Marco Giusti per Dagospia
la morte cammina con i tacchi alti stuart gordon re animator
Che vediamo oggi? Beh, mi dispiace amici reclusi, ma neanche oggi vedo film con Gloria Guida e Edwige Fenech in programmazione. La notizia buona è che i cinesi pensano già di riaprire le sale. La notizia cattiva è che se è pure andato Stuart Gordon, 72 anni, uno dei maestri del cinema horror più recente, grazie a “Re-Animator”, che andrebbe rivisto in onor suo.
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Stasera i fan del film di genere impazziranno per “La morte cammina con i tacchi alti” di Luciano Ercoli, scritto da Ernesto Gastaldi, interpretato da sua moglie, la bonissima Susan Scott alias Nieves Navarro, Frank Wolff e il cattivissimo Luciano Rossi, Cine 34 alle 21, 10. Thriller erotico del 1971 considerato il miglior film di Ercoli da regista e tra i migliori thriller anni ’70.
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Ercoli si era spostato in Spagna al tempo degli spaghetti western e delle coproduzioni, e si era sposato presto con la bella Nieves Navarro, abbastanza simile alla Fenech, che ebbe una lunga carriera anche in Italia proprio col nome di Susan Scott. Con la fine dei generi, Ercoli e la Navarro scelsero di vivere a Barcellona, dove ero riuscito a intervistarli qualche anno fa. Certo, potete sempre scegliere il più tradizionale “John Wick” di David Leitch con Keanu Reeves, Italia 1 alle 21, 25, primo film della serie fracassona, o il non così riuscito “Joy” di David O. Russell con Jennifer Lawrence, Rai Movie 21, 10, o un bel ripasso di “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick su Iris, 21. Ma credo proprio che il film caldo, con tanto di assassino molestatore di bionde, sia “La morte cammina con i tacchi alti”.
Il pomeriggio si apre però con il capolavoro di Douglas Sirk “Come le foglie al vento”, Rete 4 alle 16, 40, uno dei più grandi mélo della storia del cinema, adorato da Fassbinder, certo, con un quartetto di attori meravigliosi, Robert Stack come il ricchissimo playboy texano sempre ubriaco in giro sulla sua Allard 32X gialla Kyle Hadley, Rock Hudson come il suo miglior amico, il bellissimo Mitch Wayne che ha invece una 1958 Plymouth, Lauren Bacall è Lucy Moore, la bella e saggia moglie poco soddisfatta di Kyle, Dorothy Malone è Marylee, la sorella viziata e eccessiva di Kyle.
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Tutti amano Mitch Wayne, soprattutto Kyle, che non può ammettere di essere gay, e sua sorella Marylee, ma Mitch ama invece Lucy, sposata al suo miglior amico. Così scorrono litri d’alcool in un Texas anni ’50 esaltata dal Technicolor. Rock Hudson, che allora era la star, si fece rubare la scena da Robert Stack, che non era altrettanto popolare, e Stack gliene fu per sempre grato, mentre Dorothy Malone rubò la scena a tutti vincendo solo lei l’Oscar da non protagonista. E tutti e quattro erano candidati.
steve reeves vivo per la tua morte come le foglie al vento
Se non vi piace il mèlo su Cine 34, 15, 40, c’è l’avventuroso dumasiano “I fratelli Corsi” di Anton Giulio Majano con Geoffrey Horne nel ruolo dei due gemelli, Valerie Lagrange e Amedeo Nazzari. Mai visto, confesso. Strepitoso, su Rai Movie alle 17, 35, lo spaghetti western, prodotto, scritto e interpretato da Steve Reeves, cioè l’Hercules originale, “Vivo per la tua morte” diretto da Camillo Bazzoni. Totalmente stracult. “Per fare quel film Steve Reeves aveva portato i soldi dall’America”, ricorda Francesco Barilli, allora assistente regista, “era la sua rivincita, voleva lasciare il cinema facendo un western, ha trovato i soldi e li ha portati a Roma”.
vivo per la tua morte i fratelli corsi
Ma Reeves era un cane terrificante come attore e non aveva affatto idea di cosa fosse un western. “Non era nemmeno in grado di fare il pistolero o il cowboy. Mentre Wayde Preston, l’antagonista, veniva proprio da quel mondo e faceva di tutto, lui non riusciva nemmeno a estrarre la pistola. Il primo giorno di riprese si era chiuso nella sua roulotte, si era vestito con gli abiti western che aveva portato dall’America, tutti neri con borchie argentate, un cappellone e degli enormi speroni spagnoli. Come esce dalla roulotte, fa quattro passi in avanti, inciampa negli stivali e cade nel fango di fronte a noi che ci mettiamo tutti a ridere”.
Alla stessa ora, su Cine 34, passa la commedia romantica con Gianni Morandi e Laura Belli (che carina…) “Faccia da schiaffi” di Armando Crispino. Lo ricordo gradevole, ma niente di più. Alle 19 grande scontro tra due dei nostri beniamini, Bud Spencer con “Piedone l’africano” di Steno, Rai Movie, terzo film della serie girato in Sud Africa con Dagmar Lassander e il piccolo bimbo Bodo, e Alvaro Vitali con “Pierino colpisce ancora”, Cine 34, secondo film della serie e ultimo girato dal grande Marino Girolami. Ci sono ancora tutti, Riccardo Billi come nonno, Enzo Liberti come padre, e Michela Miti come supplente bbona. Pierino canta la fondamentale “col fischio o senza” e nel trailer mette in guardia il pubblico dall’arrivo dei falsi Pierini, che sono tutti “figli di…”. Finissimo.
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In questo periodo terribile devo dire che Pierino e Piedone allievano non poco la nostra reclusione. Nella tarda serata la scelta è tra “Gli sdraiati”, il film di Francesca Archibugi tratto dal libro di Michele Serra con Claudio Bisio e il grande Cochi Ponzoni come l’amico tassista, Rai Movie 23, 15, il teen movie “Slam-Tutto per una ragazza” di Andrea Molaioli con Jasmine Trinca e Luca Marinelli, Rai 2 ore 23, 25, l’horror “Constantine” di Francis Lawrence con Keanu Reeves e Rachel Weisz, Italia 1, 23, 25, l’ormai scordato “Shanghai Surprise” di Jim Goddard con Madonna e Sean Penn, 7Gold 23, 30, e il rarissimo “Blue Nude” di Luigi Scattini con Gerardo Amato e Susan Elliott alias Susan McBain.
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Non ho mai visto “Blue Nude”, il film che Scattini girò a New York alla fine degli anni ’70 sul mondo del porno. Uno sguardo andrà dato. E non mi ricordo proprio nulla di “Shanghai Surpirse”, che doveva essere un grande successo della coppia Madonna-Sean Penn e fu un flop. Quanto a “Gli sdraiati” di Francesca Archibugi, vi giro quello che scrissi quando lo vidi: “No, i radical chic milanesi che fanno tv e i problemi coi loro figli fancazzisti del Liceo Manzoni che, giustamente, non li reggono, non sono la mia priorità. Aiuto! Anche perché, è evidente che questo Gli sdraiati sia una commedia superiore alla media rispetto a quelle che vediamo.
Ma non riesco, purtroppo, a trovare nulla di realistico e di interessante in questa messa in scena del rapporto fra padri e figli della buona borghesia milanese cresciuta con Serra e Fazio aspettando la fine di Berlusconi e l’arrivo di Pisapia e Sala”. Però Cochi è fenomenale. Quanto all’altro film giovanile della serata, “Slam– Tutto per una ragazza” diretto da Andrea Molaioli, tratto dal bel romanzo di Nick Hornby, trasportato nella Roma piccolo borghese di oggi, lo trovavo “una buona sorpresa nel panorama del cinema italiano.
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Meno ambizioso dei suoi due precedenti film, il giallo pluripremiato La ragazza del lago e il meno riuscito Il gioiellino, è una delicata storia giovanile molto ben scritta, che tratta i due giovani protagonisti Sam e Alice, interpretati dagli inediti Ludovico Tersigni Barbara Ramella, non come delle macchiette, ma in maniera piuttosto credibile”. Più macchiettistici erano i genitori, Luca Marinelli e Jasmine Trinca. Nel ricordo, però, sembrano film di un secolo fa.
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A notte fonda, quando vengono a galla i nostri rimossi peggiori, ovviamente su Cine 34, ci si può imbattere in “Africa nuda, Africa violenta” di Mario Gervasi e Guido Gerrasio, docu-fiction effettistica e superfalsa con tanto di sacrifici pagani, implorazioni al dio fallo, la fattura del Gri-Gri, la mangiatrice di cuori vivi. Film sequestrato dal pretore di Catanzaro con questa giustificazione: “Presenta schifose sequenze di omosessualità femminile e violenza carnale, rese particolarmente rivoltanti dal clima di bestialità in cui vengono ambientate“. La stessa procura partì alla ricerca degli attori, gli sconosciuti Marilou Ahité e Hetta Maloy… Direi imperdibile, no? Segue, alle 2, “Processo e morte di Socrate” di Corrado D’Errico con Ermete Zacconi. Un delirio.
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