Estratto dell'articolo di Simona Orlando per "la Repubblica"
«Ho dovuto dare una scadenza al gruppo o Hackney Diamonds non sarebbe uscito. Nessuno ci chiedeva: ma il disco nuovo? Senza, abbiamo addirittura fatto un tour». Mick Jagger chiama puntuale via Zoom. […]Un disco di inediti, dopo diciotto anni. Anzi un disco nuovo, fresco, contro ogni pronostic […] Gli Stones fanno se stessi, qua e là citano ancora il sesso e la compagnia del diavolo, e vanno oltre con Stevie Wonder al Rhodes Fender e Lady Gaga. «Era lì che registrava nello studio accanto ed è passata a trovarci», minimizza Jagger[…]
[…] In due brani swinga lo scomparso Charlie Watts (uno è con l’ex bassista Bill Wyman), e in Bite My Head Off Paul McCartney sguaina un basso distorto. Beatles e Stones uniti. Si mischiarono già in ordine sparso ma mai così. La linguaccia continua, il famoso logo campeggerà anche sulla maglia del Barça nel ‘clasico’ del 28 ottobre con il Real Madrid. […]
Mick Jagger, Keith Richards e Ronnie Wood
Con McCartney fate un pezzo punk. È andata come ragazzini in un negozio di caramelle?
«Sì! Per gli Stones ho scritto vari pezzi punk, ma questo l’ha fatta franca. La sua rabbia è nata nel lockdown. Per Paul pensavo più ad una ballata, non ero convinto di fare insieme questo pezzo. Gli piacerà una roba così energica? Be’, l’ha adorata, ed è stato bravissimo. Buona la prima. È un musicista dall’apprendimento rapido. Mi sono divertito un mondo».
Siete ormai liberi dal ruolo di rivali?
«Certo, anche se di tanto in tanto Paul se ne esce con cose divertenti, tipo che gli Stones sono una cover band di blues. La mia risposta con un sms: “Non sono offeso, Paul. Mi stai dando un sacco di materiale comico per una commedia”».
Non è l’ultimo pezzo con lui, vero?
«Il secondo sarà nel prossimo disco. Abbiamo undici tracce buone, in alcune suona Charlie. Sarebbe felice di sapere che continuiamo».
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Lady Gaga in studio era ai suoi piedi.
«Non troppo sicura di sé all’inizio. Seduta a terra, faceva solo vocalizzi, poi le ho dato il testo e ha tirato fuori una gran voce».
[…]Gli Stones furono protagonisti di una rivoluzione culturale. Le spiace che la musica non incida più così sulla società?
«È un grande tema, però io non credo che l’arte non sia più rilevante. Musica, teatro, cinema, filosofia, anche se non diventano un movimento, fanno ancora differenza nella vita delle singole persone».
Non guardarsi mai indietro è un segreto della longevità?
«Io mi guardo indietro, ma non voglio stare solo lì, mi spiego? Lo so che è stiloso dire “Io vivo il momento”, ma desidero davvero stare qui e ora. Ci pensano gli altri a ricordarmi costantemente il passato».
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i rolling stones nel 1968 charlie watts, bill wyman, brian jones, mick jagger e keith richards
Pianificate un tour?
«Per il 2024, in posti grandi, anche se non abbiamo ancora prenotato».
Come vorreste essere ricordati?
«Diranno solo che gli Stones sono la rock band più longeva del mondo! In pratica, arrivi al punto da essere famoso perchè sei rimasto in giro più a lungo degli altri. Piacevole, ma vorrei essere menzionato più per le cose che ho fatto o sto facendo. Comunque, non m’importa più di tanto».
Non prende la vita troppo seriamente?
«Penso ancora che la vita sia solo una moda passeggera».
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