T.L. per “Libero Quotidiano”
Più che le parti intime - peraltro invisibili - sono forse i chili di troppo a dare fastidio. In una società in cui alcuni abitanti sembrano finti, tanto sono perfetti grazie a plastiche, denti rifatti e capelli finti, in cui altri sono accettati nelle loro taglie 40 o 42 - non oltre, per carità -, c' è chi va eliminato, perfino dalla pubblicità: sono quelli che vanno dalla 44 all' obesità.
Negli Usa, patria del fast food che un solo sandwich basterebbe a coprire il fabbisogno calorico di un giorno, capita che due televisioni, la Abc e la Nbc, decidano di censurare una pubblicità di abbigliamento intimo femminile per donne in «carne», «curvy» come si usa dire. Banale il motivo: nel video si vedrebbero nudità simili a quelle di una pubblicità di un detergente intimo.
A parte che mai e poi mai si sono viste parti intime nella reclame di un sapone intimo, il bello è che non se ne vedono nemmeno in quella della «Lane Bryant», questo il nome della casa di intimo che tra le protagoniste dello spot ha scelto la ormai famosa e formosa modella Ashley Graham.
Nel video c' è una donna che allatta (ma, negli ultimi tempi pare sia fuori moda allattare), un' altra che mostra le sue gambe, una che fa ginnastica con gli indumenti adatti che la casa di lingerie propone, e una che si mostra in mutande e reggiseno molto più casta di quanto non se ne vedano in alcune serie televisive o film.
Fatto sta che per i due network televisivi - pare - mostrare una taglia 44 o taglia 46 non è il massimo. Troppa carne, ben distribuita, forse dà fastidio. O forse si confonde con l' obesità, malattia da combattere.
T.L. riproduzione riservata Vietato essere in carne I network Abc ed Nbc eliminano la pubblicità di intimo per donne «curvy»: è oscenaGli Usa censurano i chili di troppo La modella «curvy» Ashley Graham.