a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS (Special Guest: FALBALA')
1 - PRIMO: NON DELINQUERE. POI, CASOMAI, APRIAMO "IL DIBBATTITO"...
Astuta e misurata reazione di quelle care persone della famiglia Riva ai provvedimenti della magistratura sull'Ilva: operai tutti a casa. La strategia dell'illuminata famiglia lombarda prevede due scenari di medio periodo: il ritorno dei fasci di combattimento al servizio di Lorsignori, oppure moti di piazza in stile 1899 e seguenti con auspicabile ristabilimento dell'ordine costituito a mezzo Bava (Beccaris).
Sul Messaggero, Massimo Martinelli racconta: "I pm: periti corrotti, i vertici sapevano e occultavano" (p. 2). Antonio Massari e Giorgio Meletti sul Cetriolo Quotidiano: "Taranto, 7 arresti per concussione e veleni. L'azienda caccia 5mila lavoratori. Il Gip: ‘Vendola regista delle pressioni sull'Arpa". Lettera della proprietà al segretario Pd (finanziato con 98 mila euro nel 2006-2007) per bloccare la battaglia ambientalista del suo parlamentare Roberto Della Seta" (pp. 1-2). Su Repubblica, Foschini&Bonini: "Riva: ‘Due tumori in più? Una minchiata'. E nelle carte spunta il nome di Vendola" (p. 9).
ILVA TARANTOInvece di fare i conti con le notizie, c'è gente che continua a fare i conti con i conti (economici). Tipo Oscar Giannino sul Messaggero (p. 1) e Dario Di Vico sul Corriere (p. 5).
2 - GIORNALI DI PARTITO...
Oggi, la Repubblica di ex Tessera Numero Uno dedica le prime sette pagine alle primarie del Piddì. Per noi, basta questo titolo geniale del Cetriolo: "I quattro milioni sono tre" (p. 6). Per Prodi erano molto di più. Quindi, ho avete perso gente per strada, o avete talmente imbrogliato le regole (perché cambiarle?) che molti hanno preferito fare altro.
3 - MA FACCE RIDE!...
"Un banchiere che si spiega paga un tributo di trasparenza verso la società. Assolve un dovere civico". Cesare Geronzi da Marino, filosofo e apologeta del secolo XX (Messaggero p. 1, imperdibile), in collaborazione con Osvaldo da Paolino. Ma su Repubblica, stesso libro e diversa recensione: "Tremonti dietro la congiura per cacciarmi dalle Generali", Geronzi racconta le sue verità" (p. 16). Idem sul Corriere. Qualcuno ha bucato la notizia?
4 - LA GRANDE NOTIZIA DEL GIORNO...
"Carcere per i giornalisti, no del Senato" (Messaggero, p. 1). "Bavaglio rotto. Il Senato rinuncia alla vendetta" (CQ, p. 11). Ci hanno provato, è andata buca. Ci riproveranno altri più avanti e andrà ancora buca. Ma i problemi del famoso Paese Reale sono questi o sono altri? Comunque entriamo lo stesso al famoso Asilo Mariuccia, chè sono tempi grami. E occupiamoci di questa farsa a mezzo stampa grazie al magnifico contributo del Giornale intestato al Berlusconi diversamente furbo.
5 - SANT'ALESSANDRO SALLUSTIONI, MARTIRE DEI MIEI COGLIONI...
Stazione numero LXVIX dell'auto Via Crucis a mezzo stampa di Sant'Alessandro Sallustioni, martire dei miei coglioni. Giunto al fine verso l'ingiusto destino, viene torturato per volontà di uomini empi che lo costringono in spazi angusti con una fiera belva. ("Non c'è la violenza fisica dell'impatto col carcere, resta quella psicologica e pratica della privazione delle libertà fondamentali", Alessandro Sallusti sul suo arrivo a casa Santanchè, in prima sul Giornale). Ma prima dell'orrendo supplizio, il Santo impartisce con eroico ardore l'ultima somministrazione di santo olio di ricino.
"Solo un giornalista forcaiolo (Luigi Ferrarella) di un quotidiano in malafede e in declino di copie (il Corriere della Sera) ha avuto il coraggio di definire un reato d'opinione ‘attribuzione consapevole a qualcuno di atti falsi'".
6 - ULTIME DALLA COREA DEL NORD...
sul Giornale viene pubblicata la foto di uno striscione che inneggia al Caro Direttore. Lo slogan recita: "Se i giusti non si oppongono sono già colpevoli. Coraggio direttore 6un grande". Ma siete impazziti?
Come disse un giorno l'immenso Professor Franco al termine di un servizio da inviati dove la fantasia prevalse sull'assenza di notizie: "Noi oggi, qui, con quello che abbiamo scritto tutti quanti, abbiamo ridefinito ed allargato verso l'infinito il concetto stesso di minchiata".
Ciò detto, al di là di tutto, una cosa veramente interessante che fa oggi il Giornale è l'applicazione a una procura del genere giornalistico "retroscena politico" ("Così il procuratore capo ha piegato la linea dura delle toghe manettare"; p. 3).
Non guasterebbe farlo più spesso, un po' tutti, anche in occasioni più meritorie. Tipo: "Procura spaccata su Ligresti", su Mediobanca, sul San Raffaele eccetera eccetera. Così, tanto per la par condicio tra poteri dello Stato. Invece niente. La paura di perdere chissà quali fonti e la certezza di venire prontamente querelati e condannati non armano il coraggio dei giornali.
Per liberarvi di noi, ma anche no: colinward@autistici.org