1 - COME E’ NOIOSO IL SESSO DI ROCCO
Alb. Matt. per “la Stampa”
A proposito di pizze, è noiosissimo Rocco , il documentario di Thierry Demaiziere e Alban Teurlai. Rocco è naturalmente Siffredi, il pornostar più celebre del mondo, per il quale i francesi nutrono un' insana passione intellettuale, cercando chissà quali profondità nelle sue leggendarie lunghezze.
Figuriamoci se potevano sottrarsi a farne un Faust vittima del suo demone sessuale, tentato da quel Mefistofele che porta fra le gambe (e qui si ricorda con nostalgia l'Elio e le Storie tese di tanti anni fa, quando cantavano: «Il pene mi dà il pane»).
Si sbadiglia non solo per la ben nota ragione che nulla esiste di più ripetitivo del sesso. Ma anche perché Rocco Siffredi è il contrario di quanto di dionisiaco, anarchico, eversivo e in ultima analisi divertente il porno possa offrire. Nella sua meccanica ripetitività, sembra una specie di solerte impiegato del sesso, un travet della carne, un operaio alla catena di montaggio (ops...). E infatti anche quando non lavora è un perfetto borghese con moglie e famiglia felice e un perfetto ragazzotto italiano che parla continuamente di quanto amava mamma e mamma amava lui. Il resto è una banale questione di centimetri.
2 - SIFFREDI: LA PORNOGRAFIA? ORMAI E’ UN CIRCO
V.Ca. per il “Corriere della Sera”
ROCCO SIFFREDI CON LA MOGLIE ROSZA E I FIGLI
Rocco Siffredi parte male offrendo lo stereotipo di se stesso quando dice di aver «messo a nudo la mia anima», lasciando stare, nel filmato che porta al Lido, ciò che gli dà da vivere. Poi tra sensi di colpa ed euforie si racconta con sincerità. Ma prima avvisa: «La prossima frontiera del sesso è la bisessualità».
Al Lido c' è posto per il documentario Rocco di Thierry Demaizière e Alban Teurlai che la Bim manderà in autunno nelle sale. «È difficile parlare della propria vita reale, avevo paura dei pregiudizi perché della pornografia si mostrano solo i lati negativi. Il sesso lo tiriamo fuori quando ci serve, e lo reprimiamo il prima possibile. I miei fan conoscono le mie parti intime e come le uso, ma non conoscono la persona».
Pornostar è la scelta che ha fatto da giovanissimo (ora ha 52 anni): «I miei genitori mi dicevano che col porno non avrei avuto una famiglia, invece ho tutto e più di quelle normali, che poi si ritrovano divorziate. Quando tornavo a casa dal set mi vergognavo, cercavo gli occhi di mia moglie Rosa».
Perdoni, non era pornostar anche lei? «Rosa ha fatto solo pochi film con me, diceva che gli altri erano brutti e non le piacevano. Forse fu una risposta di comodo, ma stiamo ancora insieme». I suoi genitori: la madre lo voleva prete, è cresciuto con la religione sulla testa e «i miei colleghi non hanno avuto gli stessi problemi»; il padre è anche lui un erotomane, «quando mia madre era sul letto di morte si vide il campo aperto. È morto di solitudine».
Qual è la tipologia di donna che non resiste al suo fascino? «Piacere a tutte: sarebbe stato troppo bello». Ultim' ora sul mondo porno: «Internet ha cambiato tutto, le diciottenni di oggi sono navigate, ne sanno più di una quarantenne. La sessualità oggi è una performance da atleti, la pornografia è diventata un circo. Nel futuro non ci sarà nessuna Moana Pozzi».
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