Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo oggi? Io lo so che morite dalla voglia di vedere l’opera prima di Ginevra Elkann, “Magari” su Rai Play, così lanciata, ma guarda un po’, dal paginone di “Repubblica” di due giorni fa da un Emiliano Morreale che non sapeva più come lodare il film (“che sorprende per la delicatezza con cui racconta... l’eleganza con cui risolve... dove ogni stucchevolezza è evitata...”), e devo dire che il film, molto autobiografico, girato a Sabaudia, con citazioni e collaborazioni alte (“L’uomo bionico”, “Se mi lasci non vale”, la musica di Riccardo Sinigallia, la presenza di Florinda Bolkan…) non è affatto male, visto che la Elkann è arrivata alla regia dopo anni di produzione (anche l’indimenticabile e discusso “Mektoub My Love” di Kechiche col sederone di Ophelie Bau protagonista), ma diciamo che magari… magari stasera per il pubblico mezzo incazzato dei mezzo reclusi è la serata di Nadia Cassini, presente con ben due film, “L’infermiera nella corsia dei militari” di Mariano Laurenti su Cine 34 alle 21 seguito dal già visto e minore “L’insegnante balla con tutta la classe” di Giuliano Carnimeo.
l’infermiera nella corsia dei militari
mektoub my love culo di ophelie bau
E, non si capisce bene perché, sempre stasera passa “Profumo”, primo soft di Giuliana Gamba dopo i suoi tre piccoli hard diretti col nome di There Dunn, con una bellissima Florénce Guerin, Cielo alle 21, 30, e in tarda notte arriva anche la commedia erotica senese “Quel movimento che mi piace tanto” di Franco Rossetti con Carlo Giuffré, Martine Brochard, Cinzia Monreale e Renzo Montagnani con Carlo Verdone assistente alla regia (ma fa anche un piccolo ruolo!), Cine 34 alle 00, 25, senza scordare, alle 19, 30, sempre su Cine 34, la tarda commedia erotica pugliese “La liceale al mare con l’amica di papà” di Marino Girolami con Marisa Mell, Sabrina Siani e Gianni Ciardo. Magari, stasera alle 21 e dintorni, ci sarebbero stati pure su Rai Uno il serissimo “Felicia Impastato” di Gianfranco Albano con le bravissime Lunetta Savino e Linda Caridi, su Rai Tre il penultimo film di Pieraccioni, molto riuscito e molto divertente, “Il Professor Cenerentolo”, un film corale, ambientato a Ventotene, dove i suoi attori, quasi tutti comici, come il piccolo Davide Marotta, il grosso Sergio Friscia, il compare di sempre Massimo Ceccherini, la new entry televisiva Flavio Insinna, il calabrese Nicola Acunzo poi diventato uomo-cinema dei 5stelle, ma anche la bella Laura Chiatti, sono distribuiti con un dosaggio preciso nei 92 minuti di durata.
la liceale al mare con l’amica di papa 3
Senza scordare su Iris alle 21 il non riuscitissimo “Jane Eyre” di Franco Zeffirelli con Charlotte Gainsbourg, William Hurt e Anna Paquin, su RSI il buffo “Ghostbusters” di Paul Feig con tutte ragazze, Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e il bellone Chris Hemsworth, su Rai Movie il non bellissimo “90 minuti in Paradiso” di Michael Polish con Hayden Christensen che per 90 minuti si trova appunto all’altro mondo.
la liceale al mare con l’amica di papa
Mah… ammetto che nemmeno gli erotici di stasera siano proprio dei capolavori. “L’infermiera nella corsia dei militari”, unico incontro tra Nadia Cassini al suo massimo e Mariano Laurenti, con il cast dei soliti Banfi-Alvaro-Sposito, ad esempio, è divertente, ma non la grandiosa commediaccia che ci si sarebbe aspettati. Anche l’idea di una clinica psichiatrica per militari rincoglioniti (in testa Carlo Sposito come “Moshe Dayan” e Enzo Andronico-bersagliere), puzza già di barzelletta movie. Nadia ce la mette tutta, ballando, agitatissima, cantando (“Go out and Dance” di Zitelli), ma la trovatina di lei che si maschera da infermiera ha il fiato corto.
lunetta savino felicia impastato
La gag migliore, ancora una volta, è giocata sul sedere della Cassini, ma stavolta associato a quello di Banfi, mai così inquadrato, anche nudo, come in questo film. Lo si vede prima a letto con la moglie, poi in un sogno paradisiaco accostato a quello della Cassini. Fondamentale, per i fan, la scena del dottor Banfi che, per far vedere ai suoi pazienti che non c’è alcun pericolo nel farsi siringare il sedere, mostra quello dell’infermiera, cioè della Cassini. Notevoli le scene con Nieves Navarro sempre nuda e Banfi che cerca di erotizzarla.
Alvaro ha invece una specie di parrucca afro in testa e fa il pittore pazzo. Carmen Russo è la bella modella. Linda De Felice ha un ruolo marginale, ma notevole, quello della suora scorreggiona. Rispetto a “L’insegnante balla con tutta la classe” di Giuliano Carnimeo, in replica su Cine 34 alle 22, 50, ricordiamo che è l’esordio trionfale di Nadia Cassini nella commedia scorreggiona come insegnante di dance music nella solita classe dei ripetenti fra le occhiate di Lino Banfi e di Mario Carotenuto.
l’infermiera nella corsia dei militari
I primi piani sono tutti per il celebre fondoschiena della Cassini, strizzata in body attilatissimi. Ma nella sua nudità, il sedere verrà mostrato, come una reliquia, solo nella geniale sequenza, verso la fine del film, a un Lino Banfi travestito da massiaggiatrice, che dovrà poi occuparsi anche del massaggio a Montagnani. Pur occupando solo la sinistra dello schermo, mentre a destra compare Banfi scioccato, il sedere della Cassini en plein air sembra qualcosa di enorme e di mistico.
“La liceale al mare con l’amica di papà” di Marino Girolami, Cine 34 alle 19, 30, è una tarda commediaccia che non presenta neanche la liceale ufficiale, cioè Gloria Guida. Al suo posto troviamo Sabrina Siani sedicenne, poco seno e grande culo, che ebbe un periodo di gloria intorno ai primi anni ’80 nel post-Conan. Qui, al suo esordio da protagonista nella commedia sexy, è la figlioletta molto matura di Renzo Montagnani e Marisa Mell, ormai matrona trashissima dall’aria lesbo.
il culo di nadia cassini in l’infermiera nella corsia dei militari 2
Alvaro Vitali e il barese Gianni Ciardo, vengono lanciati qui come nuova coppia comica. Ma non funzionarono né allora né dopo, visto che non c’era nessuna chimica fra di loro. Lucio Montanaro è invece il solito soldato ciccione che scruta le bellezze della suora Cinzia De Ponti che si spoglia al sole. In una scenetta al mare dei ragazzi rubano lo slip del costume della Siani che non più uscire e starnazza in acqua. Una volta che le viene reso esce dall’acqua con un costume invisibile per farci vedere bene il sedere.
florence guerin profumo 5 il professor cenerentolo
E’ tra le cose migliori del film. Di “Profumo” con la strepitosa Florence Guerin, Cielo alle 21, 30, erotico al femminile diretto da Giuliana Gamba con produzione di Galliano Juso, ricordo che non era un film che manteneva ciò che prometteva. Forse perché cerca costantemente di trovare al suo film un’identità femminile, ma non ha attori maschi di peso. Così si limita a mostrare più il sedere del ragazzetto bello ma inespressivo Robert Egon Spechtenhause, di quello altrettanto bellissimo della Guerin. Cerca di femminizzarlo in continuazione.
l’infermiera nella corsia dei militari1
Grande, scrivevo, è la scena della Guerin col marito che gioca alla roulette russa infilando la pistola dove potete pensare nel corpo di lei. La Gamba, rispetto ai colleghi maschi, sembra cercare sempre una soluzione bizzarra, un’idea originale per la costruzione di una scena erotica.
Se aspettate fino alle 00,25 su Cine 34 parte “Quel movimento che mi piace tanto” di Franco Rossetti, ispirato, si diceva allora, a “Giacomo il fatalista” di Denis Diderot, con grandi nudi di Cinzia Monreale e Martine Brochard. E’ anche il tentativo di Rossetti di fare una commedia sexy di successo in quel di Siena, la sua città. Carlo Verdone, giovane aiuto regista, ricorda che doveva dare le battute agli attori, quasi sempre nudi, a pochi centimetri da loro con grande imbarazzo. Che era anche maggiore perché tutte queste scene erano girate nei grandi luogi storici di Siena.
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C’è perfino un’apparizione con mutande a filo di Cinzia Monreale dentro San Domenico, mentre una scopatona è girata nella camera da letto del Nannini, padre di Gianna, propietario dell’industria del panforte. Secondo Verdone si girava con due macchine da presa per due versioni diverse. Più spinta per l’estero, più castigata per l’Italia. Cinzia Monreale dichiara nei giorni di uscita del film, “Io mi spoglio anche in piazza, però non siate così morbosi”. Martine Brochard ricorda con simpatia il film. “Mi sono divertita da matti con Giuffrè, ci inventavamo delle cose insieme sul momento… e poi c’era Montagnani che era un amico, bravo, simpatico”.
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Per Giovanni Buttafava, “Il Patalogo”, è un “balordo libello anticomunista, basato sull’idea che per far carriera a Siena si debba essere del Pci, quindi abbandonare le amanti monarchiche (nella fattispecie una contessa che si chiama Livia Serpieri, sic). Meglio ancora se la ragazza appena sposata si rivela una puttana e non una vergine: la rivelazione della diabolica Serpieri scatena, invece del ludibrio, ammirazione per il coraggio proletario mostrato dal protagonista”.
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In seconda serata, però, potete sempre scegliere di vedere, che so, “Rita da Cascia” di Giorgio Capitani con Vittoria Belvedere su Tv2000 alle 22. Il modesto “Franny”di Andrew Renzi con Richard Gere, Rai Movie alle 23, 15. Più tardi arrivato film migliori, devo dire, come il bellissimo e recente “Corpo e anima” dell’ungherese Ildiko Enyedi, Rai Tre all’1,15, dove un uomo e una donna, che si incontrano in un mattatoio, scoprono di fare lo stesso sogno ricorrente. La Enyedi aveva un film pronto per Cannes con Léa Seydoux e Louis Garrel che magari vedremo a Venezia.
Se vi spingete nella notte più fonda ci sono pure “Dedicato a una stella” di Luigi Cozzi con Pamela Villoresi, Cine 34 alle 3, 40, e “Tentacoli” di Ottavio Assonitis con John Huston, Henry Fonda e Shelley Winters, Iris alle 4. Tardini.
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l’insegnante balla con tutta la classe
Nel pomeriggio su Rai Movie alle 15, 55 c’è “Sette pistole per i MacGregor” con il mio amico del cuore Robert Woods e una serie di meravigliosi attori e cascatori italiani, come Alberto Dell’Acqua e Neno Zamperla. E’ uno scatenato, scanzonato spaghetti di grande successo al tempo tutto costruito su cadute, botte e duelli prodotto dalla Jolly Film, subito dopo “Per un pugno di dollari” e diretto da Franco Giraldi che era stato il primo aiuto di Leone nel film precedente. Non solo, è anche scritto da Di Leo e Tessari, e girato nello stesso villaggio, ribattezzato El Rojo in onore del film di Leone. Robert Woods lo vede come il suo lancio definitivo nel western.
ghostbusters di paul feig 1 corpo e anima
“Era un grosso film, fece il secondo incasso della stagione, credo, dietro a Per qualche dollaro in più di Leone. Lo comprò la Columbia per la distribuzione in America. Era il film più importante della mia carriera. Ed era anche un buon film. Franco Giraldi è un gentleman, un regista favoloso”. Alberto Dell’Acqua, che esordisce qui come attore western col nome di Albert Waterman, ricorda che Giraldi ebbe dei dissidi con la produzione e si era parlato anche di esonerarlo dalla regia.
lunetta savino felicia impastato quel movimento che mi piace tanto
La stessa cosa la racconta in maniera diversa lo stesso Giraldi, ma faceva in qualche modo parte del suo rapporto sul set con il produttore Dario Sabatello, che doveva “controllare che non si spendesse”. In mezzo a tutto questo gran lavoro di cascatori, Manuel Zarzo ricorda, che si fratturò tre costole “segate perfettamente. Avevo le costole rotte e dovevo continuare a andare a cavallo”. In una scena girata su un treno poco mancò che la sbarra di un viadotto non colpisse in pieno la testa di Fernando Sancho. Gli portò comunque via il sombrero.
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“A seguito di questo episodio”, ricorda il regista, “mi imposi di frenare la mia spregiudicatezza. Devo dire comunque che Sancho era un attore coraggiosissimo. Serbo ricordi bellissimi anche dei ragazzi dei circhi, di Dell’Acqua, Zamperla, ragazzi svegli, intelligenti, che capivano bene che cosa si esigesse anche dal punto di vista recitativo. Recitavano bene, avevano duttilità e portavano allegria sul set.”
i corvi ti scaveranno la fossa
Su Iris alle 17, e poi in replica stanotte all’1,10, arriva l’ultimo film di Otto Preminger tratto da un romanzo di Graham Greene e scritto da Tom Stoppard, “Il fattore umano”, 1979, spionistico realistico con cast tutto inglese d’alta classe, Nicol Williamson, Richard Attenborough, Imam, Robert Morley, John Gielgud, Derek Jacobi. Visto che non c’erano delle vere e proprie star, Preminger non trovò abbastanza soldi esterni per girare come voleva, così, per finire il film, si dovette vendere due Matisse e la villa in Riviera.
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E a Greene, che era suo amico, non piacque molto il film finito. Se la vedrà oggi pomeriggio con un trado western italo-spagnolo, “ I corvi i scaveranno la fossa” di John Wood alias Juan Busch con Craig Hill, Rai Movie alle 17, 35, mentre “La liceale al mare con l’amica di papà” di Marino Girolami su Cine 34 alle 19, 30, se la vedrà col forse più accattivante “L’emigrante” di Pasquale Festa Campanile con Adriano Celentano, Claudia Mori e Lino Toffolo. Altra replica, credo. Detto questo “Magari” di Ginevra Elkann è da vedere, il paginone su “Repubblica”, però, non è il massimo dell’eleganza e, forse, non ha fatto molto bene al film. A domani.
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