Chiara Ugolini per repubblica.it
Uno dei momenti più nostalgici e strappacuore di Top Gun: Maverick è il giovane Rooster, figlio di Goose, il miglior amico di Tom Cruise morto in un incidente nel film del 1986, che picchia forte i tasti del pianoforte nel locale dove tutti i piloti vanno a rilassarsi dopo l’addestramento. Lo stesso piglio scanzonato, la stessa voglia di fare casino, intorno a lui gli amici e la propria donna (allora era la moglie Meg Ryan, oggi probabilmente qualcosa di più di una collega Monica Barbaro) e soprattutto la stessa canzone: Great balls of fire di Jerry Lee Lewis. Tom Cruise – Pete Maverick la sente suonata da Miles Teller - Rooster e scatta il flashback.
È una pura coincidenza che a Cannes a pochi giorni di distanza arrivino il kolossal d’aviazione di Cruise con sequenze adrenaliniche, ma anche tanti momenti di pura nostalgia e un documentario dedicato al 'Killer', al primo e il più selvaggio praticante di un nuovo culto: il rock and roll. Così lo definisce Ethan Coen che firma il documentario Jerry Lee Lewis: Trouble in mind, 73 minuti di puro lavoro di montaggio e regia (nessuna voce fuori campo, nessuna intervista realizzata postuma) solo archivio, archivio e archivio cucito a piccolo punto dalla montatrice Tricia Cooke, moglie del regista.
Mentre il fratello Joel ha già consegnato agli spettatori il suo Macbeth in solitaria, Ethan Coen firma così il suo primo film da solista, prova generale per un film di finzione sempre a quattro mani, le sue e quelle della moglie Tricia Cooke, un film che dovrebbe essere girato questa estate e di cui si sa solo che è una commedia sexy, lesbica e on the road.
Intanto il film su Jerry Lee Lewis, a Cannes in una proiezione speciale, è una full immersion nella sua musica, nel suo mondo, nel suo percorso unico. Quando in uno dei tantissimi show tv a cui partecipava il giornalista gli chiede: "Perché Elvis è diventato Elvis?", candido risponde: "Perché aveva il Colonnello Tom Parker che lo ha trasformato in una scimmia in gabbia". "Con Parker cosa saresti diventato tu?". "Non credo che saremmo mai andati d’accordo".
Jerry Lee Lewis ha cominciato a suonare il piano a otto anni, i genitori hanno impegnato la casa per comprarglielo, trascorreva quattro o cinque ora al giorno ad allenarsi, il suo diversivo era intrufolarsi nella Haney's Big House, il club di blues e soul dove poteva capitare di sentire suonare B.B. King. Dopo la parentesi da "session musician" e quella del Million Dollar Quartet, dove oltre a Lewis c'erano Elvis Presley, Carl Perkins e Johnny Cash, esplode la sua carriera solista. Whole Lotta Shakin' Goin' On è la prima hit, seguita poi dall'intramontabile Great balls of fire, i concerti diventano follie collettive, se Elvis dimena il bacino, Jerry Lee salta sul pianoforte, calcia lo scabello e picchia quei tasti così forte che la platea esplode... soprattutto le ragazze. Alla giornalista che nel video d'archivio gli chiede: "Cosa dicevano le madri di tutte quelle giovani?" "Con le madri non ho mai parlato".
Il documentario – come anche il biopic di fine anni Ottanta con Dennis Quaid e Winona Ryder – racconta poi la grande crisi del musicista che nel pieno del successo compie quello che – per lo stuolo di fan innamorate e per la società perbenista dell'epoca – non è solo un passo falso, ma un suicidio mediatico: sposa sua cugina di tredici anni, Myra Gale Brown, affermando: "Avevo talmente tanti cugini che ne ho dovuta sposare una".
Jerry Lee Lewis passerà da guadagnare 10.000 dollari a sera a duecento, come ricorda la sorella nel documentario. Dovrà reinventarsi varie volte, tornando in cima alla classifica grazie a una nuova carriera country, ma anche alla musica religiosa. A quella sposa bambina ne sono seguite altre sei, molti successi ma anche molte cadute di alcol e droghe (nel film è la stessa Myra, molti anni dopo il loro matrimonio, a raccontare dei suoi demoni ma senza rabbia, senza risentimento). Oggi ha 86 anni e se qualcuno ancora gli chiede chi è il più grande musicista di rock and roll non ha dubbi: Jerry Lee Lewis. "Quello di Elvis era rockabilly".
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