Kyle Smith per “New York Post”
Non sarebbe buffo se “Deadpool” ricevesse una nomination agli Oscar e “Silence” di Martin Scorsese no? Be’, potrebbe accadere. Il regista ci ha messo 28 anni per realizzare il suo progetto e tutti si aspettavano un capolavoro, ma è stato lasciato fuori da tutti premi, BAFTA, SAG e Golden Globes.
Nessuna nomination, solo qualche riconoscimento da alcuni critici e il premio per il miglior adattamento conferito dalla ‘National Board of Review’. Non sarà che il film che doveva dominare su tutti gli altri, non funziona ed è noioso, dall’alto dei suoi 160 minuti? Molti critici lo hanno giudicato ripetitivo e incapace di emozionare.
Troppo lungo, scrive ‘The Spectator’: «‘Il torture porn’ è la premessa commerciale ma può ingannare: è una punizione di ripetitività». Peggio ancora il “Sunday Times”: «Qual è il punto del film? E’ Scorsese al massimo del sentimentalismo e della debolezza. Interminabile. Il Silenzio, semmai, è quello di fan e critici, o di chiunque pensi che il film sia un lapsus egocentrico».
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Non risparmiano il film ‘New York Times’ ‘Globe’ e ‘Mail’, e anche i critici che lo hanno salvato, hanno ammesso i suoi tanti difetti. E’ costato 50 milioni di dollari e non ha speranza di incassare bene al botteghino, ma film simili non sono fatti per guadagnaci, quindi la Academy Awards potrebbe riscattarlo e nominarlo, nella categoria miglior regista o il miglior film. Finora è il peggior disastro della carriera di Scorsese.
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