Giulio De Santis per https://roma.corriere.it - estratti
Con l’accusa di aver ottenuto un falso certificato di vaccinazione al Covid per avere il green pass, Pippo Franco, 84 anni, rischia di finire sotto processo in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio del pm Alessandra Fini.
Oltre all’attore potrebbero finire a davanti al giudice altri 27 imputati, parte dei quali coinvolti in un secondo filone dell'inchiesta: per 10 di loro infatti l'accusa è di aver brigato allo scopo di procurarsi la documentazione medica necessaria al rilascio del permesso Ztl, così da poter entrare nelle zone a traffico limitato senza rischiare multe. A fare da trait d’union tra i due filoni d’indagine è stato, secondo l’accusa, il medico Natale Cirino Aveni, che si sarebbe adoperato per venire incontro alle esigenze di chi voleva il green pass e di chi, invece, mirava al permesso Ztl.
Coinvolta la famiglia dell'attore
Sul fronte della pandemia, insieme a Pippo Franco - difeso dall’avvocato Paolo Gallinelli - rischiano il processo anche la moglie, Maria Piera Bassino, e il figlio dell’attore, Gabriele Franco, che nel 2019 ha partecipato a «Temptations Island». In particolare, secondo la Procura, tra il 29 luglio e il 19 agosto del 2021, Cirino Aveni - difeso dall’avvocato Antonio De Simone - avrebbe attestato di aver vaccinato tutti i familiari, incluso l’attore.
In un secondo momento il medico avrebbe inserito le certificazioni, false per l'accusa, nel sistema informatico della Regione, permettendo così il rilascio dei green pass a chi non ne aveva diritto. In questo stesso filone la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio anche di Antonio De Luca - medico che in passato ha avuto in cura Virginia Raggi, Vittorio Sgarbi e Valeria Marini - e dell’attore Pierluigi Concilietti, che ha recitato nel film «Benedetta Follia» di Carlo Verdone.
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