Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”
Il suo primo pubblico sono stati i parenti, in Calabria. «La domenica, per pranzo ci ritrovavamo a casa di mia nonna. Era una tavola affollata: io prendevo in giro i difetti di ognuno, li esasperavo... e tutti ridevano». Ora, sono molti di più quelli che ridono con Gabriele Vagnato: oltre un milione di follower solo su Instagram, su TikTok viaggia sui 3.8. Lui è tra i creatori di contenuti digitali - anche detti influencer - più popolari e amati dai più giovani (anche più giovani di lui, che di anni ne ha 21).
Vagnato è stato il 28 giugno scorso tra i conduttori di Love Mi, il concerto benefico ideato da Fedez, in piazza Duomo a Milano. E prima ancora, il 18 aprile, con Andrea Delogu ha intrattenuto i ragazzi in piazza San Pietro che hanno incontrato papa Francesco Non male per un ragazzino che a 13 anni caricava i suoi video su YouTube per hobby: «Sceglievo di condividere quello che mi divertiva, video buffi, scherzi telefonici. Ma era davvero un passatempo».
Se deve dire quando questo hobby si è rivelato anche un lavoro, non ha le idee molto chiare: «So che a un certo punto ho iniziato a caricare contenuti più regolarmente e si creava un piccolo pubblico. Anni fa andava di moda Musically, ma io non so ballare e nemmeno cantare, per questo sono stato il primo a doppiare con la mia voce contenuti comici. In un mese ero arrivato ad avere 250mila follower».
Ora lo seguono persone di età differenti, soprattutto in base alla piattaforma su cui pubblica: «Certo, è difficile che mi segua un 50enne. Parlo a chi ormai ritiene la tv generalista anacronistica». Lui però ci si è andato a tuffare, conducendo in tv il concerto di Fedez e J-Ax: «Ma io sono cresciuto con Italia 1, quindi per me è stato un sogno che si avverava. Guardavo sempre i cartoni, alle 14, di ritorno da scuola. E non perdevo mai il film che proponevano il sabato sera». Infatti, se deve dire chi lo fa ridere, cita Fantozzi.
Eppure, nel futuro si immagina conduttore: «Difficile che io possa mai essere un conduttore istituzionale, ma se devo esprimere un sogno, anche per me il punto più alto sarebbe Sanremo. Chissà, magari tra dieci anni... anche se ne avrò 31, quindi al massimo mi faranno fare il porta borraccia al conduttore di allora». La recitazione, invece, è una passione che vuole coltivare in parallelo, ma anche se è stato nel cast di diversi film, fatica a definirsi un attore. Il suo mondo sono i social, il web. Fulgido esempio della nuova celebrità. A questo proposito, cosa pensa della scelta di Fedez di condividere la sua esperienza con la malattia?
«Mi ha colpito la sua decisione e mi ha fatto pensare. Lui condivide molto della sua vita e credo sarebbe stato ipocrita non farlo anche in questo caso. Inoltre, quando segui tutti i giorni una persona entra nella tua quotidianità, diventa un amico. Federico, non bastasse, ha lanciato un messaggio bello e importante, non danneggiando nessuno, al massimo esponendosi. Trovo assurde le critiche». Così come per la comicità, Vagnato crede che anche sui social non esistano argomenti tabù: «Sono le persone che ti seguono o meno a darti ragione. Credo nella libertà, quindi se vuoi parlare di qualcosa o anche scherzare su qualcosa devi essere libero di farlo, specie se non fai del male a nessuno».
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