1. LEARN TO FLY - FOO FIGHTERS ROCKIN1000 - VIDEO
2. DAVE GROHL RISPONDE
3. MILLE MUSICISTI FAN DEI FOO FIGHTERS: “VENITE A SUONARE A CESENA”
Andrea Laffranchi per il “Corriere della Sera”
Dave l’ha promesso. «Ci vediamo a presto, Cesena.... xxx Davide». L’ha twittato così, in italiano, e ha italianizzato pure il suo nome. E qualche ora dopo ha aggiunto, sempre nella nostra lingua, un videomessaggio di ringraziamento. Dave Grohl, leader dei Foo Fighters, ha risposto all’appello di mille musicisti che si sono ritrovati domenica scorsa al Parco Ippodromo di Cesena per suonare «Learn to Fly» e convincere la band a fare un concerto nella loro città.
È la potenza della rete. Mille persone messe assieme dal passaparola che sono riuscire a conquistare il cuore di una delle più grandi rock band del pianeta. Dopo i tweet dell’ex Nirvana, il video della spedizione dei Mille caricato su YouTube è diventato virale e ha superato i 6 milioni di visualizzazioni in una sola giornata.
DAVE GROHL FOO FIGHTERS CESENA
«Per fare questa cosa ci volevano quattro miracoli: riuscire a raccogliere i fondi necessari, mettere assieme i musicisti, fare un’esecuzione qualitativamente accettabile, vedere i Foo Fighters a Cesena. Mi manca solo l’ultimo adesso...», dice un incredulo Fabio Zaffagnini, ideatore del progetto Rockin’1000.
L’ispirazione gli è venuta dalla sua passione per la band e da una frase dell’attore Jack Black: «Più o meno dice che se vuoi realizzare il tuo sogno devi metterti in ginocchio e implorare. E se lo fai con mille persone allora vedrai che funziona. La musica dei Foo Fighters, e prima ancora quella dei Nirvana, mi ha accompagnato negli anni. Li ho visti in passato, ho i biglietti per il loro show di Bologna di novembre e, se fossi una rockstar, sul palco farei le stesse cose che fa Grohl».
DAVE GROHL FOO FIGHTERS CESENA 2
Ci è voluto un anno per mettere assieme il budget, circa 44 mila euro, e per reclutare e selezionare i musicisti. Tutto online. Quelli che avevano passato i provini erano 1300 e, con qualche defezione last minute, si è arrivati circa a quota 1000. «I registrati erano 985 ma ho visto che qualcuno ha convinto amici all’ultimo momento e anche chi ha collaborato al progetto si è infilato nel gruppo», racconta Zaffagnini.
FOO FIGHTERS PETIZIONE CONCERTO
È stata una domenica di festa. Fra i mille c’erano bambini, pensionati, una coppia di sposini, una famiglia completa dal nonno al nipotino neonato, classi musicali intere, un disabile, gente da tutta Italia e qualcuno anche dall’estero.
L’effetto finale di 250 cantanti, 350 chitarristi, 150 bassisti e 250 batteristi è sorprendente. Tutti a tempo (e tutti sorridenti) e coordinati. Vietato improvvisare, niente assoli o virtuosismi: si sono dovuti imparare una versione guida e durante l’esecuzione si sono affidati ai gesti di Marco Sabiu (Ligabue, Celentano e il Festival di Sanremo nel curriculum) e a delle luci temporizzate:
«Ci siamo divertiti ed emozionati — commenta il direttore d’orchestra —. La forza di 250 batterie è qualcosa di impossibile da immaginare o da replicare con un software. Spero che i Foo Fighters trovino veramente il tempo per fare una capatina qui e suonare assieme a noi. Ma sarebbe bello fare anche un concerto intero noi tutti assieme». Dita incrociate, ma anche ottimismo.
Lo scorso settembre i Foo Fighters hanno fatto un concerto a Richmond, in Virginia, in risposta a una petizione online. «È divertente, è un cambio di regole. D’ora in poi se sentiremo che la gente ci vuole da qualche parte potremmo anche andarci», aveva dichiarato allora il leader. Che ai fan ci tiene eccome.
Poche settimane fa si è rotto una gamba sul palco e, tempo di una rapida ingessatura, è tornato a finire il concerto. E in un’altra data del tour di «Sonic Highways» (che sarà il 13 novembre a Bologna e il 14 a Torino, sold out in pochi minuti) ha invitato un fan, che lo voleva come regalo di compleanno, a suonare la batteria. «Ci vediamo presto». Lo ha detto.