Luca Bottura per “la Repubblica”
Nell' era dell' indignazione che prescinde dal motivo della stessa, persino Checco Zalone è scivolato giù dal crinale. Colpa di una canzone - Immigrato , tra Cutugno e Celentano - con cui ha inteso lanciare il suo nuovo film, sulla falsariga delle sue precedenti avventure, cioè sfruttando il cosiddetto "Teorema albertosordi" sulla moltiplicazione del pubblico, che quivi vado a spiegare: prendi per il culo l'italiano medio ed egli ti sarà grato, essendosi riconosciuto e credendo di essere esaltato, ma riceverai anche il plauso dei progressisti che ricevono la satira sul popolino e ne godono, facendo tintinnare il Martini.
Risultato: botteghini assaltati. Nel video, esilarante, il comico giochicchia con tutti i peggiori luoghi comuni sugli stranieri e ne trae una canzone che sembra scritta da Salvini. A 'sto giro, però, persino i sovranisti si sono accorti della satira su di loro, e non plaudono, mentre i famosi radical chic, forse storditi dall'essere al governo con quelli che stavano con la Lega, hanno alzato lai altissimi contro il presunto razzismo. Questo, almeno sui social. Al cinema, vedremo. Io sono già lì.