"MI SONO INVENTATA ATTRICE PERCHÉ AVEVO FRETTA DI GUADAGNARE, SONO IMBRANATA, FANTOZZIANA: MA QUANDO VOGLIO ESSERE SEXY, NON CE N’È PER NESSUNA”  – ANNA FALCHI APRE LE VALVOLE: “EVERETT AVEVA DA POCO FATTO COMING OUT SULLA SUA OMOSESSUALITÀ MA COME MI HA BACIATO LUI, NESSUNO MAI – PER FEDELTÀ MI SONO LASCIATA SFUGGIRE DEI FIGHI PAZZESCHI TIPO MATTHEW MCCONAUGHEY. CI SIAMO CONOSCIUTI IN UN LOCALE A ROMA, STAVA NASCENDO QUALCOSA, MA ERO FIDANZATA. ADESSO IL MIO SOGNO NEL CASSETTO È IBRAHIMOVIC" - IL VELENO SU RICUCCI E FIORELLO: "HO SEMPRE DATO LE PERLE AI PORCI"

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Alessandro Penna per “Oggi” - www.oggi.it

 

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«Prendo tutto normale: odio il cappuccino di soia, detesto lo zucchero di canna. Poi fumo, bevo, non ho intolleranze, né tentazioni vegane. Insomma, non rompo le scatole al prossimo: sono tradizionale, forse fuori moda».

 

Da Anna Falchi non aspettatevi la cipria del politicamente corretto. Arriva dall’Ambra Jovinelli, dove ha girato uno spot, ma sembra sbucata da un tunnel del tempo: a 52 anni pare la ragazzina che nel 1995 stregò Sanremo, e senza tracce evidenti di bisturi o botulino. Il cameriere del Gatsby, in piazza Vittorio, a Roma, va subito in tilt e ci mette cinque minuti a processare un’ordinazione non esattamente tortuosa («Caffè e un’acqua naturale»). Siamo qui per celebrare due ritorni – ai Fatti vostri, in pianta stabile dal 2021, e al cinema, in un cult restaurato – e per verificare se certe nostre foto contengano una notizia (un nuovo amore) o un’amicizia.

 

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Ricorda i provini?

«I produttori erano convinti di scegliere me, volevano una “donna donna”. Anche se acerba, ero già “iconica”: nel cinema è stato un limite, ho dovuto cambiare strada. Allora ti vedevano solo come la bonazza. Tanto è vero che Monica Bellucci è diventata la Bellucci solo andando in Francia».

 

Era al debutto da protagonista.

«Paralizzata dalla timidezza. Mi sono inventata attrice perché avevo fretta di guadagnare, e la mia fisicità era l’asset più veloce da mettere a frutto. Ma se avessi potuto seguire le mie inclinazioni avrei fatto l’architetto. Rupert, però, fu complice, meraviglioso, umile. Pregi che non ho ritrovato nei suoi colleghi italiani».

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All’epoca disse di essere attratta dall’esoterismo.

«Credo molto nell’aldilà. Girammo nei cimiteri e scavando – in una scena c’è una moto di uno zombie che sbuca dalle viscere della terra – saltavano fuori dei teschi. Un tizio della troupe si è portato a casa qualche “cimelio” e se l’è vista brutta: le anime non “mollano” le loro ossa, sono tornate a reclamarle».

 

Sarà anche stata timida, ma il film è zeppo di erotismo.

«Sì, io poi ero a digiuno persino di baci cinematografici e sul set si “spingeva” parecchio. La cosa che mi preoccupa più di tutte, oggi che sono una signora della tv rassicurante, di quelle che danno i consigli per la spesa, è che il pubblico mi ritroverà a far l’amore su una tomba. Alyssa, mia figlia, mi ha detto: “Mamma, voglio venirlo a vedere con te!”. Mi vergognerò da morire».

 

Everett aveva da poco fatto coming out sulla sua omosessualità.

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«Ma come mi ha baciato lui, nessuno mai».

 

Nel 1994 stava con Fiorello. Conserva ancora i suoi bigliettini?

«Qualche “pizzino” c’è ancora, sì. È il vantaggio della carta, ci fossero stati i cellulari, forse avrei cancellato i messaggi».

 

Finì con Fiorello e lei più tardi disse: «Non ero abbastanza donna da salvarlo dai suoi demoni». Finì con Ricucci e lei si rammaricò: «La mia popolarità l’ha danneggiato». Come se fosse sempre colpa sua. Perché?

«Perché l’errore fondamentale è il mio, sta nella scelta “originaria”, nell’uomo che mi ero presa: ho quasi sempre dato le perle ai porci. Quella con Rosario fu la prima storia d’amore della mia vita: ero piccola, senza esperienza. E ho sposato Ricucci senza conoscerlo a fondo, per una questione di delicatezza: la mia educazione finnica mi porta a non invadere la libertà altrui. In entrambe queste storie, hanno approfittato della mia ingenuità. Ma non cambio, sono ancora così».

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Nel 1995 sul set di Palle di neve conobbe Monica Bellucci.

«Era umile e timida: come me, ma mora. Mi istigava a essere più seducente o meglio più allumeuse: parlava francese, lo stava studiando perché doveva girare L’apartment, sul cui set avrebbe conosciuto Vincent Cassel. Io resto imbranata, fantozziana: ma quando voglio essere sexy, non ce n’è per nessuna».

 

(...)

Dal 2007 al 2020 lei è sparita.

«Per via degli scandali seguiti all’arresto di Ricucci. La gente è vigliacca, ti lascia da sola. All’improvviso intorno a te c’è il vuoto. Io ho rifatto la gavetta nelle tv locali (Canale 34, Telenorba, ndr), ho imparato davvero il mestiere. Non potevo permettermi di stare a casa, non ho ricevuto un euro di alimenti. Certo, fare uno dei cento reality che mi hanno offerto sarebbe stato più comodo, ma la mia vita è stata un reality: da Fiorello in poi, non ho più avuto privacy. Avevo già dato».

 

Ora conduce I fatti vostri con Tiberio Timperi, un tipo spigoloso.

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«A me piacciono le persone difficili».

 

Fin da giovane, si è caricata la famiglia - sua madre Karina, suo fratello Sauro – sulle spalle.

«Mio padre ci ha abbandonato, le redini me le sono prese io. La famiglia è la mia forza e la mia fortezza. Vedo che la gente cerca l’amore e il successo, ma il tesoro più prezioso è la famiglia».

 

Dopo la fine della storia con Andrea Ruggieri le hanno appioppato tanti fidanzati. Guardi queste foto: l’uomo con la cravatta gialla è il suo nuovo amore?

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«L’unico flirt vero è stato Andrea Crippa (vicesegretario della Lega, ndr). Esco con tantissimi uomini, quello che avete beccato voi è un amico della fidanzata di mio fratello: avevo i tacchi, mi ha sorretto tra i sampietrini. Ho rotto il mio guscio, ora che Alyssa è cresciuta (ha quasi 14 anni, ndr) vivo una nuova giovinezza».

 

Ha detto che, per fedeltà, si è lasciata sfuggire dei «fighi pazzeschi». Tipo?

«Matthew McConaughey. Non era malvagio, vero? Ci siamo conosciuti in un locale a Roma, stava nascendo qualcosa, ma ero fidanzata. Adesso il mio sogno nel cassetto è Ibrahimovic. Non l’ho mai incontrato, per me è l’uomo per eccellenza, e ha la mia stessa ironia. È l’unico che mi fa palpitare».

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