Rita Querzé per il Corriere della Sera
Alzino la mano i cinquantenni che quest' estate non hanno accarezzato almeno per un attimo l' idea di trovarsi al posto di Gianluca Vacchi. Feste, lusso e splendide ragazze.
Unico sacrificio: le lunghe sedute in palestra.
Gianluca Vacchi, 49 anni, una spiccata propensione per i social, è diventato un fenomeno grazie a Twitter, Facebook e Instagram. Come il Papa e il presidente della Repubblica, è entrato nella galleria delle imitazioni di Maurizio Crozza. Meno noto al grande pubblico è il cugino. Tutt' altro genere.
Sobrietà e calvinismo all' emiliana: questa la dimensione di Alberto Vacchi. La cifra che gli ha permesso di trasformare l' azienda di famiglia, la Ima, in una multinazionale tascabile che macina eccellenze e ricavi (per il 2016 il fatturato previsto è di 1,27 miliardi di euro, nel primo semestre di quest' anno l' utile ha toccato i 41,7 milioni di euro). È questo il profilo che ha fatto guadagnare ad Alberto la fiducia dei «colleghi» imprenditori.
Non a caso l' amministratore delegato di Ima è presidente di Unindustria Bologna. Ed è stato a un passo la scorsa primavera dal diventare presidente della stessa Confindustria. Ma gli affari devono rispettare la forma. E forse la leggerezza del Vacchi ballerino (Gianluca) può diventare insostenibile quando si parla di Mol, Roe ed Ebitda.
È così che ieri Ima ha inviato un comunicato dal titolo «Rapporti tra Ima e il dottor Gianluca Vacchi». Il messaggio è: Gianluca è membro del Cda e azionista ma non si occupa della gestione aziendale. D' altra parte la divisione dei ruoli alla Ima non è mai stata un problema.
Per i due cugini almeno. L' importante è che anche il mercato lo abbia chiaro. E che alla fine ciascuno abbia la libertà di scegliere il campo in cui eccellere.
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