"I BULLI MI CHIAMAVANO CINZIA E MI PICCHIAVANO" – LODO GUENZI, FRONTMAN DE "LO STATO SOCIALE" FA MEA CULPA PER AVER CEDUTO ALLE LUSINGHE DEI SOLDI: "A UN CERTO PUNTO ERAVAMO DIVENTATI UN'ALTERNATIVA AL SISTEMA: FACEVAMO DELLE COSE IMPROBABILI, COME I PALASPORT CON I PREZZI POPOLARI, SENZA SPONSOR, SENZA ALCUN TIPO DI MULTINAZIONALE DIETRO. POI CI SIAMO FATTI MANGIARE DAL MERCATO. SECONDO ME È UN FALLIMENTO" - VIDEO

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https://m.dagospia.com/lodo-guenzi-stato-sociale-io-vittima-dei-bulli-mi-chiamavano-cinzia-239085

 

 

DA it.mashable.com

 

(…)

 

Nello spettacolo si affronta anche il tema del bullismo. Come mai questa scelta?

lodo guenzi lodo guenzi

"Elenco tutte le ragione del perché mi picchiavano da piccolo e del grande errore che hanno fatto nel non farlo abbastanza, più forte. Sappiamo tutti che è sbagliato, che il bullismo, soprattutto fra ragazzini, è deleterio, però in scena ha senso portare questa parte della verità, perché se ci sei passato ti fa capire qualcosa di te e ti fornisce una qualche vaga forma di catarsi".

 

 

Qualche tempo fa ha scritto che sente che la sua band Lo Stato Sociale, ha perso un po' la bussola. In che senso intendeva?

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"Credo sia uno smarrimento generale, non solo della mia band. Tutta la nostra generazione napoleonica, per usare una categoria letteraria, che poi è la generazione degli anni '10, che faceva quel tipo di musica indipendente, che va da Le Luci della Centrale Elettrica fino ai Ministri, o i Fast Animals, i Tre Allegri Ragazzi Morti, tutta l’esperienza di Tempesta Dischi per essere più preciso: ecco noi a un certo punto eravamo diventati davvero un'alternativa al sistema.

 

Come Stato Sociale facevamo delle cose improbabili, come i palasport con i prezzi popolari, senza sponsor, senza alcun tipo di multinazionale dietro. Poi ci siamo fatti mangiare dal mercato. Certo, non è avvenuto solo a noi, ma secondo me è un fallimento. Il fatto che un ragazzo di 15 anni che inizia a fare musica, ascolta noi come riferimento e la sua ambizione è quella di fare i grandi numeri e non di farli fuori da quel tipo di circuito, ecco questo nel nostro piccolo è una sconfitta".

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(…)

 

 

Vivete un momento di crisi?

"Ma no, siamo bravissimi a litigare anche quando va tutto bene".

 

In qualche modo però lei sta iniziando una carriera solista.

"In realtà non è assolutamente uscire dalla band, ma in questo momento è molto difficile progettare nel mondo della musica, dove prima i concerti si possono fare, poi si chiude tutto, poi si decide per la capienza limitata. Ho iniziato a dire di sì ai film che mi proponevano perché c’era la certezza che sarebbero stati realizzati".

 

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