”, “Popeye” e “Krazy Kat”, e vincendo perfino un Oscar, anzi, il primo Oscar di un corto animato non americano, con il bellissimo film anti-militarista, “Munro”, 1961, su idea e disegni di Jules Feiffer. Deitch, che nella sua autobiografia si considera “il solo americano che ha vissuto e lavorato a Praga durante trent’anni di dittatura del Partito Comunista”, senza peraltro essere mai stato censurato nel suo lavoro, scelse di vivere lì per amore di una ragazza, Zdenka Najmanová, la sua produttrice esecutiva, per la quale lasciò una moglie, tre figli e il suo paese.
Nato a Chicago nel 1924, si muove con la famiglia a Los Angeles. Dopo la guerra e dopo essersi sposato, lavora alla CBS radio e nella grafica, sue sono le illustrazioni del giornale di jazz “The Record Changer” del periodo. Entra alla fine del 1940 nella celebre UPA, la società di cartoon più libera e antidsneyana di sempre, come assistente del regista e animatore Bill Hurtz.
Lì conosce i grandi registi animati del momento, come John Hubley o Robert Cannon, che cercavano uno stile più libero e meno zuccheroso, legato alle avanguardie musicali e visive. Deitch si vantava di essere stato il primo animatore di Los Angeles che si potesse vantare di non aver mai lavorato o avuto contatti con la Disney. Porta questo spirito innovativo, fuori dalla UPA, nei celebri spot della serie “Bert and Harry Piel” per la birra Piel, che ebbero un successo clamoroso negli anni ’50. E’ grazie al successo nella pubblicità Piel che Deitch viene chiamato nel 1956 come direttore creativo dei Terrytoons, la società di Paul Terry che produceva cartoon abbastanza tradizionali come il topo Mighty Mouse e i corvi Heckle and Jeckle. La CBS, che aveva appena comprato lo studio da Paul Terry, si voleva rinnovare e gli mise come direttroe creativo un ragazzo di 31 anni come Deitch. Infatti rivoluzionò totalmente i Terrytoons inserendo nuovi elementi, come il poi celebre cartoonist Jules Feiffer, animatori come Ernest Pintoff, che realizzerà per Deitch “Flebus”, Al Kouzel, Len Glasser. Deitch e il suo gruppo daranno vita a personaggi totalmente nuovi , come John Doormat, Clint Clobber, Gaston Le Crayon, Foofie, Tom Terrific e l’elefante Sidney, che troveremo protagonista di “Sidney’s Family Tree”, 1958, il solo Terrytoons a ricevere una nomination agli Oscar, o “The Juggler of our Lady” con i disegni di R.O. Blechman e la voce narrante di Boris Karloff.
Blechman, famosissimo disegnatore newyorkese, sue sono le pubblicità a inchiostro su fondo bianco, allora era del tutto sconosciuto. In barba al successo e agli Oscar il produttore Bill Weiss licenzierà dopo due anni Gene Deicth, che si ritroverà a ricominciare tutto da capo. Seguita con la pubblicità e si lega al produttore William Snyder, col quale inizia “Munro”, che completerà però a Praga. Arrivato lì per rimanerci dieci giorni, si innamorerà e rimarrà a lavorare lì mantendo però più di un piede in America. Dopo l’Oscar per “Munro” nel 1961, che nelle sale americane precedeva “Colazione da Tiffany”, riceve molte offerte di lavoro.
Darà vita a una serie di cartoon, “Nudnik”. Per la MGM, ad esempio, realizzerà dodici cartoon della serie “Tom and Jerry”, la stessa cosa farà per la Kings Feature Syndacate con “Popeye” e “Krazy Kat” intorno alla metà degli anni’60. Nessuna di queste serie ha la grazia e lo spirito di innovazione che Deitch aveva dimostrato negli anni precedenti. Ma di certo non questo gli era stato chiesto. Erano animazioni, povere e veloci che dovevano mandare avanti le serie. Alcuni erano realizzati anche da animatori italiani, come Gibba. Va detto che nemmeno Deicth le amava.
Suoi lavori più personali sono cartoon come “Alice of Wonderland in Paris”, 1966, quasi un lungometraggio dove mette in scena una serie di racconti di grandi illustratori del tempo, da Ludwig Bemelmans a Crocket Johnson. Collaborerà con celebri registi cechi legati all’animazione e al passo uno. Con Jiry Brdeka realizzerà “The Frozen Logger”, mentre con Jiri Trnka, maestro del passo uno, progetterà una versione dell “Hobbit” della quale rimarraà solamente una sorta di etaser recentemente ritrovato. Dal 1969 al 2008 realizzerà ben 37 cartoon, assolutamente deliziosi, per la Weston Woods tratti da altrettanti celebri racconti illustrati per l’infanzia, da Maurice Sendak a William Steig, da Tomi Ungerer allo stesso Jules Feiffer. Realizza anche una serie di cartoon per i più piccoli tratti dai librini di Dick Bruna. Ha lavorato in libertà e tranquillità fino al 2008 per poi ritirarsi e è morto pochi giorni fa a Praga.